12.3.22

ENERGIA: EMERGENZA DEMOCRATICA!

 



di Gianni Lannes

La Russia non vuole più rifornirci di gas? Il prezzo del petrolio è schizzato alle stelle e l’Europa sarà colpita da una crisi energetica che sconvolgerà il nostro stile di vita. Questo è il futuro che i fantocci del discorso pubblico pretendono di imporre agli italiani? Quel “vile affarista di Mario Draghi” (cosi' definito dal Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga), ha annunciato la soluzione del carbone e addirittura  la strada (senza ritorno) del nucleare per l'ex giardino d'Europa. Si tratta delle solite menzogne allarmistiche di livello propagandistico, tese a spaventare il popolo italiano? Iniezioni di paura nel corpo sociale? La tecnocrazia ha soppiantato la democrazia incompiuta?

Secondo i servizi segreti italiani, nella “Relazione annuale sulla politica dell'informazione per la sicurezza” fornita al Parlamento italiano il 28 febbraio 2022, la paventata chiusura dei rubinetti di gas russi, non metterebbe in ginocchio lo Stivale. 


 

Tale rapporto, infatti, rileva che l’approvvigionamento di gas in Italia è garantito «da un’ampia e diversificata capacità di importazione e da una dotazione di infrastrutture di stoccaggio in grado di compensare la stagionalità della domanda, nonché eventuali problemi di funzionamento di un gasdotto» e per questo la nostra nazione sia pure non indipendente e sovrana, ha «la capacità di soddisfare, grazie alla ridondanza, livelli di domanda molto elevati anche in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che, nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale».

La Penisola italica ha quindi una “diversificata capacità di importazione” ed il governo italiano dovrebbe attivarsi in tal senso, ampliando anche la capacità dei gasdotti Transmed e Greenstream, provenienti da Libia e Algeria, che fin ora non sono stati utilizzati a pieno regime. Nonostante ciò il primo ministro pro tempore, ovvero mister Britannia, ha previsto, all’interno del decreto legge in merito alla crisi Ucraina, un aumento della produzione di energia elettrica da fonti quali carbone e olio combustibile. E poi, ha aggiunto anche il costoso e pericoloso nucleare.

L'Italia non e' il Draghistan, eppure, il copione preconfezionato e' sempre lo stesso. Per affrontare la cosiddetta “crisi sanitaria” in questi due anni sono stati approntati provvedimenti deliranti prima dal governicchio Conte 1&2, poi dal fallimentare esecutivo draghiano, iniziative che hanno effettivamente provocato un'emergenza antidemocratica.

Insomma, provvedimenti folli per problemi inventati. Ora cambia la scenografia ma si ripete esattamente lo stesso identico schema di potere, dettato da terzi. La finalita' evidente? Per caso, far diventare tutti più poveri, per far diventare ancora più ricchi i gia' ricchi in soldoni. Per chi detta legge non si deve ragionare, ma solo ubbidire. Per alleggerire sensibilmente il costo speculativo del carburante, perche' il governo Draghi non elimina accise e tasse che risalgono addirittura al secolo scorso? E la gente del belpaese perche' invece di lamentarsi non si ribella per davvero?

Al timone abbiamo un banchiere, esperto speculatore internazionale, amico dei plutocrati. Uno che terrorizza a piacimento la gente e ha affossato concretamente l'Italia a partire dal 1992. A quando il licenziamento di questo fallimento economico avallato da Mattarella, nonche' di tutti i politicanti parassiti?

Riferimenti:

https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2022/02/RELAZIONE-ANNUALE-2021.pdf

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=energia 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=draghi

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=gas 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mattarella 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=conte 

Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.