di Gianni Lannes
Pena di morte o morte per pena?
Sfruttati, derisi, oppressi, ignorati, insultati, frustrati, mascherati, tamponati, abbindolati, illusi, presi in giro, usati, imprigionati, scaricati. Usati come manodopera schiava, perfino sperimentati come cavie vaccinali anticovid.
Parcheggiati in studi che non
offrono un futuro. Tenuti alla larga da qualsiasi luogo vitale.
Derisi se non finiscono di studiare in tempo. Turlupinati se
costretti a vivere ancora coi genitori.
Derisi se non possono
permettersi diplomi all'estero. Presi in giro con promesse di lavoro
inesistenti o supersfruttate.
Frustrati ogni giorno nel loro desiderio di autonomia. Insultati e bastonati a morte se provano a cambiare le cose o semplicemente a protestare.
Sottomessi a crassi parassiti che continuano a comandare in tutti i settori anche a 80 anni suonati.
Costretti all'emigrazione come i bisnonni, ma senza valigie spaghettate di cartone. Mantenuti ai margini di qualsiasi processo decisionale. Lobotomizzati dai telefonini di ultima generazione. Insomma, condannati alla morte per pena.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=gioventu%27
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