Purtroppo, la scuola pubblica tricolore così com’è impostata nei suoi programmi istituzionali, tende a privilegiare la
cosiddetta “intelligenza convergente”, ossia quell’intelligenza che trova la
soluzione all’interno dell’impostazione fornita al problema. I plusdotati, invece,
presentano un’intelligenza divergente che scova la soluzione non all’interno
del problema, ma ribaltando i termini stessi del problema. Non a caso, tutti i progressi nella
storia sono stati promossi da intelligenze divergenti. Copernico, ad esempio,
risolse con facilità molti enigmi astronomici, abbandonando l’ipotesi che fosse
il Sole a ruotare intorno alla Terra.
La scuola italidiota con i suoi programmini che spaziano
su diverse competenze, privilegia l’intelligenza flessibile che, versata in
ogni direzione, non presenta una particolare inclinazione e perciò non è in
grado di dispiegarsi a ventaglio. I plusdotati hanno un’intelligenza inclinata
in una particolare area e quindi dotata di una specificità, che non è apprezzata
dalle pagelle scolastiche e dai volumi psicologici per la ragione che questi
valutano dell’0intelligenza solo quella flessibilità, ovvero quella genericità
(il nozionismo), ma la supposizione che l’intelligenza sia una dimensione
versata e versatile per qualsiasi contenuto. Di conseguenza a scuola sono
apprezzati i mediocri, perché raggiungono un livello medio di competenze in
tutte le discipline.
In sostanza, la nostra scuola può al massimo
istruire, ma non certo educare, dove per educazione non si intende solo la
maturazione dell’intelligenza, ma anche dell’emozione e del sentimento.
L’Italia
attualmente, con la genericità della sua istruzione, che non sa riconoscere le
intelligenze superdotate e che spesso le confonde maldestramente con disturbi
dell’apprendimento, non ha futuro, impegnata unicamente a raccattare inutili “por”
dell’unione europea, ovvero progetti fasulli per sgraffignare finanziamenti
pubblici da spartirsi fra docenti e dirigenti scolastici. Ma la cosa più grave è la sottrazione istituzionale di tempo prezioso ai minori, nonché l'apprendimento forzato dell'idioma inglese: un'imposizione neocoloniale indigeribile. La scuola dei tempi correnti uccide la fantasia, annienta l'immaginazione, disintegra la creatività, e a farne le spese sono gli esseri umani più indifesi. Eppure, i bambini sono il futuro dell'umanità.
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