28.2.25

100 MILA BOMBE ALL'IPRITE TARGATE MUSSOLINI NEL MARE DI PESARO!

 

 

di Gianni Lannes

Una, nessuna e centomila: una catastrofe insabbiata e sepolta per 80 anni e passa. Argomento dimenticato, però incandescente: armi di distruzione di massa. Non cento, non mille o 4.317 ma, appunto 100 mila ordigni imbottiti di iprite (cancerogena) al largo di Pesaro. Le carte ufficiali estratte dall'Archivio di Stato a Pesaro e Urbino, nonché dal National Archives di Londra e dall'Archivio Storico della Marina militare a Roma non mentono come i politicanti nostrani. Si tratta del munizionamento speciale ammucchiato segretamente sotto Urbino in alcune gallerie ferroviarie nel 14° Deposito della Regia Aeronautica, per ordine impartito da Benito Mussolini nel 1939 (ben prima dell'entrata in guerra). Nel 2016 un singolo esemplare si è arenato a Baia Flaminia e la Capitaneria l'ha fatto sparire senza nulla dire. A proposito l'Arpam è in letargo? A chi dà fastidio questa inchiesta giornalistica che non si arresta?

 

 

Dove sono andati a finire questi micidiali armamenti chimici proibiti dalla Convenzione di Ginevra del 1925 e nel 1993 messi al bando dal Trattato di Parigi? Nell'estate del 1944 un'unità speciale germanica li ha caricati su un convoglio ferroviario ad Urbino e li ha trasportati nottetempo a Fano; da lì infine a Pesaro dove sono stati imbarcati e affondati in sei zone marine ad appena 3 miglia dalla costa. Lo attesta in modo inequivocabile un rapporto del suddetto reparto militare tedesco. 

 

IL VIRUS DEL CEMENTO ARMATO!

 

Gargano (Mattinata: Monte Barone) - foto Gilan
 

di Gianni Lannes

La speculazione edilizia più o meno legalizzata o addirittura fuorilegge non è mai tramontata, con buona pace di Italo Calvino che negli anni Cinquanta ha mirabilmente descritto la febbre del cemento. Oggi i dati ufficiali dell'Ispra attestano l'esponenziale consumo di suolo che nonostante l'evidente calo demografico seguita ad avanzare al ritmo di circa 20 ettari al giorno. E nessuna regione italiana è immune dal virus distruttivo del paesaggio che aggredisce anche le "aree protette" come i parchi nazionali e regionali (Gargano in primis). L'ecologista Sergio Domenico Antonacci mi ha scritto di recente dalla montagna del sole, a proposito del villone abusivo in agro di Mattinata (amministrazione comunale sciolta di recente per associazione mafiosa), in contrada Monte Barone, vale a dire un'area in precedenza dolosamente incendiata: «Io so che è stata progettata da un architetto di nome Galantino e pare sia stata pubblicata anche sulla famosa rivista di architettura "Casa bella". Ho visto il numero all'interno della villa. Ora è tutta sistemata e viene affittata, la trovi presso i vari siti di prenotazione».

In tale quadro l'abusivismo aumenta come attestato dall'Istat: un incremento nel 2022 del 9,1 per cento di immobili abusivi. Dinanzi a questa emergenza il governo Meloni, alla stregua dei precedenti, si gira dell'altra parte e vara l'ennesimo condono.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mattinata 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=cemento+armato 

26.2.25

COLPITO E AFFONDATO!


di Gianni Lannes

Accade in Italia: morire in tempo di pace in un mare di guerra. Il peschereccio Rita Evelin di San Benedetto del Tronto cola a picco al largo di Porto San Giorgio mentre è dedito alla pesca a strascico e muoiono tre pescatori (Francesco Annibali, Luigi Luchetti e Ounis Gasmi). Alle ore 6:10 del 26 ottobre 2006 si attiva il sistema satellitare di soccorso in mare.

«Le condizioni meteomarine del sinistro erano: vento assente, mare calmo, visibilità buona»: è quanto si legge nell'inchiesta formale sfornata dalla Direzione Marittima di Ancona (verbale numero 2 del 21 febbraio 2008), di cui era (insolitamente) membro anche un ufficiale della Marina Militare.


 

Sia l'inchiesta sommaria che quella formale della Guardia costiera non hanno chiarito cause, responsabilità e circostanze, alla stregua del processo penale che si è concluso nel dicembre 2012 con l'assoluzione (ma non con formula piena) dell'imputato, il capobarca Nicola Guidi. Alla prova dei fatti, non è stata condotta alcuna seria e approfondita indagine giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Fermo (addirittura non competente territorialmente) ovvero del procuratore capo Piero Baschieri e della Capitaneria di San Benedetto, ossia del comandante Luigi Forner. In compenso, sia Baschieri che Forner hanno avallato una gigantesca truffa ai danni dello Stato per giustificare il mancato recupero del motopesca.

 

23.2.25

UCRAINA: LA GUERRA CONTRO I BAMBINI!

 


di Gianni Lannes

La guerra in Ucraina (dove un neonato si può comprare con appena 20 mila euro) non fa distinzioni tra grandi e piccini, pur di cancellare alla radice appena germogliata ogni traccia della memoria e dell'identità di un popolo. Secondo i dati dell'Unicef le prime vittime del conflitto in corso sono migliaia di bimbi uccisi e altrettanti quelli feriti gravemente. Almeno duemila i pargoli costretti brutalmente a lasciare la terra natia per essere deportati in Russia. Non a caso il 17 marzo 2023 la Camera Preliminare II della Corte Penale Internazionale ha spiccato due mandati di arresto nei confronti del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e di Maria Alekseevna L’vova-Belova, commissaria presidenziale per i diritti dei bambini in Russia, in ragione dei crimini di guerra, in relazione alla trasferimento illegale e forzato in Russia di migliaia di minori ucraini. La Cpi ha spiccato un mandato d'arresto contro lo zar del Kgb, lo stesso criminale con cui ora fa affari mister Trump. Qui la pace è una finzione in una paese distrutto dopo 1095 giorni di terrore bellico. L'unica speranza sono i giovani.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Bambini a perdere, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2016. 

https://www.europarl.europa.eu/news/it/agenda/briefing/2023-04-17/3/crimini-di-guerra-dibattito-sul-mandato-d-arresto-della-cpi-per-vladimir-putin

https://www.unicef.it/media/ucraina-almeno-2-406-bambini-uccisi-o-feriti-ovvero-16-ogni-settimana-dall-escalation-della-guerra-circa-1000-giorni-fa/ 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=putin 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=zelenski 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=trump 

 

ITALIA: MARI ESPLOSIVI!

 

 


 

di Gianni Lannes

Anno 2025: lo Stivale sembra bagnato da un mar morto. Doveva rappresentare la soluzione finale su entrambi i fronti della seconda guerra mondiale. Nel Belpaese mentre la gente comune ancora oggi brancola nel buio e proliferano i negazionisti ad oltranza, per gli Stati più o meno alleati è il segreto di Pulcinella. Nell'estate del 1944 un'unità militare speciale del Terzo Reich ha affondato al largo di Pesaro - su un basso fondale - armi chimiche: bombe d'aereo all'iprite, barili di arsenico e munizionamento di piccolo calibro; il tutto rastrellato a ridosso della Linea Gotica nel 14° Deposito della Regia Aeronautica ad Urbino (realizzato dalla II Seconda Regione Aerea di stanza a Padova per ordine di Mussolini nel 1939), per un totale complessivo di 9.844 tonnellate di veleni cancerogeni, proibiti dalla Convenzione di Ginevra del 1925 e, in seguito, dal Trattato di Parigi del 1993. Si tratta di normative internazionali sempre in vigore (almeno sulla carta). Non è tutto. Nel 1945 i soldati statunitensi hanno inabissato armamenti chimici nell'Adriatico (Golfo di Manfredonia, Bari e Molfetta), nello Ionio e nel Tirreno (Ischia e Capri), vale a dire un milione di ordigni non convenzionali. Infine: in tempi più recenti durante il conflitto in Jugoslavia, i bombardieri Nato - al rientro dalle missioni belliche in Serbia - hanno disseminato l'Adriatico (e perfino i laghi di Garda e di Varano) di bombe scaricandole al volo in 24 zone marittime, da Venezia a Otranto); poi lo Stato tricolore per tacitare gli animi della marineria adriatica ha elargito 60 miliardi di lire in forma di indennizzo.

 


 

 

21.2.25

ORIZZONTE INFINITO

 

foto Gilan
 

L’empatia è donare il proprio sguardo senza chiedere nulla in cambio.

Mostrare all’altro

che esiste ancora un orizzonte infinito

che c’è sempre un varco

dove il cielo si apre all'arcobaleno.

 

MELONI/DELMASTRO: ORA ARIA!

Il sottosegretario Fdi alla Giustizia Delmastro Delle Vedove (con delega alle carceri) condannato dal tribunale di Roma a 8 mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa), colpevole di aver rivelato documenti segreti su detenuti al 41 bis nel carcere di Sassari. Materiale che il deputato Giovanni Donzelli ha poi utilizzato in Parlamento per attaccare il partito democratico. "Non mi dimetto": il laconico commento del ras biellese Delmastro. Ieri a mezzogiorno la telecomandata Rainews 24 ha addirittura lanciato un servizio farlocco che aveva annunciato l'assoluzione. In ogni caso, il Governino Meloni è sempre più Santanché.

CACCIA AL LUPO!

 

foto Gilan

di Gianni Lannes

In Italia sulla base dell'approssimato censimento targato Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale effettuato nel 2021, i lupi dovrebbero essere circa 3.300. Secondo i nuovi protocolli Ispra comunicati agli enti locali, nel 2025 le Regioni e le Province potranno chiedere l'abbattimento di 160 lupi: "nel caso di esemplari confidenti, pericolosi o dannosi per le aziende zootecniche". Il parere dei cosiddetti esperti è che si tratterebbe di "una quota estremamente prudenziale". Per dirla con le banali cifre, il Trentino quest'anno potrà uccidere al massimo 5 esemplari, l'Alto Adige 2, il Piemonte 17, l'Emilia Romagna 15, la Toscana 22 e così via. La decisione appena stabilita rappresenta secondo le autorità ovvero il ministero dell'Ambiente (si fa per dire) la prima pianificazione di un numero di eliminazioni mirate, vale a dire ritenute "sostenibili", proprio per tentare di contenere gli abbattimenti fuori controllo che potrebbero essere disposti dalle varie amministrazioni locali, pressate dalla lobby degli sparatori per divertimento, noti anche col nome improprio di cacciatori. In realtà, le pretestuose stragi di lupi (come ad esempio in Abruzzo) ogni anno si ripetono spietatamente e impunemente, anche da quando il Governo Meloni appoggia apertamente gli sparatori della domenica.

Qualunque cosa accada nell'Unione europea con la procedura di abbassamento dello status di protezione, l'obbligo per gli Stati è e sarà sempre, almeno sulla carta, quello di mantenere uno stato favorevole di conservazione della specie. Comunque, sull'incredibile declassamento dello status di protezione del lupo votato in Europa lo scorso dicembre si dovrà pronunciare la Corte di giustizia dell'Ue, in seguito al ricorso presentato da cinque associazioni animaliste europee. Si può ben sperare ma con i venti di guerra che spirano nel vecchio continente, questo strardinario essere vivente rischia la concreta estinzione. A conti fatti, la vera bestia non è l'animale, ma l'uomo.

Riferimenti:

https://www.isprambiente.gov.it/it/@@search?SearchableText=lupo 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=lupo 

20.2.25

DALLO STATO DI DIRITTO ALLA SOCIETA' MILITARE

 


di Gianni Lannes

Nemesi bellica: anno 2025. Istituzioni totali e covidiotismo di massa. Dopo la medicalizzazione di ogni aspetto della vita umana, va in onda la militarizzazione dell'esistenza sociale. Nel XIX secolo la sociologia aveva visto assai lontano (l'analisi di Herbert Spencer). La società militare, di cui si è avuto un assaggio durante la covidiocrazia programmata nel 2020, è improntata su un modello autoritario, con un solido accentramento del potere nelle grinfie di pochi che detengono il potere economico, una rigida disciplina e una struttura gerarchica. Per dirla con Erving Goffman (Asylum, Einaudi, 1968), è una società di istituzioni totali determinata da principi dell'universo manicomiale. Sul versante politico essa si basa sul totalitarismo per come lo ha definito Hannah Arendt nel suo saggio Le origini del totalitarismo (Edizioni di Comunità, 1951). Infatti, come è accaduto nell'esperimento di cinque anni fa, lo Stato (telecomandato dalle multinazionali) si appopria della sfera privata mediante una sorveglianza capillare, controllando pretestuosamente ogni aspetto della vita individuale. Le guerrre e le crisi economiche come nell'attuale situazione, possono causare improvvise regressioni o involuzioni verso strutture militari. Dall'economia di guerra alla guerra vera e propria si transita attraverso la militarizzazione graduale della società. In questa direzione si muovono le dichiarazioni guerrafondaie di Ursula von der Leyen, nel senso di andare in deroga al patto di stabilità per incrementare le spese pubbliche nella cosidddetta difesa militare (un paravento), la repressione delle proteste civili, l'aumento dei poteri delle agenzie di intelligence, l'estensione delle zone rosse in ambiti territoriali, e così via. La mentalità dominante ha già normalizzato nel senso comune l'abominio della guerra. Dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia imperante il passo è fulminante.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012. 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=von+der+leyen 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=militarismo 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=covidioti 

BOMBE E VELENI IN MARE: L'ESPLOSIVA EREDITA' TEDESCA!

 

 

di Gianni Lannes

Il Mediterraneo non è un mare morto, però è gravemente malato; anche a causa dell'occulto affondamento quasi al termine della seconda guerra mondiale, da parte del Terzo Reich e del Comando militare statunitense, soprattutto in Italia (Adriatico e Tirreno), di ingenti quantitativi di armi chimiche. A tutt'oggi, gravano sulla vicenda segreti non dichiarati anche di Stati alleati. I libri di storia ignorano ed eludono questi fatti, comprese le bombe avanzate ai bombardamenti, poi sganciate in 24 aree dell'Adriatico durante la guerra in Jugoslavia. In ogni caso, le cronache giornalistiche (La Stampa) del recente passato narrano questo dramma con cui non si sono ancora fatti i conti. Conseguenze per l'ambiente? Un livello di inquinamento cronico, come attestato da una ricerca pilota dell'Icram alla fine degli anni '90. Una sentenza di morte, annunciavano nel 1987 i giornali, a proposito dell'area costiera da Rimini a Pesaro (ma non solo), dove nell'estate del 1944 un'unità speciale tedesca ha affondato armamenti proibiti dalla Convenzione di Ginevra del 1925. E così in altra aree marine dove hanno operato le armate di Hitler, inclusa Vienna. Un lascito ignoto all'opinione pubblica che miete vittime ancora oggi, nonostante le propagandate promesse di bonifica nel 1999, anche da parte della Nato, mai realmente effettuate. Allora le proteste dei pescatori italiani furono tacitate con  60 miliardi di lire. A Berlino non c'è più un giudice, con buona pace di John Kennedy.

