27.7.23

ITALIA: ARSENALE NUCLEARE USA!

 



di Gianni Lannes

Depositi di bombe nucleari targate USA in Italia: lo ha confermato in sede parlamentare la sottosegretaria alla difesa, la neofascista Isabella Rauti il 12 luglio 2023, mentre Sergio Mattarella tace. Eppure nello Stivale nessuno si indigna o si ribella al peggio: l'opinione pubblica è latitante alla stregua dei mass media telecomandati - per disinformare - da un sistema di dominio guerrafondaio, nonché da un asservimento politico che non ha eguali nella storia repubblicana. L'inquilino del Quirinale è per caso il garante nazionale dell'asservimento a Washington?

Nel Belpaese - ormai preda della dissonanza cognitiva a livello di psicopatologia collettiva - di notte il rombo degli aerei da guerra è silenziosamente assordante. Nel mese di aprile 2023 un aereo C-17 Globemaster proveniente dagli Stati Uniti d'America ha trasferito trenta nuove testate nucleari B61-12, per sostituire le obsolete B61-11, nelle basi Nato di Ghedi (Brescia), di Aviano (Pordenone).

Si tratta della fase finale del piano di rinnovamento dell'arsenale nucleare statunitense su territorio europeo, nel contesto del programma Nato di condivisione nucleare tra Belgio, Germania, Olanda, Italia, Turchia e Stati Uniti, in violazione del Trattato mondiale di non proliferazione nucleare, nonché della Costituzione repubblicana italiana (articolo 11).



Le testate nucleari B61-12 rappresentano una versione tecnologicamente più avanzata di quelle attualmente dislocate sul continente europeo, con una potenza regolabile da 0,3 a 50 kilotoni che possono esplodere anche sotto la superficie terrestre, aumentando la loro capacità distruttiva contro obiettivi sotterranei, fino a raggiungere l'equivalente di un'arma a scoppio in superficie con una resa di 1.250 kilotoni: un solo ordigno dalla potenza di circa 83 bombe come quelle usate a Hiroshima. Le bombe di gravità B61-12 costituiscono ordigni nucleari sviluppati negli USA negli anni Sessanta. In particolare, gli aggiornamenti concernerebbero aspetti di design, connessi ad un nuovo sistema riferito alla loro funzionalità operativa. Tali interventi, inoltre, sarebbero volti al caricamento degli ordigni su velivoli come bombardieri B2 e B21, F15, F16, F35 e Tornado.

Queste nuove testate atomiche arrivano in Europa in un momento di grande tensione determinato dalla guerra in Ucraina alimentata e fomentata dalla NATO.

Il rafforzamento quantitativo e tecnologico del potenziale bellico nucleare statunitense presente sul nostro territorio espone l'Italia e i suoi ignari abitanti a seri rischi per la propria vita, sicurezza e incolumità.

Questo piano di aggiornamento dell'arsenale nucleare messo in atto dagli Stati Uniti d'America è stato condiviso con il Presidente del Consiglio dei ministri Meloni e con il Ministro della difesa Crosetto, dopo l'assunzione dei loro incarichi il 22 ottobre 2022, ovvero nel corso della campagna elettorale?

Le armi nucleari costituiscono ancora oggi la più grave minaccia per l'umanità: basti ricordare che l'atomica di Hiroshima pesava circa 4.500 chilogrammi e uccise 140 mila persone, mentre una bomba nucleare odierna pesa poche centinaia di chilogrammi e può uccidere un milione di persone. Le esplosioni nucleari, oltre alla morte, provocano danni irreparabili sulle persone esposte alle radiazioni. Le atomiche su Hiroshima e Nagasaki provocarono conseguenze visibili ancora oggi sul corpo dei sopravvissuti: tumori alla pelle, alle ossa e all'apparato riproduttivo, problemi respiratori, malattie cardiovascolari, effetti negativi sul sistema immunitario.

Le catastrofi umanitarie e i danni irreversibili prodotti dalle armi nucleari appaiono inconciliabili con il diritto internazionale umanitario, e negli anni passati hanno indotto la comunità internazionale a rendere prioritari gli obiettivi della non proliferazione e del disarmo. Il conflitto in Ucraina, le esplicite e reiterate minacce di uso dell'arma nucleare testimoniano oggi i rischi di una possibile escalation dagli esiti letali.

