8.2.23

TERREMOTI: GUERRA AMBIENTALE INSOSPETTABILE!

 


 

di Gianni Lannes

È stata la Natura? A Washington hanno la tecnologia bellica e usandola a piacimento, anche per intimidire i paesi alleati. È già accaduto in Italia, a L’Aquila, il 6 aprile 2009. Le onde Elf vi dicono qualcosa? E i riscaldatori ionosferici? Il movente? Subordinazione geopolitica: il dominio globale. Non a caso, dal 1978, è in vigore la convenzione Enmod dell’ONU, che vieta (almeno sulla carta) la guerra ambientale. D'altronde, la sismicità naturale è un'ottima copertura.

I terremoti che hanno appena provocato una catastrofe umanitaria in Turchia e Siria, hanno registrato una profondità di appena 10 chilometri. Quando un sisma ha un ipocentro superficiale, potrebbe essere di origine artificiale, ossia innescato dall’uomo.

Un sisma 500 volte più forte di quello che ha colpito Amatrice, come se 130 bombe atomiche fossero cadute contemporaneamente tra il suolo turco e quello siriano. È questo l’effetto, immaginato, del grave terremoto che ha colpito lunedì 6 febbraio 2023 Turchia e Siria, uno sciame che si è prolungato nel corso della giornata e che prosegue ancora oggi provocando migliaia di morti e feriti.  

Ma una scossa così forte come la prima, quella di 7.8 di magnitudo registrata alle 2.17, porterà con sé di certo altre . Fenomeniche possono durare giorni, mesi o addirittura anni. Si differenzia dallo sciame sismico dal fatto che questo è di per sé calante, mentre l’epidemia sismica potrebbe portare a scosse uguali o appena inferiori rispetto a quello principale.

Osservando alla storia sismica della Turchia, bisognerà aggiornare i dati in futuro. Dal 1970, infatti, solo tre terremoti hanno avuto magnitudo 6 o superiore entro 250 km dal terremoto del 6 febbraio 2023, tuttavia, da quando questi eventi procedono lungo la faglia dell’Anatolia orientale con il terremoto di Adana-Ceyhan del 1998, seguito dai terremoti di Bingöl del 2003 e di Elazığ del 2010 del 2020, nessun sisma aveva avuto la forza distruttiva di quest’ultimo evento.  

E l’Italia? Negli ultimi 53 anni, è stata colpita da terremoti di magnitudo elevata, che hanno causato migliaia di morti e provocato danni milionari.  

Il più drammatico è stato quello del 1980, in Irpinia, il 23 novembre 1980. Con una magnitudo del 6.9 portò alla morte di oltre 2.500 persone e di circa 300 mila senzatetto. Si tratta del terremoto che è costato di più all’Italia. Non c’è un dato ufficiale unico, perché alle spese dello Stato vanno aggiunti i fondi europei per la ricostruzione.

Complessivamente, però, gli otto terremoto citati hanno richiesto una spesa di circa 125 miliardi di euro, sino ad oggi. Così divisa (stime):

  • Belice (1968): 8,4 miliardi di euro;
  • Friuli (1976): 17 miliardi di euro;
  • Irpinia (1980): 47,5 miliardi di euro;
  • UmbriaMarche (1997): 12,3 miliardi di euro;
  • San Giuliano (2002): 1,3 miliardi di euro;
  • Abruzzo (2009): 17,5 miliardi di euro;
  • EmiliaRomagna (2012): 8,2 miliardi di euro;
  • Centro Italia (2016): 13,2 miliari di euro.

 

 

 

Nel 2022, il numero totale di terremoti localizzati lungo lo Stivale è di poco superiore a quello del 2021: solo nel 2022, come riportano i dati dell’INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sono stati 16.302 gli eventi sismici registrati sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale: una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti.

I terremoti più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare lungo le coste, come nel 2021: eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Algeria, in Bosnia, nel Golfo di Policastro nel Tirreno, e nel Mare Adriatico.

Anche lo scorso anno ci sono state numerose sequenze sismiche, ma generalmente di breve durata e con valori di magnitudo non elevati, ad eccezione di quella avvenuta lungo la Costa Marchigiana Pesarese, che è stata la più forte: iniziata la mattina del 9 novembre con due terremoti di magnitudo 5.5 e 5.2 avvenuti a circa un minuto di distanza tra loro, è stata sentita in un’area molto vasta dell’Italia centro settentrionale, in particolare lungo la costa Adriatica, dal Friuli alla Puglia, provocando anche lievi danni in alcuni comuni tra le province di Pesaro e Ancona. In totale, in poco meno di due mesi dal 9 novembre alla fine del 2022, nell’area della sequenza sono stati localizzati circa 740 terremoti, 3 di questi di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.2.

Quanto ai terremoti naturali l’Italia, soprattutto meridionale, è a rischio perché i danni di un terremoto di intensa entità, non solo nelle aree urbane, sarebbero devastanti.  Per quelli indotti, occorre chiedere al Pentagono.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, l’Italia trema, Edizioni Mondo nuovo, Pescara, 2023.

https://www.un.org/disarmament/enmod/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/02/terremoti-in-turchia-naturali-o.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=terremoti

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2014/02/guerra-allumanita-convenzioni-trattati.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=teller

https://www.truenumbers.it/costo-terremoti/

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