 

19.2.25

VERDI DI GUERRA


 

di Gianni Lannes

Involuzione politica: dal verde clorofilla al verde mimetica. Dal partito della pace al partito della guerra. Ecco i teutonici ecologisti da salotto, da tempo cooptati dal sistema di potere dominante. In Germania tutti i partiti, ad eccezione di Die Linke e dell'Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw), concordano sulla necessità di un riarmo senza precedenti nella storia della Repubblica federale.

CHI INQUINA NON PAGA!

 


 


di Gianni Lannes

Verdi di guerra in Germania e omertà istituzionale in Italia. Il 4 novembre 2024 ho scritto all'ambasciatore tedesco Hans-Dieter Lucas a Roma, mentre il 5 novembre scorso ho indirizzato una missiva alla ministra dell'Ambiente Steffi Lemke (Verdi), la stessa che in un recente passato si era impegnata pubblicamente per la bonifica del Mare del Nord contaminato dal gas mostarda. Entrambi non hanno fiatato. Forse è il caso di mettere al corrente anche il presidente federale della Germania, Frank-Walter Steinmeier che viene in vacanza a Pesaro? Di che si tratta? Disarmante: l'affondamento nell'estate del 1944, nel mare Adriatico dinanzi alla capitale italiana della cultura per l'anno 2024, di migliaia di bombe all'iprite, barili di arsenico e munizionamento speciale. Il resto dell'inabissamento l'hanno combinato in gran segreto gli ingloriosi alleati. Nelle gallerie ferroviarie sotto Urbino, per ordine di Mussolini erano stati stipati oltre 100 mila ordigni chimici (14° Deposito Regia Aeronautica). Che fine hanno fatto se non sono mai stati trasferiti al centro chimico militare di Civitavecchia?

 

Pesaro (2 luglio 1944): bombardamento alleato

 

(Pagina 1 del rapporto tedesco)

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Bomba all'iprite (tra Gabicce e Pesaro) - archivio Gilan

L'arsenale chimico di Mussolini è stato affondato dal Sonderkommandos Meyer: ai giorni nostri giace - variamente sparso a causa di ripescaggi accidentali della marineria locale - su fondali di appena 12-13 metri, a meno di 3 miglia dalla città marchigiana. I predetti due tedeschi chiamati in causa non hanno risposto. Comunque, vale il motto: “Sagen was ist”: dire quel che è. Arsenico: tossico e cancerogeno anche in piccole quantità fino ad essere letale. Iprite: irritante per organi visivi, vie respiratorie e pelle. Entrambi sono in grado di innescare processi teratogeni e di mutagenesi. Basta consultare il portale PubMed per accertare che esistono migliaia di studi scientifici che attestano questo pericolo a danno della vita.

 

18.2.25

LEI ERA...

 

Stella mediterranea - foto Gilan

Una stella: Ros era bella, dentro e fuori. Il piglio e il sorriso ammaliante: non era mai di cattivo umore. Un groviglio di metastasi alla testa l'ha rapita il 18 febbraio, all'ora di uscita di scuola dei suoi due pargoli. Lei era la solare ragazza del sud, innamorata della famiglia e dell'insegnamento. Da sei anni non c'è più anche se il suo sole luminoso risplende in noi rischiarando il cammino. L'ha uccisa un fulminante cancro cerebrale che non le ha dato scampo. Una donna ironica, una madre affettuosa, una compagna piena di energia e fantasia. Una rompiballe simpatica, si: questo era il tratto più immediato di lei, portava sempre allegria contagiosa in tutti, infondendo senso alla vita. Più di un sogno: la sua era una danza gioiosa. Per quaranta giorni ha affrontato non uno ma diversi tumori, con energia e speranza. Ha provato ogni cura, ogni strada, ogni percorso, ogni via, sperando di potercela fare. Ros ha lasciato un vuoto incommensurabile. E noi non dimentichiamo il suo magico arcobaleno.

Gilan



ITALIA: TESORI ARCHEOLOGICI TRAFUGATI E SEGRETI DI STATO!

 

foto Gilan
 

di Gianni Lannes

Incredibile e vergognoso: in Italia i segreti di Stato non coprono soltanto le stragi e gli omicidi su commissione di politici, magistrati, giornalisti, poliziotti e carabinieri (vicende su cui non c'è mai stata giustizia), ma addirittura le opere d'arte trafugate ossia rubate ed esportate illegalmente all'estero. A tutt'oggi i furti - anche alla luce de sole - non si arrestano. Perché?

Il Belpaese (maltrattato e saccheggiato alla stregua di una colonia) soprattutto nel corso di conflitti bellici ma anche in epoca più recente, è stato depredato del suo patrimonio artistico che ora è esposto nei musei di tutta Europa e del mondo. Tra gli esempi più prestigiosi risultano: il sarcofago etrusco degli sposi di Cerveteri, il Leone alato di Vulci, il Lottatore nudo detto Gladiatore Borghese, il Vaso di Canopo, un bassorilievo dell'Ara Pacis alto un metro e venti e lungo un metro e mezzo, l'Incoronazione delle Spine di Tiziano, Lot e la sua figlia del Tintoretto, Le Nozze di Cana del Veronese, vari macchiaioli tra cui Ragazza che cuce di Silvestro Lega, La bottega del fornaio a Settignano e Casa fra gli alberi di Telemaco Signorini, Giovane Donna che culla il bambino di Odoardo Borrani, Cavalleggero di Giovanni Fattori, trafugate nella primavera del 1944 presumibilmente dall'ufficiale neozelandese Arthur Frazer a San Martino a' Cozzi ora esposte in Nuova Zelanda nel museo di «Dunedin public art gallery»; la testa di Fauno di Michelangelo trafugata dai nazisti dal museo del Bargello e centinaia di altri pregiatissimi esemplari.

Alla prova dei fatti addirittura l'archivio storico-diplomatico del Ministero degli affari esteri contiene più di mille e cinquecento pratiche di opere da recuperare, ma tale elenco (parziale sottostimato ed incompleto) sarebbe coperto dal segreto di Stato. 

Il 23 novembre 2006 il Ministro dei beni e delle attività culturali ha reclamato la restituzione di alcune opere d'arte italiane trafugate e ora esposte al Getty Museum di Los Angeles. Nel 2006, l'allora direttore del Getty, Michael Brand, dichiarò pubblicamente che “non ci sono i presupposti per restituire all'Italia almeno 21 delle 52 opere richieste, tra cui la Venere di Morgantina, trafugata da uno scavo in Sicilia nel 1979, e soprattutto il bronzo dell'Atleta Vincitore, attribuito a Lisippo, che fu ripescato nel 1964 nel mare Adriatico dinanzi alla costa di Fano, nascosto in Italia e poi fatto espatriare illegalmente per essere venduto all'estero.

Quattro lustri fa il comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, generale Ugo Zottin, ha dichiarato che “le battaglie legali per recuperare questi ultimi due capolavori sono state avviate ormai da decenni”. Eppure, a tutt'oggi, non è mai stato chiarito il quadro normativo sul destino delle opere d'arte trafugate, attraverso la sottoscrizione di accordi internazionali bilaterali e l'introduzione del principio di reciprocità, sollecitando un chiaro pronunciamento dell'Unione Europea sia nei confronti dei rapporti tra gli Stati membri che verso Paesi extraeuropei.

Perché il presidente del Consiglio Giorgia Meloni non dispone la desecretazione di tale elenco, rendendo effettivamente nota la lista delle opere d'arte italiane trafugate presenti nei musei del mondo, a partire da quelli europei, anche attraverso la promozione di una grande mostra espositiva a fini informativi delle copie di dette opere, tesa a sollecitare le autorità preposte a chiederne l'effettiva restituzione?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2025/02/latleta-rubato-allitalia.html 

17.2.25

L'ATLETA RUBATO ALL'ITALIA!!

 



di Gianni Lannes

Uno straordinario atleta del passato remoto dal valore inestimabile trafugato nella colonia tricolore. Dal Mare Adriatico, alle Marche, fino in California, transitando illegalmente per Svizzera, Germania e Inghilterra. In breve, da Fano a Malibù: via Zurigo, Monaco di Baviera e Londra. Si tratta della rapina sistematica ed impunita, targata United States of America, dei tesori archeologici italiani. 

 



All’alba di una giornata estiva del 1964 il peschereccio Ferruccio Ferri, al comando di Romeo Pirani con altri sei uomini di equipaggio, effettua un recupero in alto mare, a 43 miglia dalla costa di Fano, alla profondità di 75 metri (area marina denominata Scogli di Pedaso), viene riportata alla luce una statua di grande valore. Una scultura in rame, stagno e bronzo del periodo ellenistico. Si suppone che la nave greca fosse diretta verso Ancona; dopo il naufragio si sia inabissata con la scultura. Emozione, sconcerto e paura. Forse è ciò che hanno provato quei pescatori di Fano quando si accorsero che nelle maglie della rete a strascico, addirittura una statua metallica priva dei piedi alta circa 152 centimetri dai polpacci. Si trattava del Giovane Vittorioso (così ribattezzato), anche noto come Atleta di Fano e Getty Bronze. Quella pesca miracolosa aveva fatto emergere un ragazzo che si incorona, databile tra il IV e il III secolo a.C. Sebbene alcuni studiosi hanno tentato di ricondurre la statua allo stile e alla mano di Lisippo (noto scultore ellenico di epoca classica) tale teoria è stata superata anche se la stampa ancora la fa risuonare. Sul motopesca italiano si trovavano il capobarca Romeo Pirani, i tre marinai Derno Ferri (motorista), Athos Rosato (murea) e Durante Romagnoli (marò), inoltre Valentino Caprara, Nello Ragaini e Benito Burasca. L'armatrice era la signora Valentina Magi. La rete si è impigliata nelle braccia della statua, che è stata sollevata dal fondo del mare; probabilmente i piedi, verosimilmente incastrati o insabbiati, si sono staccati in quest'occasione per lo strattone ricevuto. Recuperato sui fondali rocciosi di Pedaso, una quarantina di miglia al largo del monte Conero, nelle acque antistanti l'attuale provincia di Fermo. L'opera d'arte venne occultata per un breve periodo in località Carrara, nell'entroterra di Fano e seppellita in un campo di cavoli. Poco tempo dopo, il bronzo fu venduto ai fratelli Barbetti, commercianti di Gubbio per appena 3,5 milioni di lire, che lo nascosero nella vasca da bagno della canonica del borgo per circa un anno. Nel 1965 la statua fu ceduta ad un anonimo acquirente e se ne smarrirono le tracce fino al 1972, quando ricomparve “ripulita” presso l'antiquario Heinz Herter di Monaco di Baviera. La statua fu quindi successivamente ceduta per 700 mila dollari all'inizio degli anni '70 entrando così nel mercato internazionale, muovendo non pochi appetiti. Il Giovane Vittorioso fece infine il suo ingresso negli Usa dal porto di Boston nel 1977, diretto al Getty Museum di Malibù che l'aveva acquistato per 4 miliardi e 750 milioni di lire, e dove è tuttora abusivamente alloggiato. Dopo la sentenza del 30 novembre 2018 con la quale la Corte di Cassazione ha stabilito che l'Italia ha effettivamente un diritto legale sulla statua, il verdetto è stato riconosciuto anche dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo nel maggio 2024.

