19.1.21

DISUMANITA' VIRALE!

 


di Gianni Lannes

Solo la stupidità e l'ignoranza abissale sono contagiose a livello virale? Annichiliti sotto gli occhi di tutti: le prime vittime sono i bambini, imbavagliati, traumatizzati a vita, privati delle relazioni sociali con i loro amici e compagni, nonché del gioco all'aria aperta. Ma a chi importa la sofferenza dell'infanzia e dell'adolescenza nell'arido Medioevo tecnologico? Con tale terreno di coltura, il futuro sarà costellato da masse di adulti psicopatici e folle di sottomessi al nuovo ordine globale?

Sotto il giogo speculativo dei mercati finanziari, un'influenza cambia il corso della storia con la folle adesione alle regole assurde di sottomissione, stabilite dalle eterodirette autorità ignoranti, inette ed incompetenti? Il progresso in corso nel XXI secolo è forse un feroce allontanamento dal senso di umanità, in un mondo artificiale, asettico, finto, ovvero una prigione domestica, ma soltanto per chi ha la fortuna di possedere una casa? Il dogma, per antonomasia, è basato sul credere senza chiedere spiegazioni, senza usare il proprio senso critico, come nel caso corrente del nuovo coronavirus, spacciato per il male contemporaneo, senza neanche un regolare processo scientifico.

La libertà mascherata è un'illusione, un condizionamento perverso: ora è sempre più evidente. A scuola pargoli e fanciulli erano talmente liberi di scoprire il mondo e di formare la loro visione personale, che fin dai primi giorni sono stati costretti a stare seduti per tutto il tempo scolastico con la museruola asfissiante incorporata, al fine d'inculcare delle verità precostituite, avvalendosi di meccanismi traumatici e ricattatori. Ovviamente, nel mondo delle fiabe le autorità e le istituzioni eseguono con zelo il compito loro impartito, solo a fin di bene. Se non fosse che i programmi scolastici sono standardizzati dal Ministero dell'Istruzione, vale a dire della Verità Assoluta, un dicastero fondamentale del governicchio tricolore, al servizio del benessere di tutti gli italopitechi appena venuti al mondo. La scuola trasformata in mera azienda, è al servizio esclusivo della produttività, non dell'evoluzione intellettuale.

I programmi e i metodi d'insegnamento risultano preconfezionati così perfettamente e in modo così libero da stuoli di esperti telecomandati, che a scuola s'insegna a non esercitare lo spirito critico, a non esprimere il dubbio, base di ogni civiltà creativa ed inventiva. Non è tutto. C'è di peggio: si devono imparare a memoria le sedicenti verità che l'insegnante propina agli alunni, senza discutere, sulla base di un nobilissimo principio di autorità. La logica, la matematica, l'approccio scettico-razionale e quello scientifico? No, quelle sono cose inutili, complicate, difficili, che interessano solo le menti geniali, che conducono all'emarginazione sociale. Nei programmi inseriscono pure qualche ora d'indottrinamento religioso, tanto per esser sicuri che i membri delle nuove generazioni non imparino mai a pensare, e invece credano in modo acritico-fideistico a ogni sorta di assurdità dogmatica, ossia indiscutibile. Ovvio, se non fosse così, il giovane studente, divenuto adulto, potrebbe esercitare il suo spirito critico per rimettere in discussione il sistema di dominio, e questo, come tutti sanno, è bene che non accada in una società dove regna la libertà di asservire i propri simili esercitando il controllo sociale. I giovani sono così liberi, ma così liberi di scegliere, talmente liberi che arrivati a 13-14 anni già bisogna scegliere un indirizzo per la scuola superiore, senza neanche avere la più pallida idea di che cosa significhi realmente quella scelta per il loro futuro.

Pargoli e fanciulli sono talmente liberi che a scuola iniziano a catalogarli e ad etichettarli, impartendogli un insulso sapere settorializzato, marchiandoli a vita con delle valutazioni assai discutibili e tanto insensate. Non esiste un corso di studio il cui scopo sia far esprimere il vero potenziale racchiuso in ogni essere umano, perché chi detiene il potere non ha bisogno che fioriscano simili individui, ma di specifici automi, omologati e non-pensanti, fragili, deboli, subordinati, addomesticati, anche schiavizzati, disposti a sacrificare la propria esistenza asservendosi liberamente alle loro necessità. Il capitale pretende che scuola e università sfornino macchine programmate per svolgere un preciso ruolo, che devono essere intercambiabili l'una con l'altra, in modo da avere uno scarso valore commerciale ed essere così maggiormente ricattabili. Gli studenti non devono capire di essere "umani", vale a dire individui unici e irripetibili, che hanno un valore intrinseco incommensurabile. Non devono neanche comprendere il reale valore del tempo vitale, la straordinaria importanza della libertà, e tanto meno il fatto che la complessità dell'esistenza gli riserverà uno spettro pressoché infinito di possibilità. Ma l'aspetto decisivo, è che si convincano nella maniera più assoluta che non possa esistere un'altra realtà, altrimenti non sarebbero più disposti ad accettare in modo libero e volontario le assurdità dell'odierna società che sta annientando e disintegrando il senso di umanità.

Riferimenti:

Gianni Lannes,IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, BAMBINI A PERDERE, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2016.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus

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