La Stampa, 8 dicembre 1985 |
Chi l’avrebbe mai detto, eppure il padre del
vaccino orale antipolio che non sfruttò mai per lucro il suo brevetto mondiale, in più
occasioni, proprio in Italia ebbe a dichiarare che certi vaccini sono inutili e
dannosi.
https://drc.libraries.uc.edu/bitstream/handle/2374.UC/687983/janjune_1986_007.pdf?sequence=1
https://drc.libraries.uc.edu/bitstream/handle/2374.UC/687983/janjune_1986_007.pdf?sequence=1
A Piacenza qualche medico ancora ricorda la
lezione magistrale tenuta dal professor Sabin presso l’ordine dei medici. Almeno
dal1980 fino al 1993, anno della sua morte, questo genio della medicina criticò
aspramente proprio i vaccini. Peraltro, il 4 dicembre 1991 Sabin partecipò alla
trasmissione televisiva su RAI 3 “Mi manda Lubrano”. In quell’occasione disse
testualmente in collegamento televisivo, a proposito dell’approvazione della
legge 161 (obbligatorietà vaccino antiepatite B, promulgata grazie ad una
mazzetta di ben 600 milioni di lire versate dalla Glaxo al ministro De Lorenzo):
«...Durante il mio ultimo soggiorno in Italia sono
venuto a sapere che era stata appena approvata la legge che introduceva la
vaccinazione obbligatoria contro l’epatite B. A mio giudizio si tratta di un
errore grossolano e sono certo che il ministro della Sanità è stato molto mal
consigliato. In realtà in Italia oltre l’ottanta per cento di casi si verificano tra i tossicodipendenti che
fanno uso di siringhe infette o che non cambiano siringhe o tra omosessuali
promiscui di sesso maschile. Affrontando questi aspetti del problema si
otterrebbero risultati migliori di quelli garantiti dalla vaccinazione
obbligatoria previsti dalla legge appena approvata...».
La Stampa, 22 febbraio 1981 |
E’ sufficiente una disamina dell’archivio storico
del quotidiano La Stampa, per documentare le critiche di Sabin ai vaccini. Un gigante così nobile cosa direbbe dei medici nanerottoli in circolazione attualmente, venduti al peggior offerente?
La Stampa, 10 novembre 1993 |
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