18.9.16

ITALIA: SCUOLE PUBBLICHE A RISCHIO CROLLO!




di Gianni Lannes

Il terremoto del 24 agosto 2016 ha nuovamente evidenziato la fragilità sismica del Belpaese. Secondo i dati ufficiali più recenti (presidenza consiglio ministri) ben 28 mila scuole pubbliche sono attualmente a rischio sismico, di cui 7 mila in aree ad elevato rischio idrogeologico. Il 60 per cento del patrimonio edilizio scolastico è stato costruito prima del 1974. Insomma, le scuole tricolori non sono sicure, eppure si fa finta di niente in attesa della prossima tragedia annunciata.




Nel 2014 e nel 2015 lo Stato ha stanziato complessivamente per la cosiddetta "sicurezza" degli edifici scolastici, appena 40 milioni di euro. Ogni giorno però, lo stesso Stato italiano sperpera circa 100 milioni di euro per mantenere la macchina militare per partecipare a missioni di guerra stabilite da Washington, Londra, Tel Aviv e Parigi.

Non basta un certificato: Amatrice docet. E allora chi controlla i controllori? Nel belpaese in cui il rischio sismico è reale le procedure di sicurezza in caso di evento tellurico, tuttavia, non sono né note né esercitate: mancano le leggi o sono disattese dai responsabili? Chi ha il compito di assicurare il mantenimento di una struttura pubblica sicura? L’articolo 33 del Decreto legislativo 81/08 parla chiaro.
 
Adesso avete capito perché c'è il crocifisso nelle scuole? Forse perché manca il certificato di agibilità statica: un pezzo di carta garantisce che la scuola sopporta i carichi verticali previsti (i terremoti invece inducono carichi orizzontali).
I terremoti sono la fisiologia della terra, non una patologia, e dobbiamo imparare a conviverci, proprio come in Giappone.

Anche 500 ospedali risultano a rischio crollo. Nel 2013 la relazione finale della Commissione parlamentare d’inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale ha messo in evidenza la drammatica situazione delle strutture sanitarie pubbliche rispetto alla loro vulnerabilità sismica, concludendo che il 75 per cento delle 200 strutture studiate sarebbe crollato in caso di terremoto di magnitudo superiore a 6,2-6,3 e che il 60 per cento delle strutture studiate non avrebbe retto in caso di terremoto di magnitudo 6.0.

Nessuno protesta, nessuno si indigna, nessuno fa qualcosa di concreto per ovviare alle tragedie annunciate, soltanto rimandate nel tempo. La realtà attesta inequivocabilmente che, delle autorità italiane non ci si può fidare.

Siamo un popolo indolente: ci piace essere dominati, altrimenti il belpaese non si troverebbe nello sfacelo in cui sprofonda sempre più. Attenzione: al ristorante Parlamento, con poltrona e cadreghino, si mangia e si dorme sempre a sbafo del popolo italiano.


riferimenti:





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