documento forze armate U.S.A.: visita al MUOS di M5S |
di Gianni Lannes
E’ una battaglia che riguarda tutto il popolo
italiano, non solo quello siciliano. Oggi è festa negli States: va in onda il Memorial
Day. Il comunicato stampa dell’ambasciata degli Stati Uniti d’America
nella colonia d’Italia risale al 22 aprile 2013, ma è passato incredibilmente
inosservato. Eppure nel documento ufficiale appaiono alcune plateali menzogne:
«Sconfinamento illegale e distruzione
della struttura militare di Niscemi. Gli Stati Uniti sostengono
convintamente il diritto ad una protesta pacifica. Tuttavia, lo sconfinamento
illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e
irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a
rischio sia i manifestanti stessi che i soccorritori. Condanniamo tali azioni. La sicurezza è sempre stata una
preoccupazione prioritaria degli Stati Uniti nella realizzazione del sito
terrestre per l’antenna MUOS, nei pressi di Niscemi. Comprendiamo le
preoccupazioni relative alla struttura MUOS sollevate da alcuni cittadini che
abitano nella zona, ed è il motivo per cui stiamo cooperando a pieno con il
Governo italiano, che sta realizzando un nuovo studio sull’impatto per la
salute e che sarà completato entro il 31 maggio 2013. Uno studio che siamo
fiduciosi confermerà la sicurezza della
struttura MUOS. La costruzione delle
torri MUOS è stata temporaneamente sospesa. Tuttavia, la Naval Radio
Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi rimane operativa ed è vitale per le
operazioni militari e umanitarie della Nato. Le azioni illegali e
irresponsabili di oggi, condotte da un gruppo di manifestanti, mettono a
repentaglio queste operazioni».
documento forze armate U.S.A.: visita al MUOS di M5S |
Capito l’antifona? Questi prepotenti da quattro soldi che si gonfiano d'autorità, fanno il bello ed il cattivo tempo ovunque per estendere e consolidare il loro folle dominio. Spadroneggiano sulla nostra terra -
su cui non abbiamo più alcuna sovranità da 70 anni - ci avvelenano quotidianamente e dobbiamo anche tacere.
Non è tutto. Di questi tempi occorre gestire direttamente l’opposizione “politica” (a chiacchiere). Sul sito online della sede diplomatica a stelle e strisce è riportato un pdf interessante. Il testo si apre così: «NAVAL RADIO TRANSMITTER (NRTF) Niscemi il 17 maggio 2013 dà il benvenuto ai Parlamentari del Movimento 5 Stelle… Programma di visita. Vi chiediamo di dividervi in due gruppi da cinque».
Tradotto in italiano per i finti increduli: il termine esatto può essere cooptazione, già in atto dal 2008, quando mister Beppe Grillo ha incontrato segretamente l’ambasciatore statunitense (ne avevo scritto tempo fa). Et voilà: nel 2009 spunta il M5S, ovviamente di proprietà dello stesso Grillo (come da atto notarile).
Il fatto si evince dalla lettura di un rapporto che il diplomatico Ronald Spogli ha inviato al Governo di Washington. Inoltre: lo scorso aprile una rappresentanza di parlamentari di M5S ha fatto visita all’ambasciatore Thorne.
Chi è costui? la nota biografica si legge sul sito online della sede diplomatica a Roma:
Non è tutto. Di questi tempi occorre gestire direttamente l’opposizione “politica” (a chiacchiere). Sul sito online della sede diplomatica a stelle e strisce è riportato un pdf interessante. Il testo si apre così: «NAVAL RADIO TRANSMITTER (NRTF) Niscemi il 17 maggio 2013 dà il benvenuto ai Parlamentari del Movimento 5 Stelle… Programma di visita. Vi chiediamo di dividervi in due gruppi da cinque».
Tradotto in italiano per i finti increduli: il termine esatto può essere cooptazione, già in atto dal 2008, quando mister Beppe Grillo ha incontrato segretamente l’ambasciatore statunitense (ne avevo scritto tempo fa). Et voilà: nel 2009 spunta il M5S, ovviamente di proprietà dello stesso Grillo (come da atto notarile).
Alcuni mesi fa ho chiesto lumi al comico, ma a tutt’oggi non è
pervenuta alcuna risposta. Cos’ha da nascondere il predicatore ligure?
rapporto U.S.A. 4 aprile 2008 (pagina 1): incontro segreto dell'ambasciatore U.S.A. con Beppe Grillo |
Il fatto si evince dalla lettura di un rapporto che il diplomatico Ronald Spogli ha inviato al Governo di Washington. Inoltre: lo scorso aprile una rappresentanza di parlamentari di M5S ha fatto visita all’ambasciatore Thorne.
