Foto di Alfonso Balducci e Cosimo Marino |
«Per
caso, pregiatissimi signori sapete che fine ha fatto la nave su cui viaggiava
“mi figghiu”? È questo qui, in primo
piano in una foto scattata nel vostro consolato di Algeri. Come mai non è
ancora tornato a casa?».
Questa
la domanda che per 54 anni ha ripetuto Rosa Guirreri, mamma di Filippo Graffeo,
ai governanti d’Italia e Francia senza ricevere mai una risposta; ma, nonna
Rosa, non è riuscita a leggere il libro-inchiesta sulla scomparsa della nave
Hedia perché, nel gennaio scorso, il suo cuore si è fermato alla vigilia del
suo centesimo compleanno. E proprio a lei, ieri sera, è stata dedicata la
serata, in prima nazionale, per la presentazione del libro di Gianni Lannes “Né
vivi né morti”- L’odissea della nave Hedia e l’assassinio di Enrico Mattei,
alla presenza di Accursio Graffeo, nipote di Filippo Graffeo. Dopo la
presentazione di Matteo d’Ingeo, e l’intervento di Accursio Graffeo, Gianni
Lannes diventa un fiume in piena. Tutto comincia con il ritrovamento casuale di
un’interrogazione di Antonio Laforgia, ai ministri degli esteri e della marina
mercantile, nella seduta del 22 gennaio 1964 e poi l’incontro con Accursio
Graffeo nel 2014. Da allora una ricerca continua negli archivi di stato
d’Italia, Francia e Algeria, viaggi, interrogazioni parlamentari, immersioni
subacquee, interviste e poi l’incontro con i familiari dei marinai scomparsi.
fonte:
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.