Su La Testa!: ADRIATICO: UN MARE DI PETROLIO A PERDERE!

2.2.25

ADRIATICO: UN MARE DI PETROLIO A PERDERE!

Pesaro (2 febbraio 2025 - ore 11:30) - foto Giulia A.

di Gianni Lannes

Nella capitale della cultura italiana per l'anno 2024 piove sul bagnato nel 2025. Acqua nera e sabbia grigia. A levante e a ponente: scarti di idrocarburi solidificati e ormai persistenti. Anno 2025 (fine gennaio e inizio di febbraio): catrame a perdere sul litorale di Pesaro spiaggiato sulla battigia; perfino dinanzi all'hotel Excelsior (5 stelle di lusso). Le chiazze bituminose sono evidenti per chilometri ed è innegabile la loro tossicità, nonché il danno all'ecosistema marino. Perché la locale Capitaneria e l'Arpam non effettuano controlli? Quale petroliera in transito ha ripulito le cisterne scaricando in mare i residui? Perché le autorità preposte non garantiscono effettivamente la salvaguardia dell'Adriatico? L'Italia è davvero il Belpaese dell'impunità dove l'inquinamento ubiquitario è garantito a chiunque? Grazie al Governo targato Meloni: non solo trivelle ovunque, anche in aree protette sulla carta ormai straccia e deregulation globale. Non è tutto: sempre a Pesaro fino a Fano e Cattolica ad appena 12 metri di profondità sono state affondate dai soldati del Terzo Reich le armi chimiche nell'estate del 1944. Si tratta di ben 4.317 bombe d'iprite e barili di arsenico: veleni cancerogeni che giacciono indisturbati sui fondali riverberando il loro micidiale contenuto. Insomma, un territorio preso di mira da speculatori di ogni genere: basti pensare al mastodontico impianto Fox Petroli per il Gnl, appena autorizzato dal ministero del cosiddetto Ambiente. In ogni caso, secondo la cronaca documentata: l'inquilina pro tempore di Palazzo Chigi peraltro non si degna di rispondere agli atti parlamentari di sindacato ispettivo. Va tutto bene? Qual è lo stato di salute ambientale dell'Italia?