4.1.25

INSIEME: NELLA VITA E NELLA MORTE!

 

Gran Sasso: foto Gilan

di Gianni Lannes

Luca Perazzini era ferito dopo una caduta. E Cristian Gualdi doveva scegliere tra la vita e la morte. Poteva scendere a valle e salvarsi, oppure avvicinarsi all'amico che gli chiedeva aiuto. Un soffio di neve li separava nella Valle dell'Inferno, in groppa al Corno Grande del Gran Sasso, sul percorso "direttissima", dove i soccorritori li hanno trovati assiderati. Sorpresi dal vento glaciale, inghiottiti da una tormenta, annichiliti dal freddo estremo ma uniti nel destino. In quel gesto di fratellanza umana emerge una legge non scritta che vale in qualsiasi luogo e circostanza: dalle malattie al dolore e alle difficoltà quotidiane. In montagna come al mare e nella vita, si parte insieme e si torna insieme; oppure si muore insieme. Che cosa avrebbe fatto ognuno di noi?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Gran+Sasso 

LA SCOPERTA DELL'INFANZIA

 

foto Gilan

Non esseri umani o soggetti, bensì primitivi, selvaggi, inferiori, esseri incompiuti: così etichettati da medicina, antropologia e psichiatria. In Occidente la scoperta dell'infanzia avviene a fine Ottocento. In quel periodo storico gli studiosi puntano i riflettori sul bambino per misurarne prima, e osservarne poi la specificità. Così l'infanzia diventa una questione sociale. Prima di allora il bambino come oggetto scientifico non esisteva. L'essenza del fanciullo si colloca nella natura per poi trasferirsi nella società. In quel dibattito scientifico nascono le concenzioni rivoluzionarie di Sigmund Freud e Maria Montessori.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=montessori 

BAMBINI A PERDERE

 


 di Gianni Lannes

Non è una leggenda metropolitana ma il più feroce dei crimini che rende più del traffico di droga. Ecco un tabù generale. Da almeno tre decenni l'Italia è il crocevia europeo del traffico di organi umani espiantati a tante piccole vittime con una violenza impunita che uccide. Non a caso, proprio nel Belpaese svaniscono bambini e adolescenti a migliaia. E sempre non a caso, proprio l'Italia, alla stregua dello Stato del Vaticano, non ha mai ratificato la Convenzione del Consiglio d'Europa sul traffico di organi umani. E comunque non a caso, nel disinteresse nazionale e internazionale, il governo italiano non risponde agli atti parlamentari di sindacato ispettivo relativi a tali crimini contro l'umanità inerme. Ad esempio, l'interrogazione parlamentare numero 4/05225 del 4 febbraio 2016, dopo 9 anni non ha avuto ancora risposta. Come mai? Per giunta, l'inquilina pro tempore di Palazzo Chigi glissa sul gravissimo fenomeno. 

L'articolo 17 comma 1 della legge 3 agosto 269 dell'anno 1998, stabilisce che “Il presidente del Consiglio dei ministri presenta ogni anno al Parlamento una relazione sull'attività svolta”, o più precisamente: una “relazione al Parlamento sull'attività di coordinamento in tema di prostituzione, pornografia, turismo sessuale in danno di minori quali nuove forme di schiavitù”. La Meloni occupa l'alta carica governativa a Palazzo Chigi dal 22 ottobre 2022: il suo è il 68° esecutivo della Repubblica italiana, il primo della XIX legislatura. E non vi è traccia di questo importante compito. Qualcuno se n'è accorto all'opposizione, nella cosiddetta società civile e nei giornaloni accanto a radio e televisioni? Certo, i minori non votano e quindi non contano, neanche per finta. Nello Stivale d'Europa l'interesse per neonati, bambini e adolescenti è solo di facciata? Insomma, dov'è la relazione in materia della Meloni relativa all'anno 2023 e al 2024?




3.1.25

CIVILTA' DIMENTICATA!

