In Puglia vanno costantemente in onda gli abusi d'autorità, soprattutto per epropriare terra coltivata ai contadini e farne inutili impianti industrali eolici e fotovoltaici. La stazione elettrica TERNA in agro di
Spinazzola (contrada Podice) servirebbe decine di impianti eolici in attesa del via libera all'assalto finale.
L'autorizzazione di tale abnorme stazione
elettrica venne concessa nel settembre 2010 e, in seguito a denunce per abuso
d'ufficio ed esposti da parte dell'ingegner Donato Cancellara, è stata
annullata in autotutela nel febbraio 2012 (con determina dirigenziale n. 8 del 9
febbraio 2012 - BURP n. 28 del 23 febbraio 2012). Tra i motivi
dell'annullamento si evidenzia, al punto 2.1 della determina, l'interferenza
paesaggistica della stazione elettrica TERNA con il torrente Basentello in agro
di Spinazzola più volte sottolineate dalla soprintendenza per i