di Gianni Lannes
Alla prova dei fatti: nessun rispetto per la vita umana. L'eterodiretto governicchio Meloni mostra un atteggiamento persecutorio nei confronti dei migranti e non risponde alle interrogazioni parlamentari (ben 7 atti ispettivi in Parlamento risultano senza risposta: 4/00825, 4/01035, 4/00332, 4/00606, 4/01000, 4/00275, 4/00323). Ne scrivo ancora per non dimenticare una tragedia annunciata con la perdita di vite umane che si poteva evitare. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio 2023, a largo delle coste di Crotone un barcone partito da Smirne (Turchia), con a bordo stimate 200 persone, si è rovesciato, causando la morte di tanti esseri umani, di cui almeno 13 bambini e un neonato. I superstiti sono stati poi ammassati in un capannone in condizioni bestiali.
Alle ore 22.00 della notte del 25
febbraio un aereo di Frontex ha segnalato alle autorità italiane la presenza
dell'imbarcazione a circa 40 miglia dalla costa di Crotone; un primo allarme
circa le condizioni dell'imbarcazione era stato lanciato ben 16 ore prima.
A un orario imprecisato della notte due unità di soccorso marittimo della Guardia di finanza hanno preso il largo per raggiungere l'imbarcazione, ma (non è noto dopo quanto tempo) sono rientrate in ragione delle condizioni del mare e del meteo; non si hanno notizie di altre operazioni in mare, ma solo di un pattugliamento a terra lungo le direttrici di probabile contatto costiero, ma senza esito.
Alle ore 4 del mattino di
domenica 26 febbraio, quindi 6 ore dopo l'avvistamento di Frontex, il reparto
operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia ha ricevuto, via
telefono, una richiesta di aiuto, probabilmente partita da una delle persone a
bordo: a quell'ora, secondo i superstiti, dal barcone si sarebbero viste le
luci della costa e i trafficanti, temendo di essere localizzati, avrebbero
gettato almeno 20 persone in mare per alleggerire l'imbarcazione e allontanarsi
rapidamente.
Così il barcone si è spezzato in
due parti su una secca, a cento metri dalla spiaggia di Steccato di Cutro
(frazione di Crotone), nella più totale assenza di personale di terra e unità
di soccorso, con solo due pescatori a osservare la tragedia.
Dalle prime ricostruzioni risulta
che nessuna unità della guardia Guardia costiera sia stata impiegata nelle
operazioni di soccorso, mentre la Capitaneria di porto, secondo organi di
stampa, alle ore 5.40 avrebbe contattato uno dei pescatori per chiedergli di
andare a verificare le condizioni di un'imprecisata imbarcazione segnalata in
stato di avaria.
Diversi aspetti circa le
operazioni di soccorso (relativi a tempi e modalità) non sono definiti e la
tragica perdita di vite umane derivata dalla vicenda impone un'attenta verifica
della catena di soccorso.
In seguito al naufragio hanno
perso la vita in mare decine di persone, ad oggi sono 88 i corpi recuperati,
dei quali moltissimi minori, tanti ancora i dispersi. In seguito alla
segnalazione arrivata da parte dell'aereo Frontex (l'agenzia europea per il
controllo delle frontiere esterne) la sera del 25 febbraio sono state inviate
due barche, la vedetta "V 5006" di Crotone e il pattugliatore
"P.V.6 Barbarisi" del gruppo aeronavale di Taranto.
Numerose fonti di stampa,
all'indomani del naufragio, hanno evidenziato la mancata indicazione di
soccorso, nonostante le evidenti difficoltà dell'imbarcazione dovute alle
pessime condizioni del mare. In particolare, la testata "Affari
italiani" ha riportato le dichiarazioni del comandante della Capitaneria
di porto di Crotone Vittorio Aloi, il quale avrebbe riferito che le condizioni
del mare erano critiche e che le motovedette della Capitaneria, se allertate,
sarebbero potute intervenire.
Sulla tragica vicenda sono stati
aperti dalla Procura di Crotone diversi procedimenti penali: uno riguarda la
catena di presunti errori ed omissioni di Guardia di finanza e Guardia costiera.
Fra i documenti rinvenuti vi
sarebbe un appunto vergato a mano nella tarda serata di sabato 25 febbraio
dall'ufficiale di turno della Guardia di finanza, che parrebbe porsi in
contrasto con la ricostruzione ufficiale ribadita, anche in Parlamento, dal
Ministro in indirizzo.
Secondo le dichiarazioni di un
ministro tricolore infatti, le autorità competenti sarebbero state allertate da
Frontex sulla presenza di un'imbarcazione in difficoltà tra le onde, ma non
sarebbero state a conoscenza del fatto che essa trasportasse migranti: per tale
motivo la questione sarebbe stata trattata come un'operazione di law
enforcement, e non di ricerca e soccorso: per questo, in altre parole, non fu
fatto uscire alcun mezzo per prestare soccorso ai naufraghi.
Il documento citato, pubblicato
il 18 marzo 2023 dal quotidiano "la Repubblica", contrasta con le
dichiarazioni ufficiali delle autorità. In particolare, si leggono le seguenti
parole: "Si comunica avvistamento Eagle 1 di natante con migranti",
scritte su una pagina del giornale delle operazioni, riferite alle ore 23.20
del sabato sera e scritte dall'ufficiale di turno della Guardia di finanza,
dando seguito alla segnalazione arrivata da Frontex, la quale, pur non
precisando esplicitamente la presenza di migranti a bordo, aveva comunque
riferito di una rilevazione termica consistente nel sottobordo: un dato di
certo sufficiente, per uomini esperti come quelli di quel Corpo italiano, a
decifrare la situazione e comprendere quali rischi si stessero correndo.
In quest'ottica l'ufficiale di
turno avrebbe ben compreso e segnalato quale fosse la tipologia di emergenza, e
dunque di intervento necessario, tanto da disporre l'uscita della motovedetta V
5006 prima e del pattugliatore Barbarisi.
tale scenario, sembra chiaramente
in contrasto con le ricostruzioni ufficiali delle autorità e sulle
dichiarazioni rilasciate su quanto accaduto la notte della tragedia. Quel documento
risulterebbe oggi scomparso: non ve ne sarebbe traccia nell'annotazione di
polizia giudiziaria che la sezione operativa navale di Crotone della Guardia di
finanza avrebbe redatto domenica 26 febbraio 2023.
Due domande a Giorgia Meloni. Per
quali motivi alle ore 23.20 del 25 febbraio, il comando generale della Guardia
di finanza ha disposto che la vedetta V 5006 effettuasse pendolamenti in
zona capo Colonne in attesa che il barcone con i profughi in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni, che si trovava in acque
internazionali, entrasse in quelle territoriali?
Per quali motivi alla
segnalazione contenuta nel documento citato non ha fatto seguito un immediato
intervento SAR, delegato alla Guardia costiera, anche in ragione delle avverse
condizioni meteorologiche e del rischio concreto e probabile di un naufragio e
della correlativa perdita di vite umane?
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=salvini
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00323&ramo=S&leg=19
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00275&ramo=S&leg=19
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00825&ramo=C&leg=19
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/01035&ramo=C&leg=19
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00332&ramo=S&leg=19
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00606&ramo=C&leg=19
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/01000&ramo=C&leg=19
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.