Ciao
Luca*,
quale
organizzatrice dell’evento sulle irrorazioni di origine bellica, evento del 9
novembre a Pessano, vorrei rispondere ad un tuo ‘richiamo all’ordine’ in una
chat di azione sui sindaci inerente la legge 119/17. Anche a me pare
inopportuno il sipario su un problema che non è pertinente la funzione di
questa chat. Ma non posso fare a meno di rispondere al tuo messaggio,
estrapolato fuori contesto.
Non le chiamiamo più scie chimiche, che non esistono diciamo così!... Anche il linguaggio a distanza dei 10 anni di cui parli fa un salto di qualità, come anche la propaganda e i maldestri tentativi di celare una pratica a cui siamo ormai sottoposti da così tanto tempo!.
Sulla
priorità o meno, su una presunta scala di ordine dei problemi non trovo esatto
stabilire che la questione vaccinale sia davvero da mettere in cima alla lista,
e anche su questo tema sono attiva con voi da molto tempo!.
A mio
avviso l’occlusione del cielo è IL PROBLEMA DEI PROBLEMI! e non perché esagero.
Nel
mese di ottobre le irrorazioni sono state molto intense soprattutto sulle
regioni nord e in Veneto. Abbiamo inviato un appello a tutta Italia per
sensibilizzare le persone ad alzare lo sguardo e semplicemente constatare
quello che succede nella progressione delle nuvole artificiali e il risultato è
estremamente inquietante. Ti posto il video di una selezione delle foto
raccolte da tutte le regioni d’Italia. L’osservazione del cielo è inestricabile
dall’essere umano. Non esiste una
competenza sul cielo, ovvero è competenza umana osservare e considerare, e la
parola stessa considerare ha nel suo etimo la disposizione delle nostre
questioni tra gli astri, per essere ben fissate!. Il cielo è di tutti!. Per cui
non stiamo parlando di UFO, ma di qualcosa di esperibile e verificabile ogni giorno.
L’odissea
dei vaccini ha permesso alla sottoscritta di scoprire come un comune denominatore
si reitera nelle questioni che sembrano le più distanti e distaccate,
semplicemente perché aprire una porta di consapevolezza ti mette sulla strada
per aprire porte ancora più grandi.
Tanto
per cominciare perché mai imporre una vaccinazione di massa a titolo di una
sicurezza di sanità pubblica quando ai bambini viene sottratta l’aria che
respirano, che respiriamo tutti?!.
Ho
avuto modo di constatare, anche per mia stessa esperienza, che fino a che il
problema non si vede, invisibile, come l’aria, o sotto la soglia della
coscienza, il problema non esiste. Molti sono rassicurati e fotografano
sorridenti le giornate di sole in montagna, sotto una griglia di striature
sbrindellate, ma non le rilevano perché sono ormai parte della scena
quotidiana, nell’album di foto, nel cinema, nei tramonti romantici…
Ma il
giorno che mia figlia, non so come, non so perché mi chiese perché queste scie
di aerei diventassero nuvole mi sono sentita sprofondare ed ho questa speranza
che in futuro abbia la forza di fare sempre queste domande spiazzanti.
Da
quel giorno ho capito che se non avessi fatto qualcosa per difendere la nostra
cupola di cielo non mi sarei mai perdonata.
Mi
sono chiesta perché questa domanda noi
non ce la stiamo più facendo, abbiamo gettato la spugna e le nuvole sono
diventate altro!
So di
camminare su un campo minato, so che sono riusciti a convincere che si tratta
di una bufala e per tornare sul tema vaccini è proprio attraverso le
irrorazioni che il loro salto di qualità sui vaccini si sta per attuare!.
Mi
scuso per la critica, ma sono sincera, e mi spiace che non sei stato presente
in conferenza, perché siamo partiti da una grande partecipazione, come se dovessimo
insieme guardare il cielo, per poi analizzare bene soltanto documenti
ufficiali, che sono nell’ordine di migliaia e migliaia in verità. So che non
devo certo convincerti dell’esistenza del problema, ma vista la mia stima per
te e il rispetto per tutto l’impegno che metti, volevo darti un altro punto di
vista, sempre che tu lo con-sideri… lo metti tra le stelle e lo fissi con
attenzione.
Grazie
Lucia Uni
https://drive.google.com/file/d/1Qg3FRCgQWTQpi9DfGBKZn09uYlDr0wmq/view
* LETTERA APERTA A LUCA SCANTAMBURLO
* LETTERA APERTA A LUCA SCANTAMBURLO