Gaza in
emergenza umanitaria. Per i media non esiste
di Luciano Lago
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notizie da Gaza
14.12.2013
–“Cari media italiani, Gerusalemme imbiancata è bellissima, ma qui a Gaza, dove
mi trovo, il gelo, la grandine, la
pioggia, stanno aggravando la situazione, molte famiglie sono state evacuate, i
campi dei rifugiati sono allagati, siamo bloccati per le strade non
percorribili a causa del ghiaccio e del forte vento, la pioggia incessante
entra all’interno delle nostre abitazioni, abbiamo poche ore di elettricità e
nessun riscaldamento. In alcune zone, a causa della mancanza di energia gli
impianti per il trattamento delle acque non funzionano e le acque contaminate
si mischiano alla pioggia che invade le strade diventate fiumi. I “rifugiati”,
rifugiati nei campi nella loro stessa terra, abbandonati dalle Nazioni Unite,
sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto, in Gaza ed altrove. Cari
media, Gerusalemme è bellissima, molti qui sognano di vederla, ma è un diritto
negato. La popolazione rinchiusa in questa striscia non può uscire. Sta
continuando a piovere e l’impotenza ci assale”.
12.12.2013-Campo profughi di Jabalia – nord della Striscia di Gaza, uno dei più grandi campi profughi nella Striscia di Gaza.
“Gaza si
trova adesso davvero in gravi
condizioni, per effetto del forte fronte freddo inusuale e della continua
pioggia da mercoledì.. Questo ha costretto circa 800 famiglie ad evacuare le
loro case ed a chiudere le scuole a causa delle enormi inondazioni e gravi
danni riscontrati in alcune zone.
Alcune
regioni della striscia di Gaza stanno in realtà sprofondando in acqua e si
trovano nella completa oscurità dovuta
alla sospensione dell’energia elettrica da parte dell’autorità
israeliana”.
Gaza centro
allagato
Queste le
corrispondenze da Gaza di Rosa Schiano, la coraggiosa volontaria italiana che
vive da circa un anno a Gaza da dove ci segnala la disastrosa situazione
umanitaria di questa popolazione (circa 1.750.000 persone) che si trova
sottoposta all’assedio ed al blocco permanente (dura ormai da 6 anni) attuato
dall’esercito israeliano. La situazione è enormemente peggiorata ultimamente,
sia per effetto della sospensione dell’energia elettrica da parte dell’autorità
di Israele che controlla tutto (somministrazione elettrica, acqua e generi di prima necessità), sia per il
freddo e la pioggia che martellano la zona. Per mancanza di energia e di
combustibile ed il conseguente fermo delle pompe idrovore, la rete fognaria è
totalmente straripata e manca l’acqua potabile con gravi problemi di igiene e
di salute soprattutto per i bambini, le vere vittime di questa situazione.
A Gaza manca
ormai tutto, il sistema sanitario già in crisi per l’embargo anche su
medicinali e strumenti sanitari,si trova ulteriormente impedito dal maltempo.
Il freddo acuto che ha colpito la regione crea gravi problemi ad una
popolazione che già di per sé vive in condizioni di estrema povertà a causa del
blocco commerciale imposto sui territori. Le autorità di Gaza hanno chiesto
urgentemente aiuti umanitari e le agenzie dell’ONU hanno lanciato l’allarme per
la situazione e per la grave emergenza umanitaria.
Non si sa se
l’allarme dell’ONU e le richieste di aiuto avranno effetto poiché da molto
tempo una cortina di silenzio avvolge tutto quello che avviene in questo lembo
di terra: i media occidentali, quelli europei in particolare non ne parlano,
osservano il silenzio stampa. Sembra che sia stata imposta una censura su tutte
le notizie che arrivano da Gaza, non se ne deve parlare, forse potrebbe
disturbare quanti ritengono e vogliono far credere che Israele sia un “baluardo
della democrazia” in Medio Oriente assediato da un popolo ostile di pericolosi
terroristi, i palestinesi.
Vergognoso
il silenzio del governo italiano nella persona del presidente Letta il quale
ultimamente si era incontrato con il leader israeliano Netanyahu il 3 Dicembre
scorso a Roma e nell’incontro si è limitato a parlare di collaborazione
commerciale, nel campo delle tecnologie e delle energie rinnovabili. La
questione palestinese, l’assedio di Gaza, i nuovi insediamenti in Cisgiordania
con relativa deportazione di palestinesi, non esistono per il governo italiano
e non se ne deve parlare per non dispiacere il possente stato di Israele,
alleato di ferro degli USA e della NATO.
Fonte: controinformazione.info
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