di Gianni Lannes
Ecco le prove ufficiali. Altro che padri nobili, c'è sempre lo zio Sam. Qualche giorno fa, in Italia, qualcuno ha scoperto l’acqua
calda, a proposito della genesi segreta della cosiddetta “Europa unita”. A Washington i documenti interessanti sono
stati desecretati negli anni ’90. Le carte che però non riportano i libri di storia contemporanea, sono emerse
16 anni fa negli Archivi nazionali degli Stati Uniti d'America, grazie all'indagine di Joshua Paul, ricercatore
della Georgetown University.
In seguito uno studioso inglese, Richard J. Aldrich dell'università di Nottingham, ha scritto una documentata dissertazione, intitolata “OSS, CIA and European unity: The American committee on United Europe, 1948-60” (“OSS, CIA e Unità Europea: il Comitato Americano per l’Europa Unita, 1948-60 “) pubblicata da Diplomacy & Statecraft il primo marzo dell’anno 1997.
Nel settembre del 2000 tornò sull’argomento il quotidiano britannico The Telegraph. I riscontri documentali attestano che il vecchio continente nel secondo dopoguerra ha avuto genitori prezzolati e telecomandati - Jean Monnet, Robert Schuman, Józef Retinger, Paul-Henri Spaak, Robert Marjolin - eterodiretti come i politicanti dei giorni nostri.
di Richard J. Aldrich
"... Dopo il 1945, un certo numero
di organizzazioni occidentali, non soltanto agenzie di intelligence, stilarono
programmi di operazioni segrete finalizzate a scalzare l’influenza comunista in
Europa e ad assicurare l’accettazione del piano Marshall; ne sono stati
documentati esempi nei campi della politica elettorale, del sindacalismo e
degli affari culturali. I funzionari statunitensi che cercavano di ricostruire
e stabilizzare l’Europa del dopoguerra lavoravano seguendo il principio che ciò
richiedesse una rapida unificazione, che portasse magari agli Stati Uniti
d’Europa. L’incoraggiamento dell’unificazione europea, uno degli elementi più
consistenti della politica estera di Harry S. Truman, trovò un’enfasi ancora
maggiore sotto il suo successore, il generale Dwight D. Eisenhower. Inoltre,
tanto sotto Truman e quanto sotto Eisenhower, i politici statunitensi
concepirono l’unità europea non solo come un importante fine in sé, ma anche
come un modo per risolvere il problema tedesco...
Una delle operazioni segrete statunitensi più
interessanti nell’Europa del dopoguerra fu il finanziamento del Movimento
Europeo. Il Movimento Europeo fu un’organizzazione globale che guidò un gruppo
di organizzazioni prestigiose, ma disparate, sollecitando una rapida
unificazione in Europa, concentrando i loro sforzi sul Consiglio d’Europa, e
annoverando come suoi cinque presidenti onorari Winston Churchill, Paul-Henri
Spaak, Konrad Adenauer, Leon Blum e Alcide de Gasperi. ... l’apporto
segreto di più di tre milioni di dollari tra 1949 e 1960, per lo più da fonti
governative statunitensi, sia stato cruciale per gli sforzi volti a stimolare
il consenso di massa al Piano Schuman, alla Comunità Europea di Difesa e a un
Parlamento Europeo con poteri sovrani. Quest’apporto segreto non è mai stato
inferiore alla metà del budget del Movimento Europeo e, dopo il 1952,
probabilmente mai meno dei due terzi. Nel contempo si cercò di indebolire la
leale resistenza del governo laburista britannico alle idee federaliste...
