di Gianni
Lannes
Pietro Mennea è volato via: il più grande velocista italiano nella storia dell’atletica
internazionale. A 61 primavere un male incurabile l’ha strappato alla vita, in un triste
giorno di primavera. Era nato in riva al mare Adriatico nella nostra amata e dolorosa Puglia.
Primatista
mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72,
Mennea detiene tutt'ora il record europeo e fu medaglia d'oro nella specialità
alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Partecipò alla rassegna da studente in
scienze politiche e polverizzò il precedente record che apparteneva a Tommie
Smith. Un altro nordamericano, Michael Johnson gli strappò il primato alle
Olimpiadi di Atlanta, nel 1996.
Nato
a Barletta il 28 giugno 1952, era avvocato ma si era laureato anche in Scienze
politiche, Scienze motorie e Lettere. Dal 1999 al 2004 è stato anche
eurodeputato. Soprannominato la "Freccia del sud", Mennea è stato anche straordinario
staffettista e ha pure trovato fortuna nei 400 metri piani. Stamattina, però,
ha perso la sua gara più importante.
Mennea
ha conquistato un oro e due bronzi olimpici, un argento e un bronzo ai
Mondiali, tre medaglie d'oro, due d'argento e una di bronzo ai campionati
europei. Il suo 19"72 sui 200 è ancora record europeo e naturalmente
italiano. Talento puro e allenamento a perdifiato. Aveva un cuore straordinario: un essere umano d'una bontà e d'una sincerità d'altri tempi.
Qualcosa
di personale che non avrei mai voluto scrivere, sul filo dei ricordi e delle
lacrime che rigano ora la tastiera. Un uomo eccezionale che muore in silenzio e lascia un vuoto incolmabile!
Grazie PIETRO: ineguagliabile campione
dello sport e di umanità, uomo di un'Italia d'altri tempi! Ci hai fatto piangere ancora… con il tuo ultimo scatto verso il Paradiso!
Pietro Mennea "solo" un uomo eccezionale, nella vita, nello sport e nel lavoro!
RispondiEliminaanch'io mi sono commosso!!!
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