MATTARELLA: NON NEL MIO NOME!

 


Non mi riconosco nelle parole di Sergio Mattarella, inquilino prolungato ma comunque temporaneo del Quirinale, che a Marsiglia ha recentemente equiparato la Russia al Terzo Reich e ne prendo le distanze, comunque siderali dal 1993, allorquando ne fu chiesto motivamente dalla Procura della Repubblica di Palermo - dopo la cruenta eliminazione dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nonché l'annientamento delle relative scorte a protezione dei due giudici - il rinvio a giudizio per un finanziamento mafioso della sua campagna elettorale. Sempre Mattarella, da ministro della Difesa negò in Parlamento la pericolosità dell'uranio impoverito (Depleted Uranium) che 5 lustri fa aveva già colpito soldati e carabinieri italiani schierati in guerra all'estero (Jugoslavia, Iraq, Afghanistan). Sia chiaro a scanso di facili equivoci: non sono un tifoso ma un osservatore critico. Non ho alcuna simpatia per un criminale del calibro di Putin (mandante dell'assassinio di numerosi giornalisti), ma è a dir poco grave che un capo dello Stato tricolore ignori la storia o la deformi ad uso e consumo di chi - come la Nato (targata United States of America) - trascina il mondo in un abisso senza fine, mentre l'Uniine europea rimane passiva e succube.

Gianni Lannes

 


 


16.2.25

DALLA DEMOCRAZIA ALLA TECNOCRAZIA: RESISTERE E DISOBBEDIRE!

 

 

di Gianni Lannes

Covidiot-crazia: esperimento riuscito di delirio generale in gran parte del mondo. Oltre due anni abbondanti di sospensione della libertà; e instaurazione di un pericoloso precedente (sociale, giuridico, politico, sanitario ed economico) grazie alla truffa globale programmata e lanciata in scena nel XXI secolo. 

Nella democrazia liberale i dispositivi di eccezione che restringono la libertà in nome di circostanze straordinarie, sono diventati la regola dominante. Basta una pandemia (reale o inventata) per aumentare il controllo poliziesco sulla società ed erodere i diritti civili. Presentate come temporanee, tali misure - grazie a subdoli pretesti - si perpetuano senza limite.

Ecco uno smemorato esempio: la cosiddetta “pandemia” di Covid-19, ovvero del fantomatico nuovo coronavirus (Sars Cov-2) ha consentito, grazie all'elaborazione di un regime speciale definito “stato d'emergenza sanitaria”, di assoggettare le popolazioni occidentali a misure di sorveglianza e controllo, con un massiccio ricorso alle nuove tecnologie (droni, schedature di massa, perquisizioni corporali, e così via). L'aggravante: una volta terminato il periodo di eccezione, tali attacchi alla libertà personale permangono nell'ordine giuridico, in barba al diritto costituzionale. In Italia grazie ai Dpcm di Conte da Volturara (inquilino temporaneo di Palazzo Chigi a capo di grullini e grulloni), ossia meri provvedimenti amministrativi, sono stati congelati diritti costituzionali, come ad esempio l'articolo 13 ("La libertà personale è inviolabile").

In virtù delle distrazioni di massa la tecnocrazia si consolida quando il pensiero critico, privo di anticorpi culturali, si indebolisce e alimenta le condizioni per la loro passiva accettazione. Le masse non hanno mai avuto sete di verità. Chi fornisce illusioni diventa il loro capo; chi tenta di sgretolare le loro illusioni non è amato ma osteggiato. Ciò che conta veramente per il sistema di dominio è alimentare la paura individuale fino a trasformarla in angoscia collettiva.

