Attenzione, carta e penna. Scuola e tecnologia non sono un binomio indissolubile. La prima in Europa a fare un passo indietro è stata la Svezia e, con ogni probabilità, non rimarrà un caso isolato. La strada sembra tracciata: uno scenario di giovani senza smartphone potrebbe essere plausibile. La notizia che arriva dalla penisola scandinava appare sensata: nelle scuole svedesi tornano, infatti, carta e penna, almeno per i bambini con età inferiore ai 6 anni. La decisione si è resa necessaria dopo il generale calo dell’apprendimento e della capacità di leggere e ricordare informazioni.
Contro la crescente distrazione degli studenti in classe data da telefoni cellulari e tablet è intervenuta anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite: un nuovo rapporto dell’Unesco mette in guardia contro l’uso eccessivo di questi strumenti, affermando che i benefici che apportano scompaiono quando vengono utilizzati in eccesso o senza la guida di un insegnante.
L’utilizzo dei dispositivi elettronici dovrebbe essere finalizzato a migliorare le esperienze di apprendimento e non a discapito di studenti e insegnanti. Il rapporto GEM 2023 ha evidenziato come in quattordici Paesi la semplice vicinanza di un dispositivo mobile distragga gli studenti e comporti un impatto negativo sull’apprendimento. A seguito dei dati raccolti, l’Unesco ha raccomandato il divieto globale di utilizzo degli smartphone in classe. L’impegno, su più vasta scala, è quello di insegnare ai più giovani a vivere sia con che senza la tecnologia.
Nei casi di “intossicazione” grave, indistintamente per ragazzi e adulti, si sta iniziando a parlare di digital detox, per imparare a separarsi dai device che pervadono le nostre vite.
Gli smartphone non aiutano a imparare: lo studio della Milano-Bicocca
A conclusioni simili in merito ai rischi per l’apprendimento legati a smartphone e tablet è giunta anche uno studio dell’Università di Milano Bicocca, il primo svolto in Italia.
La ricerca, condotta da Tiziano Gerosa, ricercatore della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, e Marco Gui, direttore del Centro Benessere Digitale della Milano-Bicocca, ha testato le principali ipotesi sul ruolo dello smartphone. I risultati non mostrano benefici per coloro che sono entrati in possesso precocemente del telefonino, neppure tra gli studenti più motivati allo studio. L’aspetto negativo riguarda anche quei giovani che passano molto tempo davanti a tv e videogiochi. Altre ricerche sono in corso: in particolare, il progetto EYES UP analizzerà l’impatto di un insieme di dispositivi ed esperienze online precoci sui livelli di apprendimento nel corso della carriera scolastica degli studenti dalla primaria alla secondaria di II grado.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=telefonini
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