13.11.17

I VACCINI A 5 STELLE E LO ZIO SAM





Oste è buono il vino? Il movimento 5 stelle “è per la massima copertura vaccinale”: così è scritto in rete. Burionate lorenziniane? Dagli States, prima dell'ultima trasferta di Luigi Di Maio (pagata da chi?), c’è l’esperto Silvestri che pontifica sulla bontà dei vaccini e bacchetta chi osa dissentire o criticare tali sostanze estranee all'organismo umano, come il dottor Fabio Franchi. 




Guido Silvestri è il capo del dipartimento di microbiologia e immunologia dell’università Emory di Atlanta, editor di Journal of Virology dunque quello che si può definire un “pezzo da 90” nel suo campo; in altri termini è uno che si dà arie da primo della classe", uno che ha usato l’argomento del principio d’autorità per zittire il prossimo.

Niente dialogo, però attenzione alla voce conflitto di interessi economici. Comunque basta scavare un minimo per accertare prove alla mano che il predetto ateneo è finanziato dalla Geovax. Dunque, chi lavora all'Emory non è super partes.

Il datore di lavoro del Silvestri, l'ultimo esperto dei pentastelluti, è proprio l'università Emory. La medesima incassa soldoni dalle industrie farmaceutiche e detiene una percentuale delle azioni nella stessa compagnia GeoVax. Dunque, in ragione del mastodontico conflitto di interessi finanziari non può avere voce in capitolo sui vaccini, tantomeno sulle vaccinazioni coercitive di massa in Italia. Ergo: argomento chiuso con gli States. Per i curiosi c'è un sito online dove è possibile leggere i dettagli: importi e donatori. E' sufficiente inserire “emory university”:


Fino a tempi recenti Grillo e i grullini erano contro i vaccini. Poi, dopo un viaggetto di Giggino negli States qualcosa è cambiato in questo partito padronale. Per la cronaca documentata: nel 2008 Grillo e Casaleggio senior hanno incontrato segretamente a Roma, presso l’ambasciata United States of America, l’allora ambasciatore yankee. Un rapporto desecretato nel 2012 racconta i dettagli di quella visita. Insomma, un incontro propedeutico alla nascita del movimento 5 stelle, un pranzo utile a disinnescare la protesta popolare nel belpaese. Ma non dovevano aprire il Parlamento come una scatola di sardine, oppure era soltanto tonno?

Luigi Di Maio deve averci preso gusto a volare oltre Atlantico: eccolo ancora negli States per accreditarsi presso i padroni a stelle e strisce, per poi chiudere gli incontri con una tavola rotonda insieme ad alcuni esponenti italiani della ricerca biomedica. I Cinque Stelle parlano di un viaggio che "rientra nell'ambito delle consuete visite istituzionali", il cui obiettivo principale è "stabilire una forte relazione con il mondo politico, economico e commerciale statunitense che guarda con interesse verso l'Italia". Ma Di Maio, l'aspirante premier della colonia tricolore che siede sulla poltrona di vicepresidente della Camera, un corso elementare d'inglese l'ha fatto, e almeno una laurea l'ha conseguita?


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