1.8.16

TRIVELLAZIONI: PERCHÈ EMILIANO NON REVOCA LE AUTORIZZAZIONI DI VENDOLA?


di Gianni Lannes

Quello che molti non sanno o fingono di non vedere (certuni no-triv inclusi) è che in Puglia, unicamente ed esclusivamente nella provincia di Foggia (mero serbatoio elettorale da sfruttare a piacimento), incombono trivelle a tutto spiano, per giunta straniere, grazie a una dozzina di autorizzazioni rilasciate dal sedicente ambientalista Nichi Vendola e dalla sua giunta. I danni ambientali sono incalcolabili, come nel caso delle falde acquifere contaminate da scarichi e incidenti nell’agro di Ascoli Satriano, ovvero nel cuore agricolo del Tavoliere, ad opera dell’Eni. 
 
Non è tutto, anzi, peggio. Attualmente pendono sempre nel territorio dell’antica Daunia, ben 7 istanze di permesso di ricerca in terraferma, che stanno per ottenere il via libera dal governo dell’ineletto Renzi, ed in procinto di essere autorizzate dalla Regione Puglia su di un’area di circa 1.000 chilometri quadrati: Fontana Villanella, Forapane, Il convento, Posta del giudice, Sciascitiello, Serra dei gatti, Signorella.


Singolare coincidenza. Il 27 luglio l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato un terremoto (ipocentro 18 km), in provincia di Foggia, proprio in un'area sottoposta a sfruttamento intensivo a base di trivelle. Per la cronaca: dagli anni '60 è in atto una rapina di gas dal sottosuolo di questa martoriata provincia, senza alcuna ricaduta per gli autoctoni, se non l'inquinamento e i danni sanitari spalmati sull'ignara popolazione.



I bonificatori della natura con l’indiscriminata estrazione e ricerca di gas e petrolio, hanno impegnato buona parte del territorio agricolo di Capitanata, grazie alla tacita connivenza dell’intera casta di politicanti di ogni colorazione.
La situazione delle concessioni di coltivazioni di idrocarburi in Puglia, vale a dire nella Daunia (unico territorio gravato dal fenomeno speculativo), è molto più grave di quanto sappiano i cittadini pugliesi. Durante il governo regionale Vendola sono state rilasciate una dozzina fra concessioni e proroghe di cui i beneficiari principali sono stati Edison, Eni, Medoil  Gas, Vega Oil e la canadese (il partenariato Puglia Canada è noto) Gjgam Energy, che non hanno risparmiato addirittura il parco regionale dell’Incoronata, santuario della madonna nera incluso. 

Emiliano che si dichiara "antitrivella", potrebbe incominciare a rivedere tutte le delibere in questione per esaminare la possibilità di una revoca in autotutela?
Il riferimento documentato - di cui ho già ampiamente scritto negli ultimi 8 anni - è ad una serie di delibere della Giunta Regionale pugliese. Dalla 1109 del 2006 riguardante il permesso di ricerca a Costa Nuova alla Vega Oil Spa/ Gjgam Energy; alla delibera della giunta regionale 1110/2006: autorizzazione perforazione “Masseria De Palma 1” alla Gas Plus italiana; la delibera della giunta regionale 131/2008:permesso di ricerca fiume Bradano alla società Eni; la delibera 133/2008: concessione di coltivazione idrocarburi a Torrente Celone e Masseria Lipari1 alla Intergas Più e alla Edison; la delibera 134 del 12 febbraio 2008 (questa data ha prodotto molto in termini di devastazione) a Montecarbone  inerente il permesso di ricerca idrocarburi alla società Eni e nello stesso giorno la delibera 135 permesso di ricerca idrocarburi  a Manduria alla società Eni e la 136 permesso di ricerca idrocarburi a Massafra sempre alla Eni ; la delibera 230 del 2008 relativa alla proroga di concessione di coltivazione idrocarburi a Lucera alla società Gas Plus Italiana e la delibera 1871 del 2008: proroga di concessione di coltivazione idrocarburi a Candela alla Eni. Il  2 dicembre 2012 con delibera 2851 si concede permesso di ricerca idrocarburi a Masseria Montarozzo alla Vega il- Gjgam Energy. Nello stesso giorno con delibera 2852 proroga della concessione di coltivazione idrocarburi a Sedia d’Orlando alla società Eni.

