di Gianni Lannes
Il mondo non vede o palesa indifferenza girandosi dall'altra parte. Nell'attesa della programmata invasione di terra annunciata da Netanyahu, il 63 per cento delle oltre 5 mila vittime dall'inizio della rappresaglia sono bambini e donne. D'altronde Tel Aviv è specializzata nella carneficina aerea: la strage di Ustica insegna anche agli smemorati, il livello terroristico della nazione sionista.
Due milioni di palestinesi non sapevano nulla, fino ai bombardamenti in corso. Sono persone qualsiasi, donne e uomini, bimbi che fino a due settimane fa andavano a scuola o giocavano a pallone nelle strade polverose della Striscia di Gaza. Più di 5 mila sono morti per le esplosioni e il crollo di edifici soprattutto nel nord, a Jabalya, Beit Lahiya, Beit Hanoun, a Gaza city e in altre città e villaggi palestinesi. 5487 per la precisione: 2355 bambini e 1.256 donne.
La teoria postcoloniale insegna che i colonizzatori occidentali hanno sempre bisogno di propagandare una teoria morale per giustificare l'oppressione sui colonizzati. Allora come si giustifica l'occupazione e l'usurpazione delle terre palestinesi? Ai palestinesi sottraggono persino l'acqua, come attesta l'Onu. Le teorie morali per giustificare il colonialismo feroce di Israele distolgono l'attenzione dell'opinione pubblica dal problema essenziale che è l'occupazione arbitraria della Palestina. Il conflitto non è iniziato dall'ultimo attentato di Hamas il 7 ottobre 2023. Anche questa è una distorsione neocoloniale per giustificare i bombardamenti contro i civili palestinesi e il colonialismo ebraico sostenuto da Washington.
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