 

Cabras: Giganti di Mont'e Prama - foto Gilan

  

di Gianni Lannes

La Sardegna conserva intatte le tracce di paesaggi naturali arcaici. Questo inestimabile patrimonio è collocato in un contesto naturale e paesaggistico quasi prevalentemente intatto, anche se avanza il degrado ambientale. Sul piano monumentale la Sardegna dell’età del bronzo supera ogni altra realtà dell’Italia continentale ed europea, compresa la Grecia micenea. A testimoniarlo ci sono i santuari nuragici, i pozzi sacri, le cosiddette tombe dei giganti, e naturalmente le migliaia di nuraghi, davvero straordinari, come il Losa ad Abbasanta, l’Arrubiu a Orroli, il Palmavera ad Alghero o il Santu Antine a Torralba. Ma ci sono anche le tantissime testimonianze prenuragiche, a partire dalle tante tombe conosciute come domus de janas, le cosiddette case delle fate, come Sa domu ‘e s’orcu, isolata nelle campagne di Setzu, nei pressi della giara di Gesturi, o quelle della necropoli di Montessu a Villaperuccio, di Sant’Andrea Priu a Bonorva e della necropoli di Anghelu Ruju ad Alghero. 

 

L'ULTIMA SPERANZA!

 

foto Gilan

  

Una volta ero un bambino prima di inciampare in una macchina da scrivere Olivetti “Lettera 32”- Allora giocavo in campetti polverosi strappati all'abbandono in un borgo del Gargano incastonato in una foresta sul mare Adriatico. Un paese di luce dall'aria limpida solcato dalla rosa dei venti, con strade storte e tutte in salita, arroccato sulle colline, mimetizzato tra i boschi che scrutavano l'Oriente, dove si parlava una lingua antica, astrusa e sconosciuta all'Italia in bianco e nero.

Magia: c'è solo una parola che riesce a sfiorare questa storia con la punta dell'immaginazione. Già allora il nostro orizzonte non aveva confini e spaziava all'infinito in questo angolo dimenticato della terra. E ora, dopo quasi 60 primavere penso agli amici e ai compagni, tutti quelli smarriti per strada con cui ho diviso giornate senza fine a rincorrere nel sudore a perdifiato un malandato pallone in partite da sogno. Mai dimenticherò il loro sorriso spensierato. Quello spirito fraterno è sopravvissuto alle intemperie e oggi ci ricorda chi siamo.

Certe stagioni irripetibili dell'esistenza sono difficili da spiegare a chi non le ha vissute negli anni Settanta. A volte le storie dell'infanzia e dell'adolescenza si rintanano in luoghi impervi, in cui le parole non riescono ad approdare; e anche se si avvicinano, possono solo sfiorare le emozioni umane.

Già a quel tempo i pargoli appena nati sia pure gioiosi erano meno dei vecchi che ci lasciavano per sempre. Eravamo la meglio gioventù: l'ultima speranza di un paese in declino, soli e temerari di fronte alla fine del mondo.

Gianni Lannes

Post scriptum

Un saluto fraterno a Nicola Giuliano, Mario e Carmine De Petris, Maurizio Aguiari, Piero e Paola Della Malva, Pio Caputo, Paolo De Ciocchis, Enzo e Massimo Fiorentino, Michele Matassa, Francesco Spadavecchia, Tommaso Carmeno, Rocco Ricci, Nicola Apicella, Michele e Giacinto Dell'Aquila, Nino e Aurelio Misurata, Pietro Parisi, Antonio e Giambattista Selvaggio, Michele Afferrante, Lino Pasquariello, Matteo Giambavicchio, Carlo Cilenti, Michele Biscotti, Giuliano Apruzzese, Roberto e Matteo Veloce, Nicola Tavaglione, Matteo Pupillo, Franco Delli Muti, Lello Biscotti. Un ricordo particolare per Filippo Fiorentino, Raffaele Lanzetta e Antonio Iavicoli che ci hanno lasciato all'improvviso lungo il cammino. A tutti loro sono grato per aver incrociato la mia esistenza terrena.

2.1.25

UNA MADRE E DUE FRATELLI

 

foto Gilan
 

Una madre dal cuore immenso vola via e i figli si prendono per mano in un pianto umano. Rosso è il colore vivo del sangue che determina la vita e la termina in lacrime prima del tempo. A volte si viene alla luce nel sangue, quando il sudario di una donna che mette al mondo un altro essere umano diviene il suo ultimo alito terreno. Ma il respiro in cui arrivano alla luce due fratelli raccoglie quel vento di amore di chi va via per rimanergli nel petto, all'altezza del cuore.

Cresciuti in un lampo nell'amore del padre in mezzo a una natura di alfabeti sonori, suggestioni visive e paesaggi primordiali, hanno attraversato la solitudine dell'infanzia disegnando universi reali, incomprensibili a tanti adulti.

Gilan

LA MONTAGNA DEL SOLE

Gargano - foto Gilan

Gargano - foto Gilan