L'arsenale globale di armi nucleari operative è aumentato nel 2022. Secondo il documento «Nuclear Weapons Ban Monitor» della ong norvegese «Norsk Folkehjelp», all'inizio del 2023 le nove potenze nucleari detenevano 9.576 testate nucleari operative, equivalenti a oltre «135.000 bombe di Hiroshima». Secondo il SIPRI la Repubblica Popolare Cinese, che possedeva 350 testate nel gennaio 2022, avrebbe raggiunto quota 410 a gennaio 2023.

Il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) è il principale pilastro dei percorsi di disarmo nucleare e va rafforzato in tutti i suoi aspetti, rilanciandone l'universalizzazione e sollecitando gli Stati, in particolare quelli dotati di armamenti nucleari, ad aderirvi senza condizioni.

La 10a Conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione nucleare, svoltasi tra il 1° e il 26 agosto 2022, si è conclusa, come l'ultima che l'ha preceduta, con la mancata approvazione del documento finale. Il 7 luglio 2017 è stato adottato da una Conferenza delle Nazioni Unite, su impulso dell'Assemblea Generale, il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, TPNW) promosso da numerose associazioni della società civile internazionale raccolte nella rete ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) che ottenne per questo suo impegno nel 2017 il Premio Nobel per la pace, con l'intento di fornire uno strumento giuridico per la progressiva eliminazione totale delle armi nucleari rafforzando gli obiettivi della non proliferazione nucleare e del disarmo generale conformemente all'articolo VI del TNP. Dopo il raggiungimento, nell'ottobre del 2020, della cinquantesima ratifica, il Trattato TPNW è entrato in vigore il 22 gennaio del 2021, diventando, dunque, la prima norma internazionale volta a sancire l'illegalità delle armi nucleari. Attualmente il TPNW è stato firmato da 92 Stati e ratificato da 68 (in Europa da Austria, Irlanda, Malta, San Marino e Santa Sede), ma non dall'Italia.

Durante la prima riunione degli Stati parte del TPNW, svoltasi a Vienna il 21-23 giugno 2022, sono stati approvati una Dichiarazione e un Piano d'azione, il quale prevede passi concreti per far progredire il disarmo e aiutare le vittime dell'uso e dei test nucleari; alla riunione di Vienna hanno partecipato, in qualità di osservatori, tra gli altri, anche i rappresentanti di Paesi aderenti alla NATO, ovvero Belgio, Finlandia, Germania, Paesi Bassi e Norvegia, ma non ha partecipato l'Italia, nonostante la risoluzione n. 7-00766 approvata dalla Commissione affari esteri e comunitari nel corso della XVIII legislatura, il 18 maggio 2022, avesse chiesto al Governo di valutarne l'ipotesi. Su iniziativa dell'International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), dal 28 al 30 aprile 2023 si è svolto il «Forum parlamentare dei Paesi del G7 per l'eliminazione delle armi nucleari», in esito al quale è stata approvata una dichiarazione con la quale si esortano i leader del G7 a «riconoscere i danni devastanti causati dall'uso di armi nucleari sulle persone e sull'ambiente, a condannare inequivocabilmente qualsiasi minaccia di utilizzo di armi nucleari e a riconoscere l'importanza del TPNW nel promuovere gli sforzi globali di disarmo nucleare».

Il 19 maggio 2023 i leader del G7, riuniti a Hiroshima, hanno approvato una dichiarazione nella quale, tra le altre cose, ribadiscono che il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) deve essere la pietra angolare del regime globale di non proliferazione e il fondamento per il perseguimento del disarmo nucleare e degli usi pacifici dell'energia atomica. Hanno inoltre riaffermato «l'impegno comune per l'obiettivo finale di un mondo senza armi nucleari con una sicurezza inalterata per tutti, raggiunto attraverso un approccio realistico, pragmatico e responsabile», affermazioni che necessitano però di azioni concrete. La seconda riunione degli Stati Parte del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) che si svolgerà a New York dal 27 novembre al 1° dicembre 2023.

Riferimenti:

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5/01091&ramo=C&leg=19

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=b61

Gianni Lannes, Italia USA e getta, Arianna editrice, Bologna, 2014.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/07/26/meloni-vola-da-biden-la-casa-bianca-avverte-sugli-accordi-con-la-cina_bab83cfc-793b-4d43-ad18-d9589381055b.html

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