foto Gilan |
di Gianni Lannes
Il 17,1 per cento della popolazione italiana sopravvive sotto la soglia di povertà relativa. Vale a dire: oltre ai poveri assoluti che vivono in condizione di conclamata deprivazione, ci sono anche tanti che non arrivano alla fine del mese e scontano sulla propria pelle a partire dai bambini, le conseguenze di non potere affrontare spese impreviste e improvvise; inoltre non poter risparmiare, non assicurarsi un'alimentazione decente, non condurre una vita dignitosa. Questa situazione è attestata dal Barometro europeo sulla povertà e sulla precarietà economica 2024, realizzata das Ipsos e Secours Populaire.
Nel rapporto sullo stato energetico dell'Unione europea la Commissione al ramo ha ricordato che nel 23 il 4,1 per cento della popolazione tricolore ha avuto difficoltà a pagare le bollette e il 9,5 per cento non poteva mantenere la casa calda durante l'inverno.
Inoltre, l'aumento del lavoro povero e sempre più sfruttato, mescolato al primato della povertà assoluta (5,7 milioni secondo l'Istat) è un fenomeno strutturale ampiamente sottovaluto e negato dal governino Meloni.
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