8.6.21

VITE IMBAVAGLIATE!

 

foto Gilan


di Gianni Lannes

Senza libertà. Zero empatia, iniezioni di paura, imperativi corporali, vale a dire: traumi all'infanzia e adolescenza assolutamente incalcolabili, a causa di una pandemia inventata dal sistema di dominio globale, al mero fine di marchiare l'essere umano ed esercitare il controllo assoluto e totale su qualunque vita umana. In mezzo ai sussulti dei decreti pandemici incostituzionali e fuorilegge abortiti da ben due telecomandati governicchi tricolore, mascherati a forza dalla museruola sanitaria sopravvivono i bambini, grandi e piccini. Il pericoloso bavaglio lascia passare le parole, che appartengono alla didattica, ma da qualche tempo trattiene il sorriso che una volta abbracciava - almeno in teoria - la relazione educativa. Lo sguardo amorevole della maestra, per un bambino vale tutta la differenza fra sentirsi bene e sentirsi male a scuola. Nell'anno 2021 i bambini di prima elementare, il volto delle loro maestre non l’hanno mai conosciuto e neanche intravisto di sfuggita. Sono stati accolti così, da volti dimezzati e insinceri, nella scuola trasformata in caserma, derubati di quel necessario imprinting inclusivo e pedagogico, dietro gli hijab profilattici dei cosiddetti “insegnanti” proni al conformismo di massa. Ma un sorriso imbavagliato è davvero un sorriso, oppure è solo una finta ginnastica somatica? Dietro quel sipario di assurdo e ingiustificabile bullismo istituzionale, proprio il valore semantico del sorriso si è spento nel silenzio generale. I gesti eterodiretti di chi siede dietro la cattedra bardato per Carnevale tutto l'anno, non sono la stessa cosa degli occhi affettuosi di un rapporto etico, ma si traducono nel balbettio di un’altra lingua incomprensibile ai comuni mortali. I docenti quando si toglieranno finalmente l'imbragatura facciale, dovranno reimparare a sorridere, quasi daccapo, come bambini di prima elementare.

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