12.3.24

IL FASCISMO NON E' MAI MORTO

 


di Gianni Lannes

Un tema di cogente attualità che reprime la libertà, che purtroppo non passa ancora di moda. Il fascismo non è mai morto: è un libro ben documentato del filologo e antichista Luciano Canfora (edizioni Dedalo). Il volume fornisce un notevole numero di documenti, indicazioni bibliografiche e riflessioni argute, a partire dalla nascita del fascismo nel 1919. Ma non parla solo del neofascismo del partito e del governo Meloni, anche di quanto il regime, terminato ufficialmente il 25 luglio 1943 che sprofondò l'Italia in una guerra disastrosa (in termine di morti, sofferenza e distruzione) di cui stiamo ancora pagando e subendo le conseguenze in termini di colonialismo anglo-americano e sionista, ha riverberato effetti su regimi, partiti e nazioni all'estero; Spagna, Argentina, Austria, Germania, Europa dell'Est e così via. D'altronde i sovranisti europei (Finlandia inclusa) sono un pò figli del fascismo. 

 


Questo libro del professor Canfora dedica diverse pagine a come gli Usa e la Gran Bretagna accettarono o addirittura esaltarono Mussolini. "Un grande uomo" disse Churchill ancora nel dicembre 1940, a guerra ormai iniziata, riprendendo le definizioni entusiaste di anni prima, quando il prezzolato giornalista Mussolini era sul libro paga di Londra. Quanto agli Stati Uniti avevano un ottimo rapporto con l'Italia, paese da tenere buono - tanto più col fascismo - perché punto di riferuimento degli italo-americani. Senza contare le leggi razziali nel 1938 e la strategia della tensione negli anni '60 e '70. Infine c'è stata l'Italia di Almirante e quella degli attuali suoi nipoti in doppiopetto e divisa d'ordinanza squadrista in pubblica piazza a Roma. 

 


 

Il documentatissimo Canfora segnala che il segretario del MSI - già funzionario ministeriale nella Repubblica Sociale di Salò alleata con i nazisti - al congresso del partito nel 1987 sottolineò che "il fascismo" era "il traguardo" del Movimernto Sociale, che noin a caso aveva quel niome. E il nome, appunto, cambiò solo nel '94, quando Fini (poi nel 2011 in cabina di regia nella mattanza dei pacifisti a Genova nel luglio 2001, quando fu ucciso da un carabiniere il giovane Carlo Giuliani), a Fiuggi, a un altro congresso, lo trasformò in "Alleanza nazionale" poiché voleva andare al governo con il piduista Berlusconi (finanziato dalla mafia già ai tempi dell'Edilnord). Infatti, proprio sua emittenza peggio di una iattura per l'Italia, sdoganò i fascisti portandoli a Palazzo Chigi. Eppure, singolare coincidenza, ora il nuovo partito resta senza dubbio più legato adAlmirante che a Fini, anche se sempre attaccato al partito affarista di Berlusconi.

Riferimenti:

https://edizionidedalo.it/collane/collane-attive/nuova-biblioteca-dedalo/il-fascismo-non-e-mai-morto.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2017/01/i-campi-di-concentramento-di-mussolini.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/01/reclusori-di-annientamento-in-italia.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mussolini 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=berlusconi 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

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