30.1.13

PUGLIA: AFFARI RINNOVABILI



In Puglia vanno costantemente in onda gli abusi d'autorità, soprattutto per epropriare terra coltivata ai contadini e farne inutili impianti industrali eolici e fotovoltaici. La stazione elettrica TERNA in agro di Spinazzola (contrada Podice) servirebbe decine di impianti eolici in attesa del via libera all'assalto finale.


L'autorizzazione di tale abnorme stazione elettrica venne concessa nel settembre 2010 e, in seguito a denunce per abuso d'ufficio ed esposti da parte dell'ingegner Donato Cancellara, è stata annullata in autotutela nel febbraio 2012 (con determina dirigenziale n. 8 del 9 febbraio 2012 - BURP n. 28 del 23 febbraio 2012). Tra i motivi dell'annullamento si evidenzia, al punto 2.1 della determina, l'interferenza paesaggistica della stazione elettrica TERNA con il torrente Basentello in agro di Spinazzola più volte sottolineate dalla soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Bari.



Infatti, tra le tante irregolarità (mancanza di avvisi di esproprio, varianti mai esaminate, mancanza di valutazione impatto ambientale, assenza della stazione Terna in tutti i piani di sviluppo approvati dal Ministero dello sviluppo economico) è stato accertato il mancato rispetto dei ripetuti pareri di diniego espressi dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Bari alla realizzazione della stazione Terna evidenziando l'interferenza con il vincolo paesaggistico rappresentato dalla presenza del torrente Basentello e sottolineando l'incompatibilità paesaggistica dell'opera elettrica.


 

Si tratta di pareri espressi in tre distinte conferenze di servizi nelle quali è stata ripresentata a più riprese la stazione elettrica TERNA prima come opera connessa dell'impianto fotovoltaico della società Agrienergy di Bari S.r.l., poi come opera connessa dell'impianto fotovoltaico della società Resolar S.r.l., poi come opera connessa dell'impianto fotovoltaico della società Guastamacchia S.p.A., poi come opera connessa dell'impianto eolico della società TRE Tozzi renewable energy spa; ad oggi, il medesimo progetto della stazione Terna continua ad essere presentato come opera connessa di svariati altri impianti eolici i cui progetti, depositati presso il comune di Spinazzola e presso la Regione Puglia, ripresentano la stazione Terna con identica localizzazione. 

Di che si tratta? Semplice: società a responsabilità limitata, ossia scatole vuote, insomma utili paraventi. Trattasi di impianti eolici della Nextwind S.r.l., della Gustamacchia spa, della TRE Tozzi Renewable Energy S.p.A., della WKN Basilicata Development PE2 S.r.l. 



Ora si sta cercando nuovamente di autorizzare la stazione Terna nel medesimo sito, aggirando il diniego della Soprintendenza tramite l'approvazione del nuovo piano paesaggistico della regione Puglia (denominato PPTR) che eliminerebbe il vincolo paesaggistico (attualmente imposto dalla presenza del torrente Basentello per l'intero Foglio Catastale 89 del comune di Spinazzola, foglio in cui ricade interamente la stazione Terna) non per l'intero corso d'acqua Basentello, ma per un ridotto tratto che guarda caso capita proprio a ridosso del sito scelto per la stazione elettrica TERNA. Infatti, il nuovo piano farebbe iniziare il vincolo paesaggistico dal punto di intersezione del Basentello con la strada provinciale 232 (ex statale 168 al chilometro 35 + 950 metri) che sovrasta, tramite un ponte, l'alveo del Basentello.



L'escamotage è banale per salvare le apparenze e dare una tinteggiata verde agli affari rinnovabili. Secondo l'opinione espressa da dirigenti regionali governati dal presidente ecologista Nichi Vendola, in merito alla vicenda, in base ad una ricognizione delle aree tutelate, il Basentello non sarebbe più considerato torrente/fiume diversamente da quanto indicato nella cartografia dell'Istituto Geografico Militare (IGM) e quindi, ai fini della rilevanza paesaggistica, occorre che sia riconosciuto come acqua pubblica e a questo proposito la posizione della regione Puglia come spiegato alla fine del paragrafo precedente sarebbe che il Basentello ha caratteristiche di acqua pubblica dopo l'intersezione con la strada statale SS168.


