Il 12 settembre 1990 è stato rapito a Velletri
l'ex sottufficiale della Marina Militare, Davide Cervia. Era un tecnico elettronico specializzato
nell'impiego dei radar e delle apparecchiature per la guerra elettronica
installati sulle fregate lanciamissili della classe "Maestrale" . Infatti
aveva frequentato il corso VO 1978/A dal 1 settembre 1979 al 5 settembre 1980
presso Mariscuola - Taranto, il corso sulla centrale di sincronizzazione SN -
7102 (V) 2 nel luglio-agosto 1981 presso la ditta SMA di Firenze nonché il
corso di guerra elettronica MM/SL QD nel febbraio-marzo 1982 presso la Società
Elettronica di Roma e poi è stato imbarcato sulla fregata "Maestrale"
a La Spezia.
Le medesime apparecchiature radar, centrali di tiro, apparati per la guerra elettronica sono state installate nelle fregate della classe Lupo e nelle corvette, e in ogni caso per l'armamento di altre navi da guerra non italiane vendute a Perù, Venezuela, Iraq, Libia, Ecuador, Egitto, India, Indonesia, Iran, Malesia, Marocco, Nigeria e Tailandia. Alcuni militari avendo acquisito le stesse specializzazioni di Davide Cervia, avevano ricevuto pressanti e vantaggiose offerte per andare a lavorare in Iraq e in Libia.
Le medesime apparecchiature radar, centrali di tiro, apparati per la guerra elettronica sono state installate nelle fregate della classe Lupo e nelle corvette, e in ogni caso per l'armamento di altre navi da guerra non italiane vendute a Perù, Venezuela, Iraq, Libia, Ecuador, Egitto, India, Indonesia, Iran, Malesia, Marocco, Nigeria e Tailandia. Alcuni militari avendo acquisito le stesse specializzazioni di Davide Cervia, avevano ricevuto pressanti e vantaggiose offerte per andare a lavorare in Iraq e in Libia.
Il 26 giugno 1993 il maresciallo capo di seconda
classe della Marina, Gianni Petrocchi, di anni 34, di Foligno, uno degli
esperti della base militare di Luni (Sarzana), centro elicotteri della Marina, è
misteriosamente scomparso. Esistono numerose analogie con la sparizione di
Davide Cervia, soprattutto la specializzazione sui radar da combattimento.
Possono essere poste in correlazione al traffico
d'armi e di apparecchiature elettroniche, anche prodotte e vendute da aziende
italiane, alcune vicende gravissime accadute negli ultimi anni: oltre al rapimento del sergente Davide Cervia, la morte del capitano di fregata Antonio
Sini, nell'incendio del traghetto Moby Dick nella rada di Livorno, l’11aprile
del 1991; la morte a Lampedusa del maresciallo Sebastiano Landolia nel dicembre
1994; il presunto suicidio, nel luglio 1995, a Roma, del colonnello del Sismi
Mario Ferraro; la morte, il giorno prima e in circostanze simili a quelle
dell'agente del Sismi, del colonnello Nicola Gigante della Marina militare che
aveva rapporti con Otomelara e Alenia proprio come il collega Petrocchi.
Nel marzo
1975 la Fincantieri aveva concluso con il governo libico un contratto per la
fornitura di quattro corvette missilistiche da 550 tonnellate ciascuna, dotate di
tutte le strutture e gli armamenti di cui erano fornite le navi militari
italiane, tra cui Radar Orion 10XMP/1, sistemi IPN-10, sistemi di guerra elettronica
INS-IL, sistemi radar RAN1L/X (che riportano alla mente i corsi seguiti dal
sergente Davide Cervia).
Davide Cervia, non aveva conseguito una ordinaria
qualifica di "addetto alle trasmissioni", ma era un tecnico
elettronico specializzato nell'impiego dei radar e delle apparecchiature per la
guerra elettronica installate su fregate lanciamissili della classe Maestrale. Egli aveva frequentato il corso VO 1978/A dal 1
settembre 1979 al 5 settembre 1980 presso Mariscuola a Taranto, il corso sulla
centrale di sincronizzazione SN-7102 (V) 2 nel luglio-agosto 1981 presso la
ditta Sma di Firenze, nonché il corso di guerra elettronica MM/SL QD nel febbraio-marzo
1982 presso la Società Elettronica di Roma e poi era stato imbarcato sulla fregata
Maestrale a La Spezia, ottenendo una qualifica che lo annoverava fra i tecnici
italiani altamente specializzati - i sistemisti - nelle guerre elettroniche.
Nessun rappresentante dei governi tricolore, che si
sono succeduti da quando non è stato più possibile sostenere l'ipotesi dell'allontanamento
volontario, ha ritenuto di dover fornire al Parlamento chiarimenti circa gli
intenti del proprio dicastero rispetto ai silenzi ed alle omissioni
registratesi, né di fornire dati e notizie circa lo stato delle indagini sulla
vicenda se si eccettua l'intervento del ministro della difesa pro tempore Salvo
Andò, che preferì, nel 1993, affidare affermazioni serissime quali «... la cosa
che posso dire è che i nostri servizi, il Sismi, si stanno occupando del caso e
che, allo stato delle indagini, ovviamente non è bene tirare fuori tracce,
indizi che possono essere utili per questa attività investigativa, perché, sarebbe
come bruciare tutto questo e mettere a rischio la vita stessa di Davide
Cervia...» alla trasmissione televisiva Mixer della Rai, anziché rispondere
alle tante interrogazioni che giacevano in Parlamento. Dichiarazioni poi
rivelatesi false.
Ammissioni formali dei vertici della Marina
Militare rivelano che gli specialisti in guerra elettronica nel nostro Paese
erano solamente sessanta militari in servizio ed altrettanti in congedo
all'epoca della scomparsa di Davide Cervia.
La specializzazione in guerra elettronica
conseguita da Davide Cervia in Marina può costituire il movente per un rapimento
da parte di nazioni interessati all'utilizzo delle particolari conoscenze
tecnologiche dall'ex sottufficiale. In questo caso soltanto due nazioni, ovvero Libia e Iraq, possono aver richiesto al Sismi, notoriamente sul libro paga di potenze straniere, il rapimento di un tecnico italiano. Perché il governo italiano e l'apparato di cosiddetta intelligence, che ha portato in Italia nel 2011, protegge, tale Abdel Salam Jalloud, l'ex braccio destro di Gheddafi?
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/05/davide-cervia-rapito-dal-servizio.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/08/22/jalloud-in-italia.html
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2016/05/davide-cervia-rapito-dal-servizio.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/08/22/jalloud-in-italia.html
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.