di
Gianni Lannes
Nell'assordante
silenzio impastato di subordinazione e rassegnazione generale, poteri
speciali e straordinari all'inquilino pro tempore di Palazzo Chigi.
Come da copione ma senza alcun fondamento scientifico o medico, il
Conte bis preannuncia - grazie all'inconsistente opposizione politica
e all'apatia sociale - la proroga dello “stato d'emergenza”, in
palese violazione dei dettami costituzionali. Il sedicente “avvocato
del popolo” ha sentenziato che «Ragionevolmente, ci sono le
condizioni per proseguire lo stato di emergenza per il coronavirus
dopo il 31 luglio. Lo stato di emergenza serve per tenere sotto
controllo il virus». O piuttosto a sorvegliare ed annichilire meglio la popolazione italiana, visto che negli atti ufficiali Conte e la sua accozzaglia di in-competenti confondono ancora il nuovo coronavirus (Sars CoV2) con la conseguente malattia (Covid 19)?
Lo
Stato d'emergenza, sconosciuto alla Costituzione repubblicana
italiana, attribuisce al governo e alla Protezione civile dei 'poteri
straordinari' o 'speciali'. Per l'attuazione degli interventi si
provvede in deroga a ogni disposizione vigente. La durata dello stato
di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi,
ed e' prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi (articolo 24
comma 3 del Codice della protezione civile).
Senza lo stato di
emergenza però il governo sarebbe privo di uno strumento rapido
per attuare misure di prevenzione mentre ci sono ancora focolai nel
Paese, come e' successo nei giorni scorsi per il controllo e il
blocco dei voli da paesi a rischio. Ovviamente l'uso dei Dpcm
dovrebbe essere limitato allo stretto necessario, come del resto e'
avvenuto negli ultimi due mesi.
Si
è ginti al paradosso giuridico che nel decreto “ Covid 19”è stato
inserito un emendamento, approvato da Camera e Senato, che
'parlamentarizza' addirittura i Dpcm. La norma dispone che «Il
Presidente del Consiglio o un Ministro da lui delegato illustra
preventivamente alle Camere il contenuto dei provvedimenti da
adottare, al fine di tenere conto degli eventuali indirizzi dalle
stesse formulati. Ove ciò non sia possibile, per ragioni di
urgenza connesse alla natura delle misure da adottare, riferisce alle
Camere entro 15 giorni».
Insomma,
nel belpaese grulpiddino con un banale provvedimento amministrativo,
si annulla la libertà e si sospende la democrazia (incompiuta). Un primato assoluto, anzi totalitario: i politicanti fantoccio italidioti, eterodiretti e telecomandati dal potere economico, hanno imposto la pagina più buia dal 1948.
Riferimenti: