14.11.16

MANFREDONIA HA DETTO NO ALL'ENERGAS!




Il referendum di ieri, 13 novembre 2016, ha dato ai cittadini di Manfredonia un grande risultato, con la partecipazione al voto di 25.729 cittadini, il 52,33 %, che per i tempi che corrono, oltretutto in un referendum consultivo, sono davvero tanti. In più, la vittoria del NO è stata schiacciante sui pochi SÌ, che hanno raggiunto una percentuale inferiore al 4 %, nonostante la vergogna di chi ha creduto di poter comprare la nostra anima con panettoni sponsorizzazioni ed altre misere elargizioni. Insomma, il popolo di Manfredonia ha detto NO, questa terra non si tocca e noi che siamo i suoi figli non permetteremo mai più a nessuno di ulteriormente deturparla. Questo grido per noi è miele, giacché fin dal 2014 abbiamo suonato la sveglia ad una città che sembrava anestetizzata, da vent’anni di governo senza opposizione, e sottomessa a una gestione amministrativa che sempre più spesso manifestava la propria arroganza ed evidenti  limiti culturali e politici.

Dobbiamo riconoscere che non siamo stati soli; abbiamo trovato sulla nostra strada altre anime buone, consapevoli che non si può continuare con la svendita, pezzo a pezzo, di una città che ha visto ridotte, particolarmente negli ultimi vent’anni, diverse possibilità di sviluppo. Inoltre, abbiamo avuto conforto da un buon Pastore, che ha saputo tracciare il cammino per “custodire la bellezza del creato”, in favore di un lavoro compatibile con la salute e la vita di chi lo abita. Il suo contributo al risveglio spirituale della nostra città è stato determinante per il successo del bene. Perciò il nostro ringraziamento a S.E.  Mons. Michele Castoro, per quanto grande e sentito, non potrà mai essere sufficiente.

Questa maledetta storia, nata dalla “concessione di conformità del progetto (Isosar/poi Energas.Q8) alle previsioni del vigente strumento urbanistico”, da parte del Comune di Manfredonia, datata 1998, si è trascinata fino ai giorni nostri, quando c’è stato chi ha alzato il velo della vergogna, attraverso l’informazione e la raccolta di firme che tendevano a svegliare la città e con essa l’amministrazione comunale ed i partiti, che volevano che tutto scivolasse sotto silenzio e liscio come l’olio. Abbiamo sopportato calunnie, insulti e derisioni, ma infine ce l’abbiamo fatta e perfino i più sordi hanno cominciato a sentire il freddo che veniva dal popolo tradito. Negli ultimi tempi anche i muti hanno cominciato a parlare e nell’ultima settimana vi è perfino stata una bellissima sfilata, con l’apparizione di tanti “santi tarlati”, che fino a qualche giorno prima avevano le labbra cucite.

Ma la battaglia non è finita qui. La volontà espressa con il referendum è un altro passo importante sulla strada della liberazione della città dall’incubo Energas; ma ora bisogna stringere i denti e colmare di coraggio il nostro cuore. Se chi governa l’Italia è sordo alla volontà popolare, dobbiamo portare il nostro problema a Strasburgo, per fare ricorso contro la decisione dell’Italia sempre pronta a concedere favori alle multinazionali e a tutti coloro che “oliano” gli ingranaggi della mala politica. Se vogliamo vincere la guerra dobbiamo opporre ricorso contro l’Italia, mettendo in evidenza tutte le irregolarità ed i punti di debolezza, presenti a iosa, nella richiesta di Isosar/Energas. Noi di Manfredonia Nuova ci siamo tutti tassati e ben vengano altri che vogliono partecipare con noi a questa difficile ed entusiasmante lotta per salvare il futuro di Manfredonia. Accanto a noi abbiamo il grande Gianni Lannes, che si è messo a disposizione della città, facendo anche sua la lotta di liberazione che vogliamo intraprendere per la pulizia dell’Italia, non solo per la città di Manfredonia.

Cittadini, su la testa, in alto i cuori! Viva Manfredonia!

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