26.9.19

UN PARADISO RITROVATO

 foto Gianni Lannes ©

di Gianni Lannes

Un altro mondo: un paradiso sulla terra, un eden incantato dove l'orologio è sospeso nell'armonia, non a caso denominato nella toponomastica antica "orto San Francesco".  Tesori nascosti di un limbo d'Italia, in un'altra Puglia, sconosciuta ai più. Insomma, la Daunia 600 mila anni addietro: patrimonio dell'umanità. Ecco la sorprendente natura che non ti aspetti: megaliti e fossili immersi in un mare di liquirizia, ulivi, fichi e piante selvatiche considerate erroneamente estinte, in quella che un tempo era una grande laguna blu del Gargano, dove vivevano e si riproducevano i dinosauri. C'è chi cerca il passato di Gaia e dell'umanità nei libri di storia, e chi compulsa la terra. A volte la bellezza naturale richiama alla mente una macchina del tempo, un paesaggio incantato, una meraviglia impensabile, uno scrigno da esplorare soprattutto per insegnanti e studenti, magari studiosi, ricercatori, storici, archeologi, icnologi e botanici.

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Ad un soffio da Manfredonia città ferita indelebilmente dall'Eni, un territorio martoriato dall'industrialismo di rapina, in aggiunta saccheggiato da avidi politicanti, rampanti palazzinari e mafiosi d'ogni calibro, sopravvive come per magia d'altri tempi, un luogo scampato, forse per distrazione o mancata conoscenza, al degrado ambientale ormai dilagante della modernità consumistica.

A ridosso dell'antichissima Siponto (dopo un secolo ancora in attesa di uno scavo archeologico completo), città di mare preesistente all'impero romano, c'è una landa dove affiora la storia geologica risalente a ben 600 mila anni fa. Non è tutto: proprio in loco, 8 secoli addietro, furono estratte le fondamenta della città fondata dal giovane Manfredi, figlio beneamato di Federico II di Svevia (Puer Apuliae). Il sito è di proprietà della famiglia Palmieri, da alcune generazioni: il creativo Francesco - genius loci che ha infine preservato questo lembo del passato - mi ha chiamato e mi accolto per mostrarmi tanta bellezza primordiale.

Incastonati nella pietra si affacciano alla luce del sole, fossili di un'era remota, quando qui dimorava  il mare Adriatico e il popolo dei Dauni non si era ancora manifestato. Un labirinto di massi giganteschi scolpiti dall'uomo, racconta il Gargano un tempo isola di Adria.

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Riferimenti:

https://youtu.be/ARBaHBMaOVE

Gianni Lannes, LA MONTAGNA PROFANATA, Edizioni del Rosone, Foggia, 2015.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2017/02/i-tesori-sommersi-di-manfredonia.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Gargano

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Manfredonia

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=archeologia