Questo saggio si concentra sulla dimensione
statunitense di queste attività[4]. Tramite dell’assistenza americana fu il
Comitato americano per l’Europa unita (American Committee on United Europe –
ACUE), diretto da figure di alto livello dell’intelligence americana. Questo
ente fu organizzato a inizio dell’estate del 1948 da Allen Welsh Dulles, in
seguito capo di un comitato che controllava l’organizzazione della Central
Intelligence Agency (CIA) per conto dell’Agenzia per la sicurezza nazionale
(National Security Council – NSC), e inoltre da William J. Donovan, ex
direttore dell’Ufficio per i servizi strategici (Office of Strategic Services –
OSS) durante la guerra. Dulles e Donovan rispondevano a richieste separate di
assistenza da parte del conte Richard Coudenhove-Kalergi, un attivista veterano
pan-europeo di origine austriaca, e da parte di Churchill. L’ACUE lavorò a
stretto contatto con funzionari governativi statunitensi, in particolare con
quelli dell’Amministrazione per la cooperazione economici (Economic Cooperation
Administration – ECA) e anche con il Comitato nazionale per l’Europa libera
(National Committee for a Free Europe)... Dopo il giugno del 1948,
tuttavia, queste attività furono dirette in teoria dall’OPC di Frank Wisner,
istituito dalla direttiva NSC 10/2, che richiamò il bisogno di operazioni
segrete di cui, «se scoperte, il governo degli Stati Uniti avrebbero potuto
plausibilmente negare la responsabilità». Nonostante fosse sotto la tutela
amministrativa della CIA, l’OPC prendeva ordini dal Dipartimento di Stato e
dall’NSC, perché la NSC 10/2 aveva stabilito che, anche se il Dipartimento di
Stato non avesse preso alcuna responsabilità per le operazioni dell’OPC,
tuttavia lo Stato avrebbe dovuto «mantenere una guida ferma»[11]. Vi era la
ricetta per lotte interne e confusione, come osservò un ufficiale dell’OPC:
«L’autorità divisa o parziale non funziona mai. Nessuna persona o agenzia può
servire insieme Dio (SNC), Mammona (lo Stato) e un (solo) padrone
amministrativo e finanziario qual è adesso il direttore della CIA». Nel 1950,
il nuovo direttore della CIA, Walter Bedell Smith, insistette che l’OPC fosse
pienamente integrata con la CIA, un processo che si rivelò lento e
maldestro... gli ampi obiettivi delle operazioni americane nell’Europa del
dopoguerra sono adesso chiari. Essi si dividono in cinque categorie. Primo,
furono sussidiati i partiti politici, spesso della sinistra non comunista e del
centro. Durante le elezioni italiane del 1948, per esempio, a vari gruppi
politici furono versati milioni di dollari, che aiutarono a rivitalizzare la
campagna fino ad allora fiacca del futuro primo ministro, De Gasperi.
Secondo, nella lotta per il controllo delle organizzazioni internazionali del
lavoro e per i sindacati di Italia e Francia, sindacalisti americani ed europei
aiutarono a indebolire la Federazione Mondiale dei Sindacati controllata dai
Sovietici...
Le origini degli aiuti segreti ai federalisti
europei possono essere ricondotte a Coudenhove-Kalergi. Come altri eminenti
pan-europeisti del periodo fra le guerre, esempio tipico il ministro degli
esteri francese Aristide Briand, le sue idee dovevano molto alla disillusione
causata dalla prima guerra mondiale. Esiliato negli Stati Uniti nel 1943, nel
marzo 1947, alla vigilia dell’inaugurazione del piano Marshall, ebbe successo
nell’influenzare i senatori americani J. W. Fulbright ed E. D. Thomas perché il
Congresso sostenesse l’idea dell’unità europea e riuscì a far passare le
mozioni a favore degli “Stati Uniti d’Europa” al Senato e alla Camera dei
Rappresentanti. Allen Dulles e William J. Donovan, che nel 1947 si erano
collegati alla campagna di Coudenhove-Kalergi per il sostegno americano, si
unirono ora per creare il Comitato per un’Europa libera e unita (Committee for
a Free and United Europe), di breve vita, progettato per pubblicizzare l’unità
europea negli Stati Uniti e offrire sostegno ai gruppi federalisti in Europa.
