di Gianni Lannes
Via libera alla distruzione di Manfredonia grazie ad un impianto a rischio di incidente rilevante, secondo le direttive Seveso, in ossequio ad una mastodontica speculazione nazionale ed internazionale. La Puglia - che da un decennio vanta un surplus energetico - esclusivamente per favorire la Germania, avrà tre gasdotti, un rigassificatore e due impianti di gas a petrolio liquefatto, in barba alla salute pubblica e alla salvaguardia ambientale.Il commissario europeo all'ambiente, il maltese Karmenu Vella, ha smascherato alcune menzogne propinate dai politicanti tricolore, compreso l'articolo pubblicato oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno, firmato dal disinformato Filippo Santigliano. Insomma, l'iter autorizzativo non è fermo come sostiene la giunta regionale taragta Emiliano.
I politicanti italidioti telecomadanti palesemente dall'estero, ancora una volta non hanno fatto i conti con il temperamento della popolazione e con la Convenzione europea di Aarhus, ratificata dalla legge italiana 108 del 2001. Evidentemente la lezione di civiltà che Manfredonia ha impartito nel 1988 al governo De Mita, è stata già dimenticata.
L'unica opposizione concreta è quella di un gruppo di cittadine e cittadini sensibili di Manfredonia, che prima e dopo Natale ha inviato una pre-diffida alle autorità di Roma (Mattarella, Gentiloni, Calenda e Delrio), a cui adesso sarà aggiunto a buon diritto, anche il presidente pro tempore della regione Puglia, tale Michele Emiliano. Il governatore già nel 2014, da semplice cittadino in campagna elettorale, aveva pubblicamente promesso che avrebbe fermato questa pericolosa speculazione. Più recentemente, a novembre del 2016, proprio a Manfredonia, Emiliano aveva detto che avrebbe annullato in autotutela la delibera di compatibilità ambientale 1361 del 5 giugno 2015, firmata dall'uscente Nichi Vendola. Qualche giorno fa, l'assessore Curcuruto, in risposta all'interrogazione di Rosa Barone, consigliere regionale foggiana del movimento 5 stelle, ha però dato una risposta negativa con motivazioni inverosimili. In realtà, in punta di diritto amministrativo, costituzionale e comunitario, la delibera favorevole della Regione Puglia, è stata la base per il decreto favorevole dei ministri dell'ambiente (Galletti) e dei beni culturali (Franceschini) datato 22 dicembre 2015. Anche la farsa del sindaco Angelo Riccardi (sotto processo a Pescara per gravi reati penali, addirittura aspirante vice presidente alla Provincia di Foggia) è finita per sempre.
La questione più grave, elusa da sindaci locali, presidenti della Regione Puglia e governanti nazionali, è comunque la mancata bonifica dell'inquinamento provocato dall'Eni, nonostante gli ingenti fondi pubblici elargiti alla Syndial.
Oltretutto, un esposto della LIPU inviato al ministero dell'Ambiente il 24 febbraio 2000, attesta che proprio l'amministrazione comunale di Manfredonia (sindaco Gaetano Prencipe, assessore Angelo Riccardi, consiglieri comunali di maggioranza Michele Bordo e Paolo Campo) ha manomesso dal punto urbanistico e non solo, le aree denominate DI46 e DI49. Su questa falsariga il Riccardi (ex assessore provinciale ai lavori publbici, nonché ex consigliere regionale), il 16 novembre scorso si sarebbe autodenunciato alla Commissione europea, il che è logicamente inverosimile.
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=energas
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=emiliano
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=riccardi
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/02/emiliano-accetta-tre-gasdotti-in-puglia.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/02/le-trivelle-di-emiliano.html
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=eni
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