13.12.18

STRASBURGO: STRAGE DI STATO?


 Antonio Megalizzi


di Gianni Lannes

Il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi è in coma. A rimetterci la vita sono come sempre gli innocenti. Il dramma è lapalissiano per le vittime civili. L'originalità comunque è pari a zero. Un altro auto-attentato nel paese del grande fratello europeo? Tanti dubbi sulla versione ufficiale e nessuna certezza sull'accaduto.  Un evento organizzato ad arte per sabotare la crescente protesta popolare dei gilet gialli in Francia e distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale? Il traballante Macron ne sa qualcosa? Eurogendfor scalpita? Di sicuro con il pretesto dell'ordine e della sicurezza si perdono un pò alla volta i diritti civili. In Francia il controllo sulla popolazione non ha eguali nel vecchio continente, altro che caro carburanti, piuttosto il fallimento dell'Europa unita, velato dalle notizie false propagate dai mass media.

Ecco il macellaio per la bisogna, della vecchia e inossidabile serie "sbatti il mostro in prima pagina". Il copione è sempre lo stesso e non incanta più nessuno, se non i grullini italidioti. Un presunto killer arabo, meglio se fondamentalista islamico, pluricondannato in 3 paesi europei. Un delinquente comune e incallito, schedato sia con precedenti nazionali sia come radicalizzato a rischio terrorismo. Insomma, il quadro perfetto del marocchino Cherif Chekatt, sotto osservazione da tempo dei servizi di intelligence transalpini, è sbarcato tranquillamente nel cuore di Strasburgo con un arsenale da guerra e ha fatto fuoco. Ovviamente dopo aver beffato i servizi segreti francesi che lo tenevano d’occhio si è impunemente dileguato; infine, è stato ammazzato, chissà mai fosse stato tentato dal vuotare il sacco.

Ho vissuto e lavorato a Strasburgo a lungo, per considerare quasi impossibile l'accaduto (il resoconto istituzionale propinato al mondo). Incredibile, anzi inverosimile anche alla luce delle precedenti stragi (in particolare Parigi e Nizza). A proposito: chi sono i veri criminali dietro le quinte?

La parola complotto deriva dal francese complot, che indica un'accolita di soggetti radunati per qualcosa di specifico. Quasi a dire che la compresenza stessa degli individui nelle comunità circoscritte e allargate prelude a possibilità d'intesa non tutte allo scoperto. Nell'ottobre del 1988 Umberto Eco pubblica Il Pendolo di Foucault, monumentale laboratorio di erudizione volto a sfatare ogni mitologia complottista. Aveva infatti scritto lo studioso: 

"C'è un a malattia che si è impossessata della cultura e della politica della nostra epoca. Il suo nome è Sindrome del Sospetto. Il suo strumento è la Dietrologia: dietro un fatto se ne nasconde un altro più complesso e un altro ancora e così via all'infinito. La vita viene interpretata come un eterno complotto".

Più semplicemente, la banalità del male. La fantascienza ha inglobato la realtà. Il tronfio Eco aveva preso un madornale abbaglio, o forse ignorava banalmente che esistono almeno tre poteri forti ai quali si attribuiscono facoltà che sovrastano quelle dei governi nazionali. Si tratta del Gruppo Bilderberg, la Trilateral ed il Council Foreign Relations. 

Il Bilderberg fu fondato nel 1954 nei Paesi Bassi e prende il nome dall'albergo di Oostenbeck dove si tenne la prima riunione. Animatori, il magnate nordamericano Joseph Retinger e il principe Bernhard d'Olanda che miravano ad esportare il capitalismo nel mondo spaccato in due dalla Guerra Fredda, garantendo il primato USA, del Canada e dell'Europa occidentale. Il sodalizio non contempla votazioni e verbali degli incontri (a cui partecipano anche italiani). I contenuti di questi ultimi sono segreti. Lo compongono capi di Stato, ministri, monarchi, ambasciatori, banchieri, manager, giornalisti e padroni dei media nonché industriali. 

Il CFR nasce nel 1921 e persegue scopi analoghi a quelli del Bilderberg. Oggi punta di fatto alla globalizzaizone senza freni per imporre la quale, spesso si rende necessario l'uso della forza militare.

Infine la Trilateral si deve all'iniziativa di David Rockefeller, il titolare trapassato di recente della Chase Manhattan Bank. Zitti e a cuccia: dietro il sipario i potentati economici - a cui sono subordinati i politicanti - non si limitano a contemplare immobili lo spettacolo dell'umanità.