La Puglia non può essere devastata ancora con concessioni, sovente rilasciate senza valutazione d’impatto ambientale, e con problematici atti dell’Autorità di Bacino. In Puglia le trivelle in mare e sulla terraferma  sono spuntate non solo su pregiate aree agricole o su zone sottoposte a dissesto idrogeologico come sui Monti Dauni,, ma addirittura in parchi naturalistici e in aree archeologiche.
La Puglia ha bisogno di energie alternative, ma non vuole la devastazione del suo ambiente rurale e dei suoi beni culturali, né tantomeno l’inquinamento legalizzato come è già accaduto nelle falde acquifere del sottosuolo di Capitanata alle quali attingono pastori e contadini di sia per il bestiame che per le colture.

Il governatore Emiliano dovrebbe rivedere tutte le delibere in questione per esaminare la possibilità di una revoca. Procedere in autotutela e verificare la possibilità di revocare le delibere della Giunta regionale che autorizzano trivellazioni e ricerche in Puglia?  

A proposito delle condizioni biologiche delle acque rivierasche,  almeno 8 depuratori risultano non efficienti e le coste adiacenti risultano inquinate. Ma anche sotto il profilo delle cosiddette fonti energetiche alternative, il fotovoltaico, ad esempio risulta che la Puglia è la regione regina del fotovoltaico: 37.210 gli impianti realizzati per una potenza installata pari a 2.474 megawatt. La provincia leader è quella di Brindisi. La Puglia è anche la regione in cui ci sono gli impianti di taglia più grande ed è pure la regione in cui, tempo 4-5 anni, potrebbero crescere di cinque volte. La superficie della Puglia vede già 3mila ettari coperti da pannelli fotovoltaici più altri 3.900 già autorizzati. Ma sono centinaia le richieste pendenti. Con perdita di territorio migliaia di ettari di terreno una volta votato alla agricoltura di eccellente qualità (grano, uliveti, carciofi, cocomeri, pomodoro). Per non parlare poi dell’eolico dove l’impatto è altrettanto invasivo su terreni un tempo a vocazione esclusivamente agricola. I “parchi Eolici” così definiti per richiamare una ecologica piantumazione di pali ed eliche mastodontiche hanno stuprato territori pregevoli che si estendono dalla orientale Irpinia, in Campania, fino ad oltre Candela. Affare ultramiliardario nella quale si sono buttati a capofitto multinazionali e le immancabili organizzazioni criminali che hanno fiutato un affare che supera i 230 miliardi di euro. Cambiando radicalmente l’economia locale con inesistente profitto per le popolazioni locali.  

A Manfredonia Emiliano ha detto pubblicamente:  «Per la Puglia, ricerca di petrolio e trivellazioni sono una minaccia e non un'opportunità». E allora, adesso il governatore che farà per tutelare la Daunia? Concretezza e salvaguardia oppure chiacchiere morte?

riferimenti:

CONCESSIONI RICERCA E COLTIVAZIONE IDROCARBURI – PUGLIA  

1 - Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Posta Nuova”, società Vega Oil Spa/Cygam Energy Inc. Deliberazione della Giunta Regionale del 25 luglio 2006, n. 1109 .



2 - Autorizzazione perforazione pozzo esplorativo “Massaria De Palma 1 DIR”, società Gas Plus Italiana Spa. Concessione di coltivazione Lucera. Deliberazione della Giunta Regionale del 25 luglio 2006, n. 1110. 



3 – Istanza permesso di ricerca “Fiume Bradano”, società ENI SpA. Deliberazione della Giunta Regionale del 15 febbraio 2008, n. 131. 



4 - Concessione di coltivazione idrocarburi “Torrente Celone” . Istanza variazione integrativa
programma lavori ( perforazione del sondaggio esplorativo "Masseria Sipari 1"). Società INTERGAS PIU' srl e EDISON SpA. Deliberazione Della Giunta Regionale 12 febbraio 2008, n. 133. 



5 – Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Monte Carbone”, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio 2008, n. 134.



6 – Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Manduria”, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio 2008, n. 135. 



7 – Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Massafra”, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale 12 febbraio 2008, n. 136.



8 - Concessione di coltivazione idrocarburi “Lucera”. Istanza di proroga, società Gas Plus Italiana SpA. Deliberazione della Giunta Regionale 26 febbraio 2008, n. 230.


9 – Concessione di coltivazione idrocarburi “Candela”. Istanza di proroga, società ENI Spa. Deliberazione della Giunta Regionale del 7 ottobre 2008 n. 1871




10 - Proroga dell’autorizzazione alle perforazioni Eni Spa in località “Sedia D’Orlando”.


Deliberazione della Giunta Regionale del 20 dicembre 2012 n. 2852.



11 - Istanza permesso di ricerca idrocarburi “Masseria Montarozzo”, società Vega Oil Spa/Cygam Energy Italia S.p.A. Deliberazione della Giunta Regionale n. 2851 del 20 dicembre 2012.  










  


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