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di Gianni Lannes
Perforazioni delle rocce anche a 320
metri di profondità, in barba ai rischi sismici e ai fragili equilibri idrogeologici. Il pretesto è la cosiddetta “messa in
sicurezza”: un altro espediente per degradare il Gran SASSO
d'Italia e al contempo sperperare denaro pubblico. Il proponente è
il commissario straordinario alla fantasiosa “Emergenza Gran Sasso”, tal
Caputi. Gli elaborati tecnici portano il marchio dell'Italferr: “In
particolare, saranno oggetto di specifica valutazione i sondaggi
geognostici per i quali si prevede la realizzazione di perforazioni
interne ed esterne alla galleria Gran Sasso che andranno ad
intercettare la risorsa acqua. L’ambito di intervento interessa un
contesto confinato che, ad esclusione della risorsa acqua, di cui il
progetto ha finalità specifica di messa in sicurezza, non produce
disturbo o potenziali effetti significativi con il contesto naturale
che interessa un’area Parco e due Siti afferenti alla Rete Natura
2000 questo grazie ad una attenta scelta delle aree di perforazione
definita a seguito di sopralluoghi diretti in campo”. Nel dormiente Abruzzo al peggio sembra non esserci mai fine.
Riferimenti:
https://www.regione.abruzzo.it/content/indagini-geognostiche-geofisiche-e-monitoraggio
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Gran+Sasso
https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/litalia-trema/
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