In ogni caso il Torrente Basentello è a servizio dell'imponente invaso denominato «Serra del Corvo» formatosi tramite la realizzazione dell'omonima diga del Basentello, per cui è l'intero corso d'acqua superficiale, in quanto tale, da considerarsi un corso d'acqua pubblica ai sensi dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 18 febbraio 1999, numero238.



In merito all'attribuzione del requisito di acqua pubblica, il PPTR esclude il tratto del Basentello a monte dell'attraversamento stradale, ciò è in totale contraddizione con la constatazione visiva/strumentale che il Basentello è caratterizzato da un'identità idrografica e geomorfologica, a monte e a valle dell'attraversamento stradale (strada provinciale 232, ex strada statale 168) tale che il tratto a valle rappresenta la naturale prosecuzione del torrente che scorre a monte della strada provinciale 232 (ex strada statale 168). È evidente l'unità idrografica del Basentello e non si ritiene comprensibile, se non in un ottica meramente discriminatoria, il diverso trattamento dei due tratti del Basentello ai fini della qualifica di acqua pubblica e dell'attribuzione del vincolo paesaggistico.



 Inoltre, escludendo i periodi di scarsa piovosità, rilevanti sono i problemi di esondazione del torrente Basentello a monte dell'intersezione con la strada provinciale 232 (ex strada statale 168), come evidenziano gli studi condotti dalla società SoilData S.r.l. per conto della CESI spa incaricata dalla stessa Terna S.p.A. Studi illustrati nell'elaborato deposito presso l'ufficio tecnico del comune di Spinazzola ed intitolato «relazione idrologica ed idraulica del piazzale di stazione» (codice elaborato: RC FR 10009 CER 01891, ultima revisione 5 maggio 2011). In tale elaborato si considerano i rischi di esondazione a monte dell'intersezione stradale con la strada provinciale 232 valutando l'interazione negativa tra il Basentello e il suo tributario tramite somma delle portate critiche di entrambi i corsi d'acqua. Inoltre, vengono considerati i problemi di esondazione, a monte dell'intersezione stradale, nel caso di portate critiche ed eventuale ostruzione del ponte del Basentello che sovrasta il torrente. 

È emblematico leggere a pagina 34 delle conclusioni: «La Stazione di Spinazzola si trova nelle vicinanze del Torrente Basentello: i calcoli idraulici sulle piene fluviali di tale corso d'acqua hanno dimostrato che la Stazione è ubicata all'interno delle aree esondabili nel caso di piena cinquantennale e duecentennale. Per questo motivo, il piano di Stazione si trova ad una quota di +375.30 m s.l.m, circa 3m al di sopra della piena duecentennale del torrente. La stazione nella parte più vicina al Basentello è su rilevato: il terrapieno sarà protetto al piede da una scogliera in massi ciclopici per evitare possibili azioni di erosione da parte della corrente fluviale durante i fenomeni di esondazione».


Il Ministero per i beni e le attività culturali - direzione generale per il paesaggio, ha trasmesso il 4 aprile 2012 la circolare numero 10 nel rispondere ad un quesito posto dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia circa l'esclusione del torrente Basentello dal Piano PPTR ha tra l'altro asserito che: «appare però indispensabile evidenziare, ai fini di una ricognizione più esaustiva e per la continuità dell'azione di tutela svolta da questo Ministero e quindi dalle regioni relativamente all'individuazione delle categorie territoriali oggetto di vincolo paesaggistico, che è necessario completare la ricognizione effettuata dalla Carta Idrogeomorfologica con l'analisi della cartografia utilizzata fin dal 1985 (IGM ed oggi anche CTR) dalle soprintendenze per i beni ambientali architettonici, archeologici, artistici e storici con la circolare n. 8/85. La suddetta attività si pone come scopo quello di identificare, alla data di imposizione del vincolo, quei corpi idrici superficiali aventi caratteristiche di fiumi-torrenti, la cui rilevanza paesaggistica fu riconosciuta e confermata da questo Ministero e dalle Regioni».


Come andrà a finire? Come al solito, se le persone non si desteranno consapevolmente dal letargo.

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