22.3.18

ITALIA, IL DEPOSITO NUCLEARE: IN QUALE REGIONE?




di Gianni Lannes

Attenzione: pericolo per la popolazione italiana e le generazioni future. L’amara sorpresa con alcuni anni di annunciato e reiterato ritardo. Il decreto ministeriale per la CNAPI (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi) dovrebbe essere pronto entro la prossima settimana, assicura il ministro del cosiddetto “Sviluppo economico”. Infatti, ha dichiarato alla lettera - malmenando la lingua italiana - il pro tempore Carlo Calenda: 

«Il documento ci sta arrivando. Ha fatto delle correzioni l’Ispra e le ha rimandate al ministero dell’Ambiente, che ora deve rimandarla a noi. Appena lo farà faremo il decreto ministeriale Ambiente Sviluppo. Conto di farlo tra questa e la prossima settimana». 

La carta dei “siti idonei” è stata predisposta dalla Sogin: di certo non una garanzia per una società controllata dal ministero del Tesoro che vanta un ritardo decennale nella dismissione e bonifica dei siti nucleari italiani, nonché un notevole dilapidamento di denaro pubblico, pagato dagli ignari contribuenti in bolletta elettrica.

Questa follia tecnica, in ossequio all’imperativo di Bruxelles, prevede di accorpare in un’unica struttura di superficie anche le scorie più pericolose, ad elevatissima emivita, ossia scorie di terza categoria. Peraltro i depositi già esistenti e permanenti sono addirittura sette, cinque nei siti delle centrali nucleari (4 civili ed una militare: a San Piero a Grado, dove la spazzatura radioattiva solida è stata seppellita nella pineta di Migliarino di San Rossore e quella liquida scaricata nel Mar Tirreno con l’autorizzazione del Governo italiano).

Infine, è inconcepibile che un esecutivo incarica solo per il disbrigo degli affari correnti, che non esprime alcuna maggioranza parlamentare e non ha mai avuto una legittimazione elettorale dal “popolo sovrano”, si arroghi il diritto di indicare per decreto le aree nelle quali dovrebbero essere depositate per sempre le scorie nucleari. Le norme attualmente in vigore prevedono che se la popolazione locale non è d'accordo, il governo può procedere ugualmente.

Riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/04/basilicata-lazio-sardegna-sicilia.html 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=sogin 

Gianni Lannes, ITALIA, USA E GETTA,  Arianna editrice, Bologna 2014.