Cisam (centro nucleare militare di San Piero a Grado - Pisa) foto Gilan |
di Gianni Lannes
Mediante decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2022 il Governo tricolore individuava nella città di Pisa, e precisamente in località Coltano, il luogo dove realizzare la sede del gruppo intervento speciale «Tuscania» e del centro cinofili, e al contempo la dichiarava «opera destinata alla difesa nazionale».
Nel progetto iniziale, detta base avrebbe occupato un'area di 730.000 metri quadrati, su cui sarebbero stati edificati 440.000 metri cubi di nuovi locali con destinazioni varie: poligoni di tiro, infrastrutture di addestramento, magazzini, uffici, villette a schiera, eccetera. Il tutto, nell'area di Coltano, una zona di pregio naturalistico e paesaggistico, su cui insistono vincoli ambientali, e godendo dell'iter realizzativo delle procedure semplificate previste dal decreto-legge 31 maggio numero 77 del 2021 sulla governance del PNRR trattandosi, appunto, di opere atte a difesa nazionale. Il PNRR, però non ha fra i propri primi fini quelli militari; all'opposto, sono la preservazione del territorio, il miglioramento di società e impresa, la mitigazione delle debolezze strutturali dell'economia italiana a costituire i capisaldi del PNRR. Non potrebbe essere altrimenti, considerato il percorso di transizione ecologica, ambientate e di sostenibilità, di riduzione dei divari territoriali, generazionali e di genere le idee alla base del PNRR stesso.
Reso pubblico il progetto si levarono numerosissime proteste; molti soggetti – attori istituzionali, varie parti politiche, comitati di cittadini – manifestarono la loro contrarietà alla realizzazione dell'opera; lo stesso presidente della Giunta regionale Toscana aveva suggerito all'epoca di costruire la base del Tuscania in un altro luogo, ossia a Pontedera.
Sembrava che il progetto speculativo fosse stato accantonato, salvaguardando le aree del parco regionale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Nel settembre 2023 venivano invece ripresentate nuove linee progettuali per lo sviluppo dello studio di prefattibilità nell'area nucleare Cisam (ex Camen, ex Cresam); attraverso un tavolo interistituzionale veniva di fatto recuperata l'idea della base, forzandola attraverso una parcellizzazione delle diverse installazioni e strutture, smistate (poligoni di tiro, depositi di armi, eliporto, eccetera) in aree diverse, fra cui l'area del Cisam (Centro interforze studi per le applicazioni militari), sede di un reattore nucleare. Una «diffusione» incoerente con la natura di un sistema organizzato militare. L'uso di termini chiave quali «biodiversità», «riqualificazione floro-faunistica», «opere compensative a favore del territorio», eccetera, completavano il quadro di un progetto di dubbia utilità strategica e, ad avviso dell'interrogante, certamente contrario alla tutela dell'ambiente. Il Movimento 5 Stelle si attivava nuovamente in Consiglio regionale, con ulteriore mozione (1392), eccependo gli aspetti sopraindicati, a cui si aggiunge il fatto che, nonostante il cambio di parere di alcuni soggetti, l'impegno di spesa (non comunicato) non potrà più far conto sul «Fondo per la coesione sociale e lo sviluppo»; come sottolineato dal presidente dell'Ente parco, tale sostentamento «ora non è più disponibile: le risorse andranno individuate in altre poste di bilancio all'interno della prossima legge finanziaria».
Come intende intervenire il Primo Ministro Giorgia Meloni, anche attraverso proposte alternative e partecipate, in relazione alla rinnovata volontà di ubicare la base in diverse aree, fra le quali il centro nucleare militare Cisam, con un progetto che appare in contrasto con le posizioni dello Stato italiano, con le indicazioni di destinazioni d'uso dei fondi PNRR, non più coperta finanziariamente, oltre che non utile dal punto di vista strategico e certamente dannosa per il territorio?
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=cisam
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