David Thorne |
Chi è costui? la nota biografica si legge sul sito online della sede diplomatica a Roma:
"Nel 1953, infatti, si trasferì a Roma con la sua famiglia
allorché suo padre, Landon Thorne Jr., fu incaricato dal Presidente Eisenhower
di amministrare il Piano Marshall in Italia.
Cresciuto a Roma, dove ha imparato a parlare correntemente
l’Italiano, ha iniziato a coltivare fin dalla sua gioventù una profonda
conoscenza ed ammirazione per la cultura, la politica e la società italiane.
Dopo aver lasciato gli Affari Esteri, suo padre pubblicò il Rome Daily
American, fondò e diresse il ramo italiano della Banker Trust Company e servì,
come amministratore fiduciario, la American Academy di Roma...
Da un punto di vista sportivo, durante i suoi anni in
Italia, l’Ambasciatore Thorne non ha potuto fare a meno di appassionarsi al
mondo del calcio. Ha giocato a calcio con i suoi compagni di college,
continuando a giocare nella lega calcio in New England e resta tuttora, purché
non giochino contro la nazionale americana, un acceso tifoso della Nazionale
Italiana di calcio in occasione dei campionati europei o dei campionati
mondiali.
L’Ambasciatore Thorne è uno dei fondatori della Adviser
Investments, una fra le più note e stimate società di investimento finanziario
degli Stati Uniti specializzata nella gestione di fondi di investimento
Vanguard e Fidelity e di fondi legati all’andamento dei principali indici
azionari. Ha svolto la sua attività di investitore e di
imprenditore in diversi settori economici, dalla consulenza di marketing al
settore immobiliare, dall’editoria al mondo dei servizi finanziari.
Recentemente ha venduto il ramo editoriale delle sue attività alla Martha
Stewart Omnimedia".
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Lo stesso si era precedentemente e pubblicamente complimentato con il movimento padronale dei grillini. Perché? Lo stesso
Thorne in carica dal 2009 (suo padre ha gestito il piano Marshall in Italia) in
un paio di interviste pubblicate dal quotidiano Il Corriere della Sera aveva
elogiato nientedimeno che il Governo di Mario Monti (già consulente in
conflitto di interessi di Goldman Sachs e di Moody’s, e personalmente affiliato
come il primo ministro Enrico Letta,
al gruppo terristico Bilderberg ed ai mafiosi della Trilateral Commission).
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Un pò di luce in tanta confusione pilotata. In origine
la base prescelta per il terminal del nuovo sistema satellitare nordamericano era
quella di Sigonella, la principale stazione aeronavale della Marina militare
degli Stati Uniti nel Mediterraneo. Poi, la US Navy ha deciso di dirottare
l’impianto terrestre nei pressi della limitrofa stazione di Niscemi, che dal
1991 assicura anche le comunicazioni super-segrete delle forze di superficie,
sottomarine, aeree e terrestri e dei centri di comando ed intelligence Usa e
Nato. Il cambio di destinazione è stato imposto dalle risultanze di uno studio
sull’impatto delle onde elettromagnetiche generate dalle grandi antenne del
MUOS, elaborato da AGI - Analytical Graphics, Inc., società con sede a Exton,
Pennsylvania, in collaborazione con la Maxim Systems di San Diego, California.
Lo studio, denominato “Sicily RADHAZ
Radio and Radar Radiation Hazards Model”, è un’elaborazione di un modello
di verifica dei rischi di irradiazione elettromagnetica sui sistemi d’armi,
munizioni, propellenti ed esplosivi ospitati nello scalo aeronavale siciliano (HERO - Hazards of Electromagnetic to
Ordnance). La simulazione informatica del modello ha condotto ad un inatteso
stop all’ipotesi di utilizzo della base di Sigonella. «Il modello Radhaz
Sicilia - si legge dal rapporto dell’AGI - è stato implementato con successo a
Sigonella, giocando un ruolo significativo nella decisione di non usare il sito
per il terminale terrestre MUOS e di trovare una nuova destinazione».
I ricercatori hanno accertato che le fortissime
emissioni elettromagnetiche possono avviare la detonazione degli ordigni
presenti nella base militare.
Con il trasferimento della stazione terrestre MUOS a
Niscemi, la Us Navy ha dato per risolti i problemi ai sistemi d’arma e ai mezzi
aerei ospitati a Sigonella, “eliminando” possibili rischi ai militari e civili
statunitensi che vivono e lavorano nella base. Nessuna considerazione invece
per gli effetti sulla salute e la sicurezza delle popolazioni che abitano nelle
aree prossime al MUOS.
L’Amministrazione comunale di Niscemi ha affidato al
Politecnico di Torino un’Analisi dei rischi del Mobile User Objective System
presso il Naval Radio Transmitter Facility di contrada Ulmo. Il rapporto,
presentato il 4 novembre 2011 dai professori Massimo Zucchetti (ordinario di
Impianti nucleari del Politecnico e research affiliate del MIT - Massachusetts
Institute of Thecnology) e Massimo Coraddu (consulente esterno del Dipartimento
di energetica), ha rilevato l’insostenibilità ambientale del nuovo impianto e
le “gravi carenze” degli studi effettuati dagli statunitensi. «Nella
valutazione redatta dalla US Navy nel 2008 - scrivono Zucchetti e Coraddu - non
viene neppure esaminato quello che probabilmente è il peggiore dei rischi
possibili: un incidente che porti all’esposizione accidentale al fascio di
microonde, pericolosissimo e potenzialmente letale, anche per brevi
esposizioni, a distanze inferiori a circa 1 Km. Nonostante gli scarni dati
disponibili - aggiungono i due ricercatori - con la realizzazione delle nuove
antenne si verificherà un incremento medio dell’intensità del campo in
prossimità delle abitazioni più vicine pari a qualche volt per metro rispetto
al livello esistente, con la possibilità del verificarsi di punti caldi, con un
incremento del campo nettamente superiore. C’è poi il rischio di effetti acuti
legati all’esposizione diretta al fascio emesso dalle parabole MUOS in seguito
a malfunzionamento o a un errore di puntamento. I danni alle persone
accidentalmente esposte a distanze inferiori ai 20 Km saranno gravi e
permanenti, con conseguente necrosi dei tessuti».
Le onde elettromagnetiche avranno pesantissimi
effetti pure sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sul vicino
aeroporto di Comiso, prossimo all’apertura. «La potenza del fascio di microonde
del MUOS è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella
strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmente»,
hanno spiegato Zucchetti e Coraddu. «Gli incidenti provocati dall’irraggiamento
di aeromobili distanti anche decine di Km. sono eventualità tutt’altro che
remote e trascurabili ed è incomprensibile come non siano state prese in
considerazione dagli studi progettuali. I rischi d’interferenza investono
potenzialmente tutto il traffico aereo della zona circostante il sito
d’installazione del MUOS. Nel raggio di 70 Km si trovano ben tre scali aerei:
Comiso, a poco più di 19 Km dalla stazione di Niscemi, e gli aeroporti militare
di Sigonella e civile di Fontanarossa (Catania), che si trovano rispettivamente
a 52 Km e a 67 Km».
Sigonella, tra l’altro, è oggetto delle spericolate
operazioni di atterraggio e decollo dei velivoli da guerra senza pilota Global
Hawk, Predator e Reaper a disposizione delle forze armate USA e NATO.
Anche senza il MUOS, il nuovo sistema satellitare a
microonde della marina Usa, installato nella stazione di telecomunicazioni
militari di Niscemi, è una pericolosa fonte d’inquinamento elettromagnetico
(mai monitorato dalle autorità civili). Così il Ministero dell’ambiente e della
tutela del territorio ha chiesto alla direzione generale dell’Arpa, l’agenzia
regionale per la protezione dell’ambiente, di avviare in tempi rapidi una
campagna di rilevamento delle emissioni delle 41 antenne installate nella base
statunitense di contrada Ulmo, all’interno della riserva naturale “Sughereta” e
a pochi chilometri dal centro abitato di Niscemi.
Con una nota inviata il 29 febbraio 2012 all’Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente, e all’Assessorato del territorio e
ambiente della Regione Siciliana, il direttore generale per le valutazioni
ambientali del Ministero solleva più di un dubbio sul parere espresso a favore
dell’installazione del MUOS, dopo le simulazioni effettuate a Niscemi
dell’agenzia regionale. «Dalla relazione istruttoria inviata dall’Arpa Sicilia
- scrive il Ministero dell’ambiente - si evince che nelle aree circostanti la
base radio della Marina militare Usa di Niscemi NRTF (Naval Radio Transmitter
Facility), il contributo al campo elettromagnetico fornito dalle antenne
paraboliche e dalle antenne elicoidali del MUOS sia trascurabile, a condizione
che vengano rispettati gli angoli di elevazione e le direzioni di puntamento di
progetto».
Nel loro studio sui rischi elettromagnetici del
terminale terrestre MUOS, i ricercatori del Politecnico di Torino hanno poi
rilevato che la «situazione reale a Niscemi è però, con ogni probabilità,
ancora peggiore di quella evidenziata dalle misurazioni Arpa. I misuratori
utilizzati (centraline PMM 8055S, banda passante 100 Khz - 3 GHz in modalità
Wide Band, 100 KHz-860 MHz in modalità Low Band), non sono sensibili alle
emissioni dell’antenna in banda LF alla frequenza di 43 Khz. Data la grande
potenza dei trasmettitori LF, questo fatto può aver prodotto una sistematica
sottostima del campo rilevato. La potenza di picco del trasmettitore VERDIN
(VLF Digital Information Network, dedicato alle le comunicazioni con i
sommergibili in immersione) utilizzato per le trasmissioni in banda LF a
Niscemi, può variare infatti da 500 a 2000 KW, valori estremamente elevati che
non consentono certo di trascurare questa componente nella valutazione
complessiva».
Agli imminenti rischi per la salute vanno aggiunti i
danni già compiuti all’ambiente. In origine, gli unici lavori per il MUOS nella
riserva “Sughereta” di Niscemi, autorizzati dall’assessorato ambiente e
territorio della Regione siciliana, riguardavano la recinzione del perimetro
interessato al sistema satellitare, la realizzazione di un impianto di
illuminazione e di un sistema di drenaggio delle acque meteoriche, il
livellamento superficiale del terreno e il suo consolidamento, sistemi di
viabilità e collegamenti dell’area con le esistenti reti idriche, elettriche e
telefoniche. Le opere, però, sono state eseguite in violazione delle leggi. La
collina è stata profanata, stuprata, sventrata dall’iniziativa degli yankees.
Voragini ampie come i crateri di un vulcano. Il terreno lacerato dal transito
dei mezzi pesanti, ruspe, betoniere, camion. Recinzioni di filo spinato,
tralicci di acciaio. Una selva di antenne. E poi ancora e solo antenne. E su
tutto, ben tre piattaforme in cemento armato.
Il MUOS di Niscemi è uno dei quatto terminali
terrestri parte di un programma gestito dal Dipartimento della Difesa degli
Stati Uniti d’America: una rete di mega antenne e satelliti per
telecomunicazioni ultraveloci. È un sistema per propagare e moltiplicare gli
ordini di attacco convenzionale, chimico, batteriologico e nucleare. Tre
terminali sono installati nel sud-ovest dell’Australia, nel sud-est della
Virginia, e nelle isole Hawaii. Il quarto è stato isnediato illegalmente
“ospitalità” distruggendo la sughereta di Niscemi, dove sono già state
devastate decine di ettari di riserva naturale e dove stanno per essere montate
tre grandi antenne paraboliche dal diametro di più di 18 metri e alte quasi 150
metri che guideranno, con le loro onde elettromagnetiche, missili e aerei senza
pilota.
Tre grandi antenne paraboliche dal diametro di
funzionanti in banda Ka per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e
due trasmettitori elicoidali in banda UHF (Ultra High Frequency), di 149 metri
d’altezza, per il posizionamento geografico. Mentre le maxi-ante trasmetteranno
con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due
trasmettitori elicoidali avranno una frequenza di trasmissione tra i 240 e i
315 MHz. Onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera e i tessuti di
ogni essere vivente.
Il programma MUOS è stato affidato nel 2002 alla
Lockheed Martin Space Systems, la più potente delle compagnie USA del comparto
difesa, produttrice dei famigerati cacciabombardieri F-35,. Questa corporation ha il compito di progettare
e realizzare quasi tutte le componenti e le apparecchiature dei sistemi terrestri
e satellitari. All’affare MUOS partecipano anche ad altre importanti società di
armamenti: la General Dynamics C4 Systems (Scottsdale, Arizona), chiamata ad
installare le mega-antenne satellitari e a curare il collegamento tra i quattro
distinti segmenti terrestri; la Boeing Defense Space and Security, per la messa
in funzione e la verifica di compatibilità del sistema; la Harris Corporation
(Melbourne, Florida) per la fornitura della rete dei riflettori; la filiale
texana della svedese Ericsson per la costruzione di alcune porzioni del
segmento integrato terrestre.
I lavori per la realizzazione della Stazione di
telecomunicazioni di Niscemi, iniziarono infatti a fine 1989, e la base divenne
pienamente operativa solo nella primavera del 1991. Nel 1995 il Dipartimento
della Difesa USA restituì all’Italia 170 ettari occupati dalla base ma non
utilizzati, e due anni più tardi fu istituita la Riserva Naturale Orientata
“Sughereta di Niscemi” dove oggi gli USA vogliono installare le potentissime
antenne satellitari del MUOS.
La superficie destinata ad accogliere il MUOS, unita
a quella occupata dalle 41 antenne erette dalla Marina Usa a partire dagli anni
‘90, hanno vanificato ogni possibilità di collegamento delle aree boscate più
meridionali di contrada Pisciotto con quelle più a nord di Apa, Ulmo e Vituso e
con il residuo bosco di Carrubba ad est. Ad essere definitivamente compromessi
sono i lotti boscati di Mortelluzzo e Valle Porco, di limitate estensioni ma di
indiscusso pregio naturalistico e paesaggistico”.
La partnership tra i poteri militari nordamericani e
la mafia (protetta dall’articolo 16 del Trattato di Pace del 1947 (in allegato) - che si srotola ininterrottamente dal 1943 - è proseguita fino
ai giorni nostri. Lo confermano, appunto, l’omicidio di Pio La Torre e le inchieste
giudiziarie che hanno provato l’attivismo delle cosche criminali negli appalti
nelle basi di Sigonella, Crotone, Napoli e Niscemi.
Sovranità azzerata - Se oltre un centinaio di basi nello Stivale vi sembrano poche. Il 21 gennaio 2003 l’allora
Ministro della difesa Antonio Martino (aspirante piduista) presso le
Commissioni congiunte 4 (Difesa) del Senato e della Camera ebbe a rispondere
ufficialmente:
«I modelli degli accordi tecnici confermano che le
basi militari utilizzate dagli Stati Uniti nel nostro Paese sono finora state
soggette a una duplice forma di controllo operata dalle autorità statunitensi e
italiane. I comandanti delle basi sono militari italiani ma essi non hanno
poteri di controllo sostanziale sulle attività poste in essere dagli Stati
Uniti, poiché si limitano a decidere in materia di numero di voli, orario dei
voli, responsabilità di assistenza al traffico aereo. Il controllo di carattere
militare sul personale, l’equipaggiamento, i tipi di attività che vengono posti
in essere dagli stati Uniti ricadono nella competenza del comandante
statunitense. Quanto al trattamento del personale nella base, gli schemi di
accordi tecnici rinviano alle disposizioni contenute nel Trattato di Londra.
Tali accordi bilaterali hanno una elevata classifica di segretezza e non
possono essere declassificati unilateralmente, poiché il regime di segretezza è
stato stabilito di comune accordo dai Governi italiano e statunitense. Il
segreto militare, relativo alle infrastrutture, ai compiti, alla distribuzione
di uomini e mezzi, al tipo di presenza militare nelle diverse località, si
espande fino ad abbracciare le regole che disciplinano le funzioni di comando
nelle basi ove operano forze USA, nonché le disposizioni sui rapporti fra le
autorità militari italiane e statunitensi».
In realtà, secondo Roberto RIVELLO (magistrato e
docente di Diritto e Organizzazione internazionale) «negli accordi
internazionali stipulati in forma semplificata si escludono le successive fasi,
usualmente necessarie, della ratifica e dello scambio o deposito delle
ratifiche del trattato stesso. La prassi degli accordi stipulati in forma
semplificata è estremamente diffusa, e l’Italia ne ha fatto ampio uso proprio
in materie di natura militare: basti ricordare i trattati, talvolta addirittura
segreti, sulle basi NATO in Italia, ma anche i numerosi SOFA (Status of Force
Agreement) ed altre forme di “Memorandum d’intesa” stipulati in ambito di
Alleanza atlantica, che non possono che essere qualificati come tali». Inoltre
nella più parte delle operazioni di pace keeping viene stipulato un SOFA fra il
comando delle forze multinazionali e il Governo dello Stato in cui la missione
ha luogo o dello Stato in cui avviene un transito delle truppe.
Per Rivello «l’accordo tra Italia e Stati Uniti
d’America, del 20 ottobre 1954, sottoscritto dai rappresentanti dei governi dei
due Stati e qualificato come “segreto”, è evidentemente un trattato
internazionale stipulato in forma semplificata. La sua parziale comunicazione
ai Comandanti militari italiani insieme a disposizioni dello Stato maggiore che
ne prevedono l’applicazione, può essere intesa come atto di esecuzione
nell’ordinamento interno. Poiché il trattato verte su materie rientranti fra
quelle di cui al disposto dell’art. 80 della Costituzione, la sua stipulazione
in forma semplificata può porre dubbi di legittimità costituzionale,
difficilmente superabili sulla base della tesi, che oggi incontra solo
sporadici consensi, secondo la quale in relazione agli accordi NATO
sussisterebbe una generale fonte di “legittimazione” di accordi successivi
nella presunta necessità di dare esecuzione al generico disposto dell’art. III
del Trattato Nord Atlantico. Questo non muta la natura giuridica dell’accordo,
né comporta conseguenze automaticamente “declassificanti” gli atti di
“esecuzione”, in senso lato, del trattato: solo dall’eventualmente ritenuta incostituzionalità
del procedimento di formazione del trattato potrebbe derivare l’invalidità
delle norme interne di esecuzione».
Le successive intese intercorse fra le Autorità
militari e il Governo italiano e le Autorità militari e il Governo statunitense
(Memorandum d’intesa del 1993, Accordo tecnico del 1994, Memorandum del
febbraio 1995) e gli organi NATO (Memorandum del dicembre 1995), possono
analogamente qualificarsi come accordi stipulati in forma semplificata.
Lo stesso Trattato dell'Atlantico del Nord,
all'articolo 9, è attento ad esplicitare che gli accordi di cooperazione
militare tra alleati dovranno essere applicati nei vari Paesi "in
conformità con le rispettive procedure costituzionali". Le "procedure
costituzionali" dell'Italia sono quelle sancite dagli articoli 80 e 87
della Costituzione, in questi casi violati ripetutamente dai governi italiani.
L’accordo Bilateral
Infrastructure Agreement (BIA) fu firmato a Roma il 20 ottobre 1954
dall’ambasciatrice Luce e dal ministro Scelba, ad esso sono strettamente
collegati undici annessi per ciascuna base, un accordo tecnico aereo del 30
giugno 1954 ed un accordo tecnico navale del 20 ottobre 1954. Esso accordo
regola le modalità per l’utilizzo delle basi ed infrastrutture concesse in uso
alle Forze USA sul territorio nazionale.
Il Memorandum sulle installazioni dell’aeroporto di
Aviano del 14 maggio 1956, il memorandum del 30 novembre 1993 sull’uso della
base di Aviano con il relativo accordo tecnico dell’11 aprile 1994 e lo Lo
Shell Agreement, o Memorandum d'Intesa tra il Ministero della difesa della
Repubblica Italiana ed il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti
d'America, stipulato il 2 febbraio 1995, prevede la rinegoziazione dei
precedenti accordi di ciascuna installazione concessa con il BIA, a livello
militare, secondo un modello di Technical Arrangement, che contiene
prevalentemente dei principi di gestione quotidiana senza riferimento alla
quantità e qualità delle Forze interessate.
basi U.S.A. in Italia |
Oltre agli accordi intercorsi fra Italia e Stati Uniti,
risulta rilevante anche il «Memorandum d'intesa tra il Ministro della Difesa
della Repubblica Italiana e il Comando Supremo delle Forze Alleate in Europa
(SHAPE) riguardante la fornitura di supporto logistico alle forze esterne in
transito o temporaneamente stanziate sul territorio italiano in applicazione
del piano 1045 "Joint endeavour" di SACEUR», sottoscritto il 14 e il
15 dicembre 1995. A partire da tale Memorandum avrebbero dovuto essere
elaborati tre ulteriori accordi per l'esercito, la marina e l'aeronautica (solo
i primi due sono stati sottoscritti, secondo quanto dichiarato nel corso delle
audizioni).
Non c’è nulla da discutere: il centinaio e passa di presidi di guerra nordamericani nel nostro Paese vanno smantellati
subito, senza se, e senza ma. A proposito: grillini non fate i grullini.
http://movimentosovrano.blogspot.it/2013/05/scie-chimiche-notifiche-inviate.html
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