foto Gilan |
I Figli*
di Khalil Gibran
I
vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie del
desiderio che la vita ha di sé stessa.
Essi non provengono da
voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi
appartengono.
Potete
dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri.
Perché
essi hanno i propri pensieri.
Potete
offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime.
Perché le
loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare,
neppure nei vostri sogni.
Potete
sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili
a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.
Voi
siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono
scoccati.
L’Arciere vede il bersaglio sul percorso
dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce
vadano veloci e lontane.
Lasciatevi
piegare con gioia dalla mano dell’Arciere.
Poiché così come
ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta
saldo.
(* tratto da: Il profeta, 1923)
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