10.9.15

ENRICO MATTEI: NUCLEARE, ALGERIA, FRANCIA



Mattei al cantiere della centrale nucleare di Borgo Sabotino



 di Gianni Lannes


Il fondatore dell’Eni aiutò per anni la resistenza algerina a liberarsi dal giogo colonialista francese. Fu assassinato la sera del 27 ottobre 1962, una settimana prima di stringere un accordo con le autorità di Algeri (Ben Bella) per lo sfruttamento del Sahara. Non solo petrolio e gas, ma anche uranio bramato dalla Francia, che non ha esitato a fomentare sedicenti fondamentalisti islamici e guerre di basso profilo nel Hahel.

Giacimenti naturali: una riserva strategica - utile ad alimentare i numerosi impianti atomici d'oltralpe - che fa sempre gola a Parigi. Per la cronaca: Mattei fece realizzare in Italia la prima centrale nucleare, ultimata nei primi mesi del 1963.


Testimonia Giuseppe Accorinti, autore del volume Quando Mattei era l’impresa energetica io c’ero: «E fin dal lontano 1956 ebbe l’incredibile intuizione che per il vero sviluppo dell’Italia non sarebbero bastati il metano e l’olio combustibile con i quali, peraltro, Eni attraverso Agip e Snam copriva già oltre il 35% del fabbisogno energetico italiano, ma che sarebbe stato necessario il ricorso alla nuova fonte energetica rappresentata dall’energia nucleare, capace di produrre energia elettrica a prezzi del tutto competitivi. Perciò nel 1956 cominciò a ipotizzare un ingresso dell’Eni nel settore della produzione di energia elettrica da nucleare; e costituì allo scopo la società Agip Nucleare. E convinto come era della necessità di chiudere tutto il circuito del nucleare, affrontò subito, anche il problema di poter disporre di uranio di produzione nazionale o comunque da ricercare all’estero. Nel 1959 costituì quindi la società Somiren (Società minerali radioattivi energia nucleare) che scoprì un discreto giacimento di minerale uranifero a Novazza (provincia di Bergamo) e altri minori in Val Maira in Piemonte».

Mattei, dunque, comprese  anche la necessità di un completamento nucleare del settore energetico e in breve tempo  costruì  la più grossa centrale nucleare europea e poneva l'Italia terza nel mondo, dietro a USA e Inghilterra.  Inesausto, si lanciò anche alla ricerca dell’uranio.

La centrale elettronucleare Latina è una centrale elettronucleare situata nella frazione di Borgo Sabotino del Comune di Latina e avente un unico reattore da 220 MW di potenza elettrica lordi e 200 MW netti, a uranio naturale, moderato a grafite e raffreddato con anidride carbonica (Magnox). Costruita dal primo novembre 1958 al 31 dicembre 1962, quando raggiunse la sua prima criticità, dalla SIMEA S.p.A. (della quale erano azionisti al momento della realizzazione Agip Nucleare con il 75% e IRI con il 25%) con tecnologia della società inglese The Nuclear Power Group LDT, è stata la prima centrale nucleare ad entrare in funzione in Italia e, all'epoca dell'entrata in servizio, era anche il reattore più potente d'Europa. Il primo giugno 1963 l’impianto ha iniziato a produrre energia, con una potenza elettrica di 200 MWe.

 riferimenti:



http://eni.archivioluce.com/eniLuce/scheda/IL5000092434 /Una_centrale_termonucleare_per_il_SudInaugurata_a_Latina_la_centrale_nucleare_Simea_che_sar%C3%A0_realizzata_dalla_Agip_nucleare,_licenziataria_della_britannica_Nuclear_Power_Plant_Company.html

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