8.8.16

ENERGAS: UNA BOMBA AD OROLOGERIA A MANFREDONIA!

 



 di Gianni Lannes


Un vulcano sotto il Gargano. E’ un record.  Il più grande deposito costiero di gas dell’Europa. Qualcosa di catastrofico tra mare e terra, che si realizzerà a breve, a meno di una mobilitazione popolare come quella contro l’Enichem negli anni ’80, comunque a sostegno di una guerra legale presso la giustizia europea, perché quella tricolore è ormai venduta al miglior offerente.
Un progetto speculativo e deleterio che viola palesemente la convenzione di Aarhus e la legge italiana di ratifica numero 108 dell’anno 2001, e calpesta le direttive Seveso, in particolare la terza.

Dalla commedia alla tragedia il passo è breve, ma l'ordigno ad alto potenziale distruttivo può essere ancora disinnescato, e rispedito al mittente con gli interessi, perché le solite istituzioni affaristiche non hanno tenuto conto della volontà del popolo sovrano. L'aspetto non è marginale ma fondamentale in uno Stato di diritto, prima che i terroristi foraggiati dalla multinazionale Q8, convolino a nozze.

D'altro canto, invece di sanare quel magnifico territorio ferito da un petrolchimico, lo staterello italidiota, continua a distruggerlo, grazie anche all’aiuto di alcuni autoctoni, non senza consentire ai soliti mafiosi in doppiopetto di speculare sulla prossima rovina altrui. Invece di promuovere un turismo di qualità in armonia con la natura, si programma la morte di una terra pregevole ricca di storia antica.

Come si fa soltanto a pensare di impiantare qualcosa di letale e distruttivo in un’area altamente sismica, a rischio idrogeologico e di subsidenza. Facile? Non tenendone conto. Un territorio ricco di tesori ambientali, archeologici e storici. Una zona, peraltro, dove campeggia ad un tiro di schioppo una base militare dell’aeronautica, proprio dove stazionerà il cacciabombardiere nucleare F 35. Insomma, un obiettivo altamente sensibile, a rischio attentati, ed ovviamente, incidenti rilevanti.

La Regione Puglia ha espresso parere favorevole (delibera di giunta regionale numero 1361 del 5 giugno 2015, a firma di Nichi Vendola), mentre il Comune nicchia, anzi fa melina con un sindaco del pd, come attestano i documenti ufficiali. In ogni caso, contano come la carta igienica quando si è appena liberati di un peso. Singolare coincidenza: l’attuale governatore pro tempore, Michele Emiliano, dello stesso piddì, non ha revocato l’atto autorizzativo di Vendola. Nondimeno, l’inquilino, sia pure abusivo di palazzo Chigi è a capo del medesimo piddì.
Occorre tener presente la legge “Sblocca/Sfascia Italia”, evidentemente incostituzionale, elaborata materialmente dalle lobby speculative che manovrano l'ineletto Renzi. Secondo i truffatori statali, il deposito è addirittura opera strategica per l’Italia.

Il referendum consultivo è fumo negli occhi - a parte lo spreco di denaro pubblico - è del tutto inutile, l’opera è considerata per legge strategica. La partita si gioca altrove e tutti lo sanno bene. Ma diamo un’occhiata alle normative vigenti:

Art. 37. Misure urgenti per l’approvvigionamento e il trasporto del gas naturale.
1. Al fine di aumentare la sicurezza delle forniture di gas al sistema italiano ed europeo del gas naturale, anche in considerazione delle situazioni di crisi internazionali esistenti, …., gli stoccaggi di gas naturale e le infrastrutture della rete nazionale di trasporto del gas naturale, incluse le operazioni preparatorie necessarie alla redazione dei progetti e le relative opere connesse rivestono carattere di interesse strategico e costituiscono una priorità a carattere nazionale e sono di pubblica utilità, nonché indifferibili e urgenti ai sensi del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327″.

Legge 239/2004

ART. 8-bis…… nel caso di mancata espressione da parte delle amministrazioni regionali degli atti di assenso o di intesa, comunque denominati, …….nonché nel caso di mancata definizione dell’intesa….. il Ministero dello sviluppo economico invita le medesime a provvedere entro un termine non superiore a trenta giorni. In caso di ulteriore inerzia da parte delle amministrazioni regionali interessate lo stesso Ministero rimette gli atti alla Presidenza del Consiglio dei ministri, la quale, entro sessanta giorni dalla rimessione, provvede in merito con la partecipazione della regione interessata.

Legge 327/2001

Art.52-quinquies.

5. Per le infrastrutture lineari energetiche, l’atto conclusivo del procedimento è adottato d’intesa con le Regioni interessate, previa acquisizione del parere degli enti locali ove ricadono le infrastrutture, DA RENDERE ENTRO TRENTA GIORNI DALLA RICHIESTA, DECORSI I QUALI IL PARERE SI INTENDE ACQUISITO. 6. In caso di mancata definizione dell’intesa con la Regione o le Regioni interessate nel termine prescritto per il rilascio dell’autorizzazione, …. si provvede, entro i successivi sei mesi, a mezzo di un collegio tecnico costituito d’intesa tra il Ministro delle attività produttive e la Regione interessata, ad una nuova valutazione dell’opera e dell’eventuale proposta alternativa formulata dalla Regione dissenziente. OVE PERMANGA IL DISSENSO, L’OPERA È AUTORIZZATA nei successivi novanta giorni, con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, integrato con il Presidente della Regione interessata, su proposta del Ministro delle attività produttive, di concerto con il Ministro competente, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano”.

Quando Energas ha presentato l’istanza del progetto al municipio, il Comune vagava, silenziava, palleggiava, faceva lo gnorri, si scalcolava, scodinzolava, nominava Commissioni per studiare l’ovvio.

Allora, che fare? Sciopero generale ad oltranza, tanto per cominciare. Le risorse su cui contare sono in primo luogo le giovani intelligenze e la creatività, la nonché la salvaguardia concreta e reale dell'intera Daunia. Altro che politicanti da barzelletta.



Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.