14.5.19

GOVERNICCHIO DI GUERRA!


di Gianni Lannes

Armi vendute a nazioni in guerra o dove non c'è rispetto dei diritti umani. Ma quale governo del cambiamento? Negli ultimi mesi l’esecutivo Salvini/Di Maio - battezzato nell’ambasciata USA a Roma - ha siglato una cinquantina di accordi di cooperazione militare bilaterale, inclusi Qatar, Turchia, Niger e Corea, in modo da facilitare l’export di armi, aggirando la normativa sulla trasparenza prevista dalla legge 185 del 1990.

L’esportazione bellica italiana si attesta su 5,2 miliardi di euro di autorizzazioni e 2,5 miliardi di trasferimenti definitivi nel corso dell’anno 2018. le più consistenti operazioni di sostegno all'export bellico sono state svolte da UniCredit, Deutsche Bank e San Paolo.

  
L’eterodiretto governo Conte l’aveva promesso, eppure nell’ultima relazione al Parlamento,  non figurano sospensioni, revoche o dinieghi per la vendita di armamenti all’Arabia Saudita, quanto piuttosto 11 autorizzazioni e 816 esportazioni. Si tratta di forniture (autorizzazioni rilasciate dal governo Renzi, ma non arrestate dal governo Conte) di 19.675 micidiali bombe aeree MK80 fabbricate a Domunovae in Sardegna dall’azienda tedesca Rwm. Questi ordigni vengono utilizzati dall’aeronautica militare saudita per bombardare indiscriminatamente lo Yemen, inclusi i civili. A farne le spese sono i bambini.

Un rapporto ONU risalente al gennaio 2017 ha documentato l’uso di questi strumenti di morte appunto nei bombardamenti di zone civili. Un secondo rapporto delle Nazioni Unite ha attestato che tali raid possono costituire "crimini di guerra".
 

Nonostante diverse risoluzioni del Parlamento Europeo (la Risoluzione del 13 settembre 2017 sull’esportazione di armi e la Risoluzione del 4 ottobre 2018 sulla situazione nello Yemen) abbiano chiesto agli Stati membri di porre un embargo sulle forniture militari all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti in considerazione delle gravi violazioni del diritto umanitario, a differenza di altri paesi europei, il governo italiano non ha posto in atto alcuna sospensione ed anzi ha continuato a fornire armamenti e munizionamento militare all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti a cui, nel 2018, sono state autorizzate esportazioni militari per oltre 220 milioni di euro. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa del 28 dicembre 2018 ha affermato che «Il governo italiano è contrario alla vendita di armi all’Arabia Saudita per il ruolo che sta svolgendo nella guerra in Yemen. Adesso si tratta solamente di formalizzare questa posizione e di trarne delle conseguenze». Nella Relazione non risulta alcuna iniziativa intrapresa dal Governo italiano in questo senso. Al contrario, per promuovere nuovi ordinativi militari con i paesi del Golfo Persico, la Difesa italiana ha promosso la “campagna navale” della fregata FREMM Carlo Margottini: salpata lo scorso 17 gennaio dal porto della Spezia, la fregata Margottini ha partecipato al “Naval Defence Exhibition” (NAVDEX 2019) di Abu Dhabi per promuovere le attività dell’industria militare italiana e successivamente ha fatto scalo a Kuwait City (Kuwait), a Damman (Arabia Saudita) e a Muscat (Oman), ritornando a Gedda (Arabia Saudita) alla fine di aprile 2019.



Riferimenti: