foto Gilan |
Ogni cosa ha un 'origine comune. Tutto l’immenso Universo che accoglie la Terra è un insieme intercomunicante, dove la legge interiore dell’essere umano è riconosciuta come legge stessa di un “Piano cosmico” della vita, oltre i confini e le religioni. Sintonizzandosi su tale piano – presieduto dalle leggi dell’ordine e dell’armonia – che l’essere umano può farsi consapevole del suo essere al mondo e partecipe dell’esistenza, tramite il prendersi cura della vita, in ogni sua forma.
Per Maria Montessori il primo ambiente da curare è il mondo stesso, tale che gli altri ambienti - quali la famiglia e la scuola - si conformino a quegli “impulsi creativi che tendono, sulla guida delle leggi cosmiche, a realizzare il perfezionamento umano”. Tale perfezionamento richiede la conquista dell’indipendenza morale, come auto-perfezione. Questo il senso di ciò che la Montessori chiama “educazione dilatatrice”, quale mezzo per l’espansione della personalità, piano aperto per le possibilità umane, che consentano all’“embrione spirituale” di sviluppare tutte quelle potenzialità che la “mente assorbente” del bambino può cogliere e accogliere. Così l’acquisizione della cultura è indirettamente formazione del carattere, con il superamento dei pregiudizi, l’apertura alla socialità, lo sviluppo della vita interiore. In tale espansione coscienziale per la Montessori si concretizza – oltre all’adattamento illimitato e alla creatività dei linguaggi – quell’evoluzione spirituale che rende ogni singolo individuo un essere che, contribuendo all’insieme del funzionamento della natura, s’iscrive nello scopo cosmico della vita.
Dunque, il rispetto delle leggi cosmiche è l'aspetto fondamentale: “I problemi dell’educazione si devono risolvere attraverso le leggi dell’ordine cosmico, che vanno da quelle eterne della costruzione psichica della vita umana a quelle mutabili che conducono la società sulle vie della sua evoluzione sulla terra”. Conseguentemente la pace consiste in una solidarietà forte, derivante da tale riferimento all’unità armoniosa. In simile prospettiva, il pensiero della pedagogista può essere inteso come precorritore di quella “civiltà dell’empatia”. È necessaria la formazione di una “coscienza biosferica”. Si tratta di riuscire a cogliersi e a viversi come compartecipi del medesimo mondo, dove, nella consapevolezza dell’essere tutti interconnessi, si prospettano una nuova solidarietà universale e un’etica delle relazioni internazionali. Tutto ciò grazie alla consapevolezza di essere una “sola famiglia umana”, che richiede una “conversione comunitaria”, realizzando un’ecologia integrale, per contrastare il degrado ambientale e quello umano.
Dal senso d’unione di tutti i
viventi la Montessori fa derivare la possibilità di un’autentica
e duratura pace fra tutti i popoli e tutte le genti, e fa discendere
la sua concezione di un’educazione liberatrice, quale conseguenza
di una visione del mondo ampia e prospettica, nella quale «l’uomo
di oggi è il cittadino della grande nazione dell’umanità». Si
tratta del senso di un’umanità unica, includente tutte le
popolazioni: un’umanità di tutto il genere umano. Per questo la
pedagogista ha sostenuto che l’educazione debba contribuire a un
movimento di “liberazione universale”, per difendere ed elevare
tutta l’umanità, pena il suo atrofizzarsi. Il primo passo che la
Montessori individua, in tale processo di accomunamento d’umanità,
è quello dell’attività dei bambini, che agiscono in un ambiente
limitato, corrispondente all’azione del “telaio”, dove il
tessuto si forma con tanti singoli fili resistenti. Si tratta del
loro associarsi, tendendo ognuno verso uno scopo comune. Da
qui il suo senso di un’umanità multiculturale, diversa nelle sue
forme e modalità - tutte da rispettare e valorizzare - ma
accomunata dall’idea di “essere umano nuovo”, quale “dover
essere”, che il bambino stesso indica all’adulto, in forza della
sua energia vitale e delle sue potenzialità. Per questo definisce
il bambino come l’essere più possente dal punto di vista religioso
e capace, in quanto tale, d’ispirare la rigenerazione e la
redenzione dell’umanità.