Come affrontare l'autoritarismo dilagante, nonché le minacce multinazionali e statuali contro le libertà individuali? Occorre, forse, disobbedire alle leggi ingiuste in nome della coscienza e resistere ad oltranza perfino alla repressione del dissenso? Già nel 1849 il filosofo statunitense Henry David Thoreau aveva affermato il diritto, e anche il dovere, di disobbedire alle leggi che i cittadini ritengono ingiuste. Rifiutare di applicare una legge che disconosce i diritti più elementari non significa violare la legalità, bensì opporre alla legalità formale delle autorità una legalità superiore. Dunque, si tratta di rivendicare il pieno rispetto dei diritti e delle libertà garantiti dalla Costituzione repubblicana e dai trattati internazionali, come la convenzione europea per la salvaguartdia dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Le autorità possono limitare l'esercizio delle libertà solo in via eccezionale e nel rispetto di determinate condizioni: l'articolo 8 della stessa convenzione stabilisce che la restrizione deve essere prevista dalla legge, perseguire uno scopo legittimo in una società democratica ed essere strettamente proporzionata al raggiungimento di tale obiettivo. In modo inequivocabile ciò significa che, anche quando la legge lo prevede, una misura restrittiva della libertà che non sia necessaria per il raggiungimento dello scopo fissato dal legislatore, o sia sproporzionata, perde ogni legittimità e quindi ogni forza vincolante: ognuno ha il diritto ma anche il dovere di rifiutarne l'applicazione. Ergo e meno che mai: nessuno può iniettare nel corpo di un essere umano un siero sperimentale senza il consenso dell'interessato.

Le minoranze attive hanno un positivo obiettivo: divenire massa critica per incidere politicamente nella realtà e realizzare il bene comune.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=covid

12.2.25

PESARO, BOMBE E VELENI CANCEROGENI IN MARE: EREDITA' NAZIFASCISTA!

 

L'Unità - 22 luglio 1984


La Repubblica - 22 luglio 1984

di Gianni Lannes

I primi a pagare con la perdita della salute e della vita sono stati i pescatori autoctoni a partire dal 1946. Nel mare Adriatico, dirimpetto a Pesaro, fino a Fano e Cattolica, la seconda guerra mondiale non è ancora terminata. I bassi fondali (12 metri) ad appena 3 miglia dall'arenile sono tappezzati da migliaia di bombe all'iprite e barili di arsenico (made in Italy) targate Mussolini, affondati nell'agosto dell'anno 1944 da un distaccamento germanico specializzato nella guerra chimica e batteriologica, lo stesso che in Valmarecchia ha occultato altri veleni cancerogeni. Ecco una disarmante correlazione epidemiologica nella nazione degli smemorati cronici. Accidentalmente nell'estate del 1984, l'eredità nazifascista ha mostrato il suo conto con il propagarsi di un morbo misterioso. All'epoca (22 luglio 1984) la notizia è stata fornita all'opinione pubblica grazie a un approfondimento del quotidiano L'Unità e da un articolo del giornale La Repubblica. 

 

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/05336&ramo=C&leg=9 

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/05762&ramo=C&leg=9





L'autrice dell'inchiesta, la giornalista Cristina Garattoni, però, non ha vissuto tanto più a lungo, ed è scomparsa in giovane età a causa di un cancro fulminante. In Parlamento giacciono alcune interrogazioni relative all'inquietante fenomeno, che a tutt'oggi non hanno mai avuto una spiegazione dal governo italiano. A Verucchio l'intelligence militare inglese si adoperò per annientare poco prima dello sfondamento della Linea Gotica, uno speciale reparto tedesco munito del micidiale Sarin. I soldati britannici dragarono invano anche il torrente Marecchia alla ricerca di quel pericoloso gas nervino. Inoltre, il Governo italiano non ha mai chiarito la destinazione finale di oltre 100 mila ordigni imbottiti di iprite, custoditi segretamente (14° deposito Regia Aeronautica) in alcun gallerie ferroviarie sotto Urbino, fino a San Leo vicino a Santarcangelo di Romagna.

 


 

Biancani, l'attuale sindaco di Pesaro nel 2017, in Consiglio regionale ha votato contro una mozione che prevedeva la bonifica del mare dai pericolosi residuati bellici. Il livello di inquinamento marino in tale zona dell'Adriatico centrale è noto all'ONU, ma ignoto alla stragrande maggioranza della popolazione locale. Perché nelle Marche (come in gran parte d'Italia) gli amministratori pubblici non si prodigano per attivare la bonifica dei fondali e tutelare la salute pubblica? Ma gli ecologisti del Belpaese smemorato sono caduti in letargo?

 

TU SEI...