Esso fu formalmente fondato il 19 aprile 1948 con il senatore Fulbright come
suo presidente e William Bullitt, ex ambasciatore in Francia, come
vice-presidente. Ma questo comitato doveva godere di poco più che un’esistenza
sulla carta. Inoltre, nell’estate del 1948 un gruppo rivale, il
più prestigioso Esecutivo internazionale del movimento europeo (International
Executive of the European Movement), strettamente legato a Winston Churchill,
arrivò a New York per sollecitare la formazione di un comitato americano di
sostegno ai suoi sforzi per l’unificazione. La missione era guidata dal
presidente dell’esecutivo internazionale del movimento europeo, Duncan Sandys,
e comprendeva il suo segretario generale Joseph H. Retinger e il capo del sotto-comitato
alle finanze del Movimento Europeo, il maggiore Edward Berrington-Behrens.
Per evitare l’imbarazzo di due comitati americani che sostenessero gruppi
rivali, il conte Coudenhove-Kalergi, che aveva rivelato un carattere piuttosto
permaloso e difficile, fu messo da parte tra recriminazioni risentite. Un nuovo
ente, il Comitato americano per l’Europa unita (American Committee on United
Europe – ACUE) fu formato per sostenere Churchill e il Movimento Europeo.
Nonostante fosse allora solo leader dell’opposizione in Gran Bretagna,
Churchill rimaneva il più prestigioso statista europeo. Peraltro, Churchill fu l’effettivo fondatore del
Movimento Europeo...
Il Movimento Europeo concentrò le sue speranze
sull’Assemblea europea a Strasburgo, che nacque dal Trattato di Bruxelles del
17 marzo 1948. Alla fine dell’ottobre 1948 i poteri coinvolti nel Trattato di
Bruxelles decisero di istituire il Consiglio d’Europa, consistente di un
Consiglio dei Ministri e un’Assemblea europea consultiva che, in pratica,
funzionava come una conferenza irregolare di delegati nazionali. Questa
decisione fu confermata in un incontro di ministri degli esteri a Londra dove
lo Statuto del Consiglio d’Europa fu firmato come Trattato di Westminster il 5
maggio 1949...
La funzione primaria dell’ACUE era di finanziare
gruppi non ufficiali che lavoravano per l’unità, molti dei quali si originarono
– o trassero i loro membri – da gruppi della resistenza con cui Donovan e
Dulles avevano lavorato in precedenza. I suoi direttori enfatizzavano i recenti
risultati dell’Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea (OEEC),
vedevano questa e la futura unità politica fornire «i legami di una forza
reale» per un’organizzazione NATO. Nel 1950 sostenevano (in modo un po’
iperbolico) che proposte recenti per una Comunità di Difesa Europea fossero «al
centro dei dispositivi militari della NATO». L’ipotesi che sosteneva la
maggior parte del pensiero dell’ACUE era che l’unificazione avrebbe risolto i
vecchi problemi del nazionalismo europeo, facendo accettare alla Francia e agli
altri lo sfruttamento della forza militare tedesca. Per tali ragioni Donovan,
in particolare, preferiva il piano Schuman, uno schema per integrare
l’industria pesante in Francia e Germania. Criteri severi furono impostati
per la concessione di sussidi: i programmi dovevano essere «concreti» e il
gruppo sostenuto doveva credere in un rapido, anziché graduale, avvicinamento
all’integrazione europea occidentale; includendo il sostegno (a) al
potenziamento del Consiglio d’Europa perché guadagnasse una maggiore autorità
politica, (b) alle prime realizzazioni degli scopi di base del Piano Marshall,
dell’Atto di Reciproca Sicurezza e dell’Organizzazione Nord Atlantica per la
Sicurezza. I programmi che avrebbero ricevuto sostegno dovevano anche
facilitare l’inclusione della Germania Occidentale in un’Europa unificata ed
avere il potenziale per influenzare una sostanziale fetta di opinione in
Europa. Infine, il loro lavoro «non doveva essere in contrasto con la politica
estera degli Stati Uniti». Gli scopi secondari dell’ACUE, pienamente dichiarati,
comprendevano pubblicizzare l’unità europea all’interno degli Stati Uniti,
influenzando il Congresso sui temi europei e sponsorizzando ricerche e studi
sul federalismo. Questo lavoro dichiarato permetteva all’ACUE di mantenere
un’esistenza pubblica con uffici a New York...".
La farina del diavolo si trasforma prima o poi in crusca, ci volessero altri 100 anni!
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