25.8.18

GENOVA



di Gianni Lannes

A Genova «tutto il ponte era malato» attestano i periti della locale Procura della Repubblica. Non era pericolante solo la parte est. A dirlo non sono solo i documenti del recente passato e le due interrogazioni parlamentari al ministro Delrio (datate 2015 e 2016) rimaste senza risposta governativa, ma gli esperti incaricati dai pubblici ministeri, che hanno effettuato un accurato sopralluogo.

Lo snodo è centrale: a farlo emergere è lo stesso procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi: «Andrà accertato se ci sono state sottovalutazioni» anche perché quello stato di deterioramento «è precedente al crollo del viadotto» del 14 agosto scorso. Dalla verifica sul moncone est è emerso che il pilone 10 rimasto in piedi ha un grado di deterioramento superiore a quello del pilone crollato. Il dato si desume addirittura dalle verifiche svolte da Autostrade per l’Italia (Atlantia dei Benetton) allegate al progetto esecutivo di consolidamento del ponte, risalente all’ottobre 2017 e rimasto fino oggi nel cassetto. A leggere il progetto che Autostrade aveva in mente per "migliorare" il viadotto Morandi e la resistenza dei piloni 9 e 10, il primo dei quali crollato e il documento del Cta - comitato tecnico - che approvava gli interventi, proprio in quel testo si diceva già che i tiranti, o stralli, avevano una capacità ridotta del 20 per cento; e c'erano i calcoli sulla perdita di resistenza anche del pilone 10.

Nei prossimi giorni sarò a Genova per un’inchiesta giornalistica sulla tragedia (evitabile) che ha cancellato 43 vite umane e provocato ingenti danni, nonché per indagare su altri casi simili disseminati per l'Italia dalla speculazione dei politicanti italidioti. Chi vuole contribuire a sostenere questo lavoro alla ricerca delle verità e dei responsabili, può effettuare un bonifico sul seguente conto corrente postale:


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