28.5.16

NE' VIVI NE' MORTI

Foto di Alfonso Balducci e Cosimo Marino



«Per caso, pregiatissimi signori sapete che fine ha fatto la nave su cui viaggiava “mi figghiu”?  È questo qui, in primo piano in una foto scattata nel vostro consolato di Algeri. Come mai non è ancora tornato a casa?».

Questa la domanda che per 54 anni ha ripetuto Rosa Guirreri, mamma di Filippo Graffeo, ai governanti d’Italia e Francia senza ricevere mai una risposta; ma, nonna Rosa, non è riuscita a leggere il libro-inchiesta sulla scomparsa della nave Hedia perché, nel gennaio scorso, il suo cuore si è fermato alla vigilia del suo centesimo compleanno. E proprio a lei, ieri sera, è stata dedicata la serata, in prima nazionale, per la presentazione del libro di Gianni Lannes “Né vivi né morti”- L’odissea della nave Hedia e l’assassinio di Enrico Mattei, alla presenza di Accursio Graffeo, nipote di Filippo Graffeo. Dopo la presentazione di Matteo d’Ingeo, e l’intervento di Accursio Graffeo, Gianni Lannes diventa un fiume in piena. Tutto comincia con il ritrovamento casuale di un’interrogazione di Antonio Laforgia, ai ministri degli esteri e della marina mercantile, nella seduta del 22 gennaio 1964 e poi l’incontro con Accursio Graffeo nel 2014. Da allora una ricerca continua negli archivi di stato d’Italia, Francia e Algeria, viaggi, interrogazioni parlamentari, immersioni subacquee, interviste e poi l’incontro con i familiari dei marinai scomparsi.


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