 

Mediterranea - foto Gilan
 

 

Sei nell'aria che pervade 

nella bellezza che salva 

nel suono che culla 

nel vento che suona 

nel sogno che incanta 

nel mare che canta 

nella tempesta che sconvolge

nella nebbia che avvolge

nell'emozione che travolge

nella neve che ammanta 

nella sabbia che vola 

nell'aquilone che fila

 nella libertà che non si arrende 

nell'affetto che difende

nel diritto che non pretende 

nella dignità che non scende 

nell'arcobaleno che sorprende

nel sole che risplende 

nella luna che sorride 

nella storia che non arride

nella montagna che abbraccia 

nella foresta che protegge 

nell'arte che insegna

 nella pietra che disegna

nella tenerezza che sorprende 

nella rabbia che disincanta

 nel respiro che sale 

nel sale della terra 

nell'abbraccio che scioglie

nell'intelligenza che sceglie 

nel sorriso che gioisce 

nel tempo che lenisce

nel ricordo che vive 

 nella memoria del ricordo

nella visione che illumina 

nella luce del mattino

 nello sguardo di un bambino

 nell'armonia che vibra

 nel dialogo che non muore

 nel nodo che scioglie

 nell'ora che torna 

nell'acqua che fluisce 

nell'amore che non finisce...

Gilan

 

Mediterranea - foto Gilan

 

11.2.25

INQUINAMENTO SATELLITARE: ELON MUSK!

 



di Gianni Lannes

Se non fosse già abbastanza l'inquinamento terrestre (militare e industrial-agricolo-zootecnico), ecco in aggiunta anche quello stratosferico ed atmosferico, di ordine satellitare, grazie a Starlink del miliardario Elon Musk, influente membro del governo statunitense (Doge) ovvero della comparsa Donald Trump.


 

Quali iniziative il Governo Meloni ha messo in atto per il monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico derivante da una costellazione di satelliti messi in orbita e che irradiano il territorio italiano, per proteggere fasce della popolazione sensibile all'elettrosmog connesso al wireless dallo spazio? Sono state svolte ricerche approfondite e indipendenti sugli effetti per l'ambiente, la salute delle persone e degli animali? Quanti satelliti complessivamente saranno lanciati dall'Italia, qual è la tempistica di lancio, quali le loro caratteristiche tecniche e il fascio di onde propagate e quali saranno le prime effettive zone di copertura?

 

10.2.25

ITALIA: UN MARE DI BOMBE!

 


 

http://www.radioradicale.it/scheda/531198/overshoot

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_09713_16

https://www.consiglio.marche.it/banche_dati_e_documentazione/atti_di_indirizzo_e_controllo/interrogazioni/pdf/inter1020_8.pdf

https://libreriadelmare.it/negozio/bombe-a-mare-gianni-lannes-9788889983966/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mare%2Bbombe 


MURAGLIA D'AMIANTO E CEMENTO ARMATO!

 

Pesaro (Muraglia) - 10 febbraio 2025 - foto Gilan

 

Pesaro (Muraglia) - 10 febbraio 2025 - foto Gilan
 

di Gianni Lannes

A rischio e pericolo della città, non soltanto degli ignari residenti e di chi occasionalmente si aggira in zona, soprattutto di pargoli e fanciulli che rincorrono il pallone? Amianto a perdere su vecchi capannoni (proprietà Carloni) in mezzo alle abitazioni, accanto a un campo sportivo dove si allenano e giocano - sette giorni su sette - bambini e ragazzi. Bentornati a Pesaro: quartiere Muraglia. In loco è prevista la realizzazione di due palazzi di ben 12 piani in riva al torrente Genica. Vale a dire un'area a rischio alluvionale e idrogeologico. Poco più in là, addirittura un nuovo e grande ospedale, anch'esso in zona geologicamente e sismologicamente inospitale.


Pesaro (Muraglia) - 10 febbraio 2025 - foto Gilan
 

MINORI A PERDERE: IN ITALIA!

 

Naufragi mediterranei - foto Gilan
 


di Gianni Lannes

L'Italia non ha mai ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa sul traffico di organi umani nel vecchio continente. Perchè? Eppure proprio in Italia, come attestano i dati ufficiali del Viminale a partire dal 1974, ogni anno anno svaniscono nel nulla migliaia tra neonati, bambini e adolescenti; nonostante le denunce, tanti pargoli e fanciulli non sono mai stati ritrovati. Il Belpaese è almeno dal 1992, un crocevia internazionale per traffici criminali di carne umana?

 

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/05225&ramo=S&leg=17

 

Non è tutto. L'articolo 17 comma 1 della legge 3 agosto 269 dell'anno 1998, stabilisce che “Il presidente del Consiglio dei ministri presenta ogni anno al parlamento una relazione sull'attività svolta”, o più precisamente: una “relazione al Parlamento sull'attività di coordinamento in tema di prostituzione, pornografia, turismo sessuale in danno di minori quali nuove forme di schiavitù”. Giorgia Meloni occupa la carica governativa di primo ministro dal 22 ottobre 2022: il suo è il 68° esecutivo della Repubblica italiana, il primo della XIX legislatura. E non vi è traccia, a tutt'oggi, di questo importante compito. Come mai? Troppo indaffarata a ordinare di spiare i giornalisti indipendenti? Insomma, dov'è la relazione in materia della Meloni inerente l'anno 2024 e quella dell'anno precedente? Iter in corso dopo 9 anni: l'interrogazione parlamentare numero 4/05225 datata 4 febbraio 2016, non ha avuto ancora risposta dal governo italiano. Come mai?

 

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