In questa visione - attraverso
la quale ogni persona può sentirsi cittadino dell’umanità - il
bambino ha un “ compito messianico”, quello di aiutarci a
eliminare ciò che nella nostra anima vi è di egocentrico e avido.
Il bambino - per la Montessori - ci dona pensieri d’amore e di
pace, ci aiuta a collegarci col divino che è in noi e, in questo
senso, ha l’effetto di produrre un “conforto divino”. Nel
bambino la Montessori riconosce l’essere in cui è raccolto
l’embrione dello spirito, tale che “chi serve i bambini sente di
servire lo spirito dell’uomo: lo spirito che deve liberarsi”.
Nel bambino vive il contatto divino.
Quello del bambino è una visione edificante, che “non è solo uno
sguardo: è una voce che chiama qualcosa insieme alla madre, che
richiama ai livelli più alti. Non è una semplice gioia, un
sorriso: è un profondo atto di meditazione”. Da qui la necessità
di assumere un nuovo punto di vista: il “cambiamento di cuore”,
quello della percezione del potenziale umano che è nel bambino.
Bisogna considerare che “è vero che le caratteristiche umane che
l’uomo riceve non sono date come un dono, ma come un potenziale. Se
l’uomo sogna di sviluppare questo dono, può farlo attraverso
l’affinamento, attraverso l’auto-esercizio. Per questo, tutto è
possibile nell’evoluzione dell’uomo. È necessario, tuttavia, che
l’uomo possieda l’inizio, il nucleo. Perché non facciamo uso di
questi fattori fisici quando in realtà sono in ogni uomo che
rappresenta
parte dell’umanità? Se avessi parlato di quale sia
la sostanza con cui è chiamato il mio metodo di educazione, potrei
dire questo: è nel tesoro che il bambino porta a noi adulti, nel
mantenere il contatto divino che esiste tra l’anima del bambino e
l’anima del Signore, mantenerla per sempre”.
Il bambino è un “piccolo Messia”: “Questi Messia, questi Profeti, potranno aiutarci ad allontanarci da quanto c’è di più basso nella nostra natura, affinché possiamo guardare oltre, attraverso questa eminente bontà che è diffusa attraverso l’umanità. Quanto è difficile, però, questo compito messianico! È necessario cambiare il cuore. E questo cambiamento di cuore, quanto è difficile per noi da compiere. È difficile distaccare l’uomo, l’essere umano dai suoi possedimenti, l’umanità dal suo egoismo e dargli gli occhi per vedere il bene che è sempre presente negli altri”.
Per questo la Montessori ci invita
a “guardare al bambino come a un nostro collaboratore. Lui ha una
parte del compito, noi un’altra. Il suo compito è donarci la prima
luce del vero amore. La
società umana non può cambiare senza che gli adulti e i bambini
collaborino. È necessario prendere questo tesoro e coltivarlo. Fare
ciò non è facile e questo è il compito dell’educazione. Nella
vera educazione non è solo il bambino che viene educato, ma anche
l’adulto subisce una trasformazione”.
Questo percorso
di rigenerazione e' un fenomeno dell’evoluzione; il problema
consiste nell’acquisirne consapevolezza, per ampliare la coscienza.
Ai genitori il compito di aggiungere con le attenzioni, le premure
e le cure ciò che necessita al bambino per scoprire il mondo,
sviluppare linguaggi, estrinsecare il suo potenziale espressivo e
comunicativo. Pertanto, da un lato si deve riconoscere l’esistenza
in quell’embrione spirituale, che è il bambino; da un altro lato
si deve dar valore alla necessità del ricostruire, attraverso la
forza dell’educazione, con un paziente lavoro di elaborazione di
una “scienza dello spirito umano”. A tale scienza il compito più
elevato, quale ideale universale al di sopra di tutti: la liberazione
di tutta l’umanità.
In tal senso, l’utopia
dell’educazione cosmica viene a stagliarsi al di sopra di ogni
concezione particolare, nel presupposto e nella convinzione della
presenza avvolgente di un’armonia universale, intuibile e
percepibile da ogni latitudine ed in ogni condizione esistenziale.
L’educazione cosmica, per la Montessori, diventa possibile se si
coglie l’Amore che c’è nell’universo, se si riesce a
istituire un collegamento col divino. Questo è possibile se “nel
campo della vita del bambino si può trovare il tipo d’amore
che dimostra quale dovrebbe essere l’attitudine morale ideale della
comunità adulta, perché qui soltanto si può trovare l’amore,
capace di ispirare naturalmente il sacrificio, la dedizione di un io
a un altro, la dedizione di se stessi al servizio degli altri
esseri”.
Soltanto innestandosi nella spirale dell’amore ci potrà essere evoluzione spirituale per tutta l’umanità,
rispettando e contemplando il bambino e ciò che ci porta, se lo consideriamo nella
sua essenza: «l’amore
è penetrato nel cuore, l’amore che è puro, che non ha fini
personali, il cui solo obiettivo è il bene degli altri».
FAVOLE COSMICHE
La nascita dell'universo, l'avvento della vita sulla Terra, la venuta degli umani, l'invenzione delle lettere e l'invenzione dei numeri sono i racconti, fondamentali nella pedagogia montessoriana, finora solo trasmessi oralmente o pubblicati in altre lingue. Oralità: il valore della parola parlata e alla sua funzione nella storia dell'umanità. La parola orale ha un valore enorme, è un bene prezioso in tutto il lavoro pedagogico montessoriano. Le narrazioni sono momenti in cui il riverbero relazionale tra gli astanti è magico e potente. In tutti i momenti della giornata gli scambi orali, le parole che usiamo e il modo in cui le usiamo sono un elemento della relazione, dell'esperienza e dell'apprendimento del bambino. Lo scopo ultimo dell'educazione cosmica, di fatto, è quello di fornire al bambino gli strumenti di consapevolezza e responsabilità necessari ad affacciarsi alla società, per entrare a far parte del mondo più ampio che troverà quando lascera' la fanciullezza per l'adolescenza e poi in seguito l’età adulta. Se rispettato e sollecitato a coltivare i propri talenti e le proprie potenzialità il bambino avrà gli strumenti per esercitare la propria libera scelta consapevole nella vita; per farlo, serve l'esperienza profonda del senso di appartenenza al nostro mondo, alla nostra storia e alla nostra società. Così come servono la conoscenza di sé, anche nella relazione con l'esterno e con gli altri. Rispetto di sé e dell’altro da sé, riconoscimento delle necessarie interdipendenze degli elementi del tutto, animati o inanimati, e possibilità per il bambino di divenire agente cosmico positivo, foriero di pace e di progresso, non solo materiale ma anche spirituale. Il cosmo come fondamento armonico e possibilità di sussistenza del nostro mondo. Sono queste le chiavi dell’educazione cosmica, che corrono sul filo della voce narrante che risuona e si riverbera nell’armonia della relazione tra i soggetti coinvolti nell’esperienza educativa.
Riferimenti:
https://www.fondazionemontessori.it/wp-content/uploads/2019/10/ProgrammaLecce3s.pdf
https://docplayer.it/20984816-Educazione-cosmica-montessori.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2019/11/ecco-chi-salvera-la-terra.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=infanzia
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=piarulli
Maria Montessori, Formazione
dell’uomo, Garzanti, Milano, 1968.
Maria Montessori, Educazione
per un mondo nuovo, Garzanti, Milano 1970.
Maria Montessori,
Educazione e pace, Garzanti, Milano, 1970.
Gianni Lannes,
Bambini a perdere, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2016.
Luisa Piarulli, Tempo di educare, tempo di esistere. Verso una pedagogia dell'esistenza, Golem edizioni, Torino, 2019.
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