9.5.16

SEGRETI DI STATO SULL’ASSASSINIO DI ALDO MORO


di Gianni Lannes


Ancora menzogne, retorica ed ipocrisia a palate dalle autorità. Nonostante l’annuncio propagandistico di Prodi nel 2008, e gli strombazzamenti recenti dell’ineletto Renzi, ben 12.500 documenti sul caso Moro (inclusa la strage di via Fani), come avevo evidenziato nel 2015, risultano ancora coperti dal segreto statale, anzi “segretissimo”, per cui ne è vietata la divulgazione. Ma perché il nuovo inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella, se l'Italia è uno Stato di diritto, non esige dall’abusivo che bivacca a Palazzo Chigi, la rimozione di questo impedimento, ma invece si limita a commemorare lo statista pugliese, deponendo effimere corone di fiori?

E perché i magistrati della Procura di Roma, non hanno mai chiesto l’acquisizione delle centinaia di faldoni inaccessibili, sollevando il conflitto istituzionale dinanzi alla Corte costituzionale? E’ un’altra vergogna tricolore, insomma di una repubblichetta delle banane, a sovranità inesistente. I segreti di Stato servono ad occultare le verità indicibili (un'esecuzione decretata dalla White House, con l'assenso governativo tricolore, e bieca manovalanza brigatista a piede libero, nonostante gli ergastoli) all'opinione pubblica. Il nome del famigerato Steve Pieczenik, consulente di Cossiga inviato dagli USA, vi dice niente? Perché i fantocci al vertice tricolore, eterodiretti dall'estero, si ostinano a nascondere questi fatti orrendi con tanto accanimento e banchettano ancora a carte coperte?
 





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