18.9.17

VACCINI OBBLIGATORI: IL SINDACO PUO’ ARRESTARLI





di Gianni Lannes

La medicina non è una scienza, a meno che non si voglia scomodare lo scientismo o l'analfabetismo funzionale. In punta di diritto, questa deriva totalitaria (legge 119/2017) imposta da Washington all’Italia, ed avallata dalle massime autorità dello Stato tricolore senza uno straccio di base scientifica a sostegno di una crisi sanitaria inesistente (come certificato dall’OMS), può essere disinnescata con una semplice ordinanza motivata di un sindaco. Infatti, il primo cittadino è la massima autorità sanitaria a livello locale: se ha qualche ragionevole dubbio è ancora meglio; insomma, questione di buon senso.

Così come previsto dall’articolo 32 della legge 833/1978 e dall’articolo 117 del Decreto legislativo 112/1998, un “primo cittadino” può emanare un'ordinanza urgente, ovviamente ben motivata, a protezione della popolazione del suo territorio. Tanto più, significative ed ineludibili prove scientifiche dimostrano che gli individui sottoposti ai vaccini (resi obbligatori) possono diffondere i "virus" per molte settimane o mesi ed infettare sia i vaccinati che i non vaccinati. Comunque a tutt’oggi non si ha alcuna grave e conclamata epidemia di una delle malattie ricollegabili alle 10 vaccinazioni obbligatorie, e nemmeno alle 4 facoltative, che potrebbe unicamente giustificare una vaccinazione di massa, senza alcuna cautela per eventuali effetti avversi. Fatti attuali e prove concrete attestano inoltre che la macchina della cosiddetta "farmacovigilanza" com'è congegnata adesso non funziona, e che tanti camici bianchi in violazione di legge non segnalano le reazioni avverse e/o gli effetti collaterali e dunque vanno denunciati all'autorità giudiziaria. E' evidente come tra i vaccini imposti coercitivamente ve ne sono alcuni che prevedono virus vivi attenuati che possono infettare, per un periodo tra le 6 settimane ai 6 mesi, come si evince dagli stessi bugiardini e dalle note dell’Aifa, altre persone anche già vaccinate che frequentano non solo le scuole, ma anche ospedali, uffici pubblici, o altre situazioni che comportano contatto col pubblico.  
 
I genitori obiettori civili non sono degli scellerati: essi hanno a cuore la salute dei propri figli più di ogni altra cosa, e si batteranno fino all’ultimo respiro per proteggere i propri figli, come peraltro prescrive il Codice Civile. Peraltro una serie di Atti internazionali (Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Convenzione europea dei diritti dell’Uomo, Convenzione di Oviedo, Codice di Norimberga), proteggono gli esseri umani dagli abusi di potere.

Chi ha cuore la salvaguardia della vita e della salute di neonati, bambini e adolescenti sani, può scrivere al sindaco invitandolo ad emettere un’ordinanza urgente e contingibile per sospendere immediatamente l’applicazione della nuova legge sui vaccini, palesemente incostituzionale.

I politicanti italidioti eterodiretti fino al midollo, non solo condensano l’emblema del fallimento totale della nostra società, ma rappresentano al contempo il baratro culturale e sociale dentro al quale stiamo sprofondando sempre di più.

La Costituzione repubblicana italiana promulgata nel 1948 (e non ancora abrogata) contiene un principio fondamentale: il diritto all’autodeterminazione del popolo, quando il potere statale deraglia dallo Stato di diritto allo Stato di polizia. Un regime per definizione non si riforma, ma si può solo subire o abbattere con la pacifica nonviolenza. I nostri figli non sono cavie e noi non siamo sudditi, ma persone libere. Su la testa!









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