9.6.15

SCIE BELLICHE: BREVETTI NASA, RAYTHEON, EFFETTI LETALI...

 foto tratta dal sito online Raytheon

di Gianni Lannes



Brevetti, licenze, contratti, nonché irrorazioni a profusione sui centri abitati; insomma prove evidenti. Oggi chi non vuol vedere fa finta di niente, mentre il governo United States of America attenta ogni giorno alla vita di milioni di persone.



Le scie chimiche (chemtrails) rilasciano nell’aria, al fine di controllare il clima, unitamente a dei polimeri, nanoparticelle di metalli, come alluminio, bario e stronzio. Gli effetti? Malattie neurodegenerative, ma non solo.

L’alluminio negli Stati Uniti viene classificato come neurotossina, cioè un veleno con effetti sul tessuto nervoso, che distrugge in particolar modo le proteine delle membrane e inibisce la capacità di interazione dei canali ionici. Alcuni studi hanno dimostrato che questo metallo modifica la funzione della barriera emoencefalica, preposta alla regolazione dello scambio tra il sistema nervoso centrale e la circolazione periferica. Nelle persone affette dal morbo di Alzheimer sono stati riscontrati alti livelli di alluminio nel cervello e gli scienziati presumono che questo possa essere causa della distruzione dei tessuti nervosi. 


Notevoli quantità di bario assorbito dal corpo umano possono causare paralisi ed in alcuni casi persino la morte; anche senza arrivare a conseguenze così estreme, concentrazioni elevate di bario possono indurre in una persona difficoltà di respirazione, variazione del ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna, irritazione dello stomaco, debolezza muscolare, gonfiamento di cervello e fegato, danni a cuore e reni.

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Medical Hypotheses da Mark Purdey ha messo in evidenza una relazione tra alti livelli di contaminazione da bario ed alcune malattie degenerative, tra cui la sclerosi multipla, la TSE (encefalite spongiforme trasmissibile) e la SLA (sclerosi laterale amiotrofica). «Livelli elevati di argento (Ag) e di bario (Ba) e di stronzio (sr)… sono stati riscontrati nei terreni e nei pascoli dei cervi che crescono nelle zone di maggior concentrazione di Chronic wasting disease (CWD – Malattia del dimagrimento cronico) in America del Nord, rispetto alle zone dove la CWD ed altre encefalopatie spongiformi trasmissibili non sono state segnalate. Si pensa che gli alti livelli di Ag, di Ba e di Sr provengano da fonti inquinanti sia geochimiche sia artificiali originate dalla diffusa pratica di irrorazione aerea, per inseminare le nubi con nuclei di cristalli di Bario o Argento per produrre pioggia in queste regioni aride dell’America del Nord, dalle irrorazioni atmosferiche con aerosol a base di Ba per migliorare la rifrazione nelle trasmissioni di segnali radio e radar, così come la diffusione di fanghi di Ba residui dei pozzi di gas/petrolio all’interno dei pascoli».

Livelli tossici di questi metalli sono stati rilevati anche negli animali domestici e selvatici. Ma oltre a persone e animali, anche i sistemi biologici naturali cominciano ad indebolirsi. Il rizobatterio endomicorrize, un microrganismo dalla notevole importanza, alla base del trasferimento di nutrienti dal terreno alle piante attraverso l’apparato radicale, si sta lentamente estinguendo a causa del bario e dell’alluminio. Questi metalli sono alcalini e stanno alterando l’acidità (Ph) del suolo e dell’acqua: l’elevata acidità compromette la sopravvivenza delle piante. Secondo i botanici, senza questo microrganismo, la crescita della flora è impossibile. Le scie chimiche stanno sistematicamente modificando il ciclo vegetale, mentre le prove dell’estinzione dei rizobatteri abbondano.

Numerosi ricercatori indipendenti italiani, biologi, medici, agronomi, geologi e meteorologi, dopo le operazioni di aerosol, hanno analizzato centinaio di campioni di acqua piovana e dei sedimenti depositati sui terreni colpiti. Lo stesso è stato fatto anche da cittadini comuni e moltissime persone hanno fatto eseguire analisi del sangue e mineralogrammi dei capelli, per accertare i metalli nell’organismo.  

La maggior parte degli aerei impegnati nelle operazioni di aerosol volano tra i 2 e i 3 mila metri di quota. A quella altitudine è impossibile che si formino scie di condensazione dovute agli scarichi dei reattori.

riferimenti:
 

















http://apps.northeaststate.edu/documents/repository/Annual%20Reports /11-12%20AnnualReport.pdf















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