di Gianni Lannes
L'Istituto Superiore della Sanità è forse in letargo? Nei porti del belpaese seguitano a sbarcare da anni, impunemente, navi dei veleni che battono bandiere ombra, gravide di pericolosi carichi di cereali provenienti da territori dell’Europa orientale. Secondo le rilevazioni dell’IAEA, dell’OMS e di Greenpeace, si tratta di zone contaminate per migliaia di anni a seguito del disastro di Chernobyl. E così va in onda la farsa dei controllori e dei controllati. Milioni e milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi trasformati in cibo tricolore. Più miracolo di così. Ma ecco qualche altro esempio: su cento portarinfuse ne viene controllata al massimo una. Nessuna autorità italiana, attualmente è in grado di certificare la quantità e la qualità esatta di grano importato annualmente in Italia. Non è tutto. A Cernovoda in Romania (il nuovo eldorado agricolo degli speculatori mondiali e nostrani), dove il rispetto dell’ambiente - come della vita umana - è un optional non assicurato dallo Stato, è attiva dal 1996 una centrale nucleare realizzata in concorso dall’Ansaldo nucleare, che vomita inquinamento nell’aria, nell’acqua e nella terra.
Il grano importato da questi territori contaminati, come per magia industriale, diviene poi in Italia pasta tricolore. A parte l’evidente speculazione di 4 broker internazionali che grazie al favore dell’Unione europea, ribassano costantemente il prezzo del grano italiano, quali sono le conseguenze sulla salute umana?
E’ vero che la radioattività è un fenomeno
naturale, al quale siamo sottoposti ogni giorno della nostra vita. Significa
che assorbiamo radiazioni facendo le cose di tutti i giorni. Ma non è questo il
problema; il guaio è l’aggiunta che può derivare da attività estranee alla
natura, ad esempio quando c’è un incidente in una centrale nucleare e le scorie
radioattive finiscono nei campi, nel mare o nell’aria. Rimane il problema che
non è agevole prevedere le conseguenze delle radiazioni. Ma, allora, se queste sostanze che decadono,
che si trasformano, cioè che sono radioattive, se queste sostanze possono far
danno a distanza di tempo, quanto ci vuole per stare tranquilli? La risposta è
quella più classica della scienza: dipende. Ogni elemento radioattivo si
trasforma tendendo alla stabilità con ritmi differenti. C’è chi ci mette poco e
chi ci mette di più. Vediamo come funziona. Il calcolo viene fatto in questo
modo. Immaginiamo di avere a che fare con un milione di nuclei radioattivi (il
numero è indicativo, solitamente sono enormemente di più). Il tempo necessario
perché ne decada la metà è chiamato tempo di dimezzamento o emivita. Dunque
dopo una emivita restano da trasformare ancora 500 mila nuclei. Dopo due
emivite saranno 250 mila, dopo tre emivite 125 mila e così via. Anche se un
appassionato di matematica potrebbe dire che questa serie non ha fine perché
rimane sempre qualcosa da trasformare, possiamo pensare che ragionevolmente
dopo dieci emivite il pericolo radioattivo sia ridotto al punto da diventare
tollerabile con le nostre difese personali. E allora vediamo qualche esempio. I
tempi di dimezzamento dei singoli nuclei li trovate in ogni libro di chimica. Così
il Cesio naturale è un elemento stabile, ma il suo isotopo con 137 tra protoni
e neutroni e per questo chiamato Cesio 137 ha una emivita di circa 30 anni.
Secondo quando visto prima dunque una fuoriuscita in pubblico di Cesio 137
dovrà tenere in allarme per circa 300 anni. Il Cesio viene prodotto nella
fissione dell’Uranio nelle centrali nucleari ed è la causa principale dei danni
provocati nell’ambiente. Ci sono situazioni ben più drammatiche, come quelle
legate proprio alla produzione di energia elettrica da fissione. In quel caso
uno dei prodotti del processo, o se preferite, delle scorie radioattive è il
Plutonio 239, utilizzato per costruire armi nucleari durante tutta la guerra
fredda e quindi trattato appositamente. Oggi si tratta solo di scorie con tempi
di dimezzamento di decine di migliaia di anni, il che significa che il tempo di
stoccaggio in sicurezza si calcola in centinaia di migliaia di anni , e nessuno
sa da che parte cominciare. Inoltre, la mania degli stati (USA, URSS, Francia,
Gran Bretagna, Israele e così via) di provare la bomba ha rilasciato negli anni
in atmosfera qualcosa oltre 10 tonnellate di plutonio.
riferimenti:
http://www.who.int/ionizing_radiation/a_e/chernobyl/EGH_overview.pdf
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/litalia-importa-grano-inquinato-e.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/litalia-importa-grano-inquinato-e.html
Effetti
della radioattività sulla salute
(Equivalente di dose totale ricevuto in una
singola breve esposizione)
150 mSv = Sterilità temporanea testicoli
500 mSv = Depressione dell'emopoiesi midollo osseo
Da 500 a 2000 mSv = Opacità osservabili
cristallino
1500 mSv = Aplasia mortale midollo osseo
Da 2500 a 6000 mSv = Sterilità Ovaie
3500 mSv = Sterilità permanente testicoli
5000 mSv = Deficit visivo cristallino
Le radiazioni naturali a cui siamo sottoposti
mediamente sono di circa 2,4 msv per anno.
A parte il grano, quali cereali vengono da questi paesi?
RispondiEliminaViviana