5.12.18

IL GOVERNO DI MAIO-SALVINI NON ARRESTA IL GPL Q8




di Gianni Lannes

Dopo TAP, TAV, MUOS ed F35, ecco un'altra retromarcia a cinque stelle. Il decreto interministeriale  del 10 novembre 2017 non è stato abrogato, e, dunque, rimane valida la “strategia energetica nazionale” del piddì, in barba all'accordo di Parigi sul clima. Ne consegue, che il deleterio progetto Energas a Manfredonia, ovvero il più grande deposito di gas a petrolio liquefatto d’Europa, a rischio di incidente rilevante,  sarà realizzato nonostante la volontà nettamente contraria della popolazione, espressa con un referendum, grazie anche al parere favorevole della regione Puglia(giunta Vendola) e mai ritirato dalla giunta Emiliano. Infatti, la delibera di giunta regionale numero 1361 datata 5 giugno 2015 (voluta da Vendola), basata sulla relazione tecnica dell'ingegner Antonello Antonicelli, poi assunto dall'amministrazione comunale targata Angelo Riccardi, non è mai stata revocata in autotutela dal nuovo governatore Michele Emiliano.


Eppure, il 7 novembre 2015 Luigi Di Maio (addirittura ministro dello sviluppo economico, nonché vice presidente del consiglio e pure ministro del lavoro) aveva invece presenziato ad un incontro a Manfredonia dichiarando la ferra opposizione del M5S al progetto. Lo stesso Di Maio aveva presentato due interrogazioni parlamentari, unitamente ai suoi sodali pentastelluti, in particolare l'attuale sottosegretario alla difesa Tofalo. Parole a vanvera, chiacchiere al vento, aria fritta? Quale coerenza politica vantano gli onorevoli grillini?

Non è tutto al peggio, c’è anche un plagio. Infatti ha scritto Valori il 10 settembre 2018:
  
«Decreto rinnovabili, Di Maio ha copiato il testo. Da Calenda…Valori ha visionato la bozza del Decreto Rinnovabili: il ministro Di Maio copia il suo predecessore. E fa parecchi favori a Eni e grande finanza».

A proposito di rischi e pericoli. Proprio oggi, c’è stato un grave incidente con un piccolo distributore di Gpl. Ma cosa accadrebbe ad un impianto industriale in una città con 60 mila abitanti, ad un soffio dall’aeroporto militare di Amendola che ospita due cacciabombardieri a portata nucleare F35, e la trafficatissima statale 89? Allora, la farsa è finita? Che fare? Una pacifica rivolta popolare, come ai tempi dell'Eni e delle navi dei veleni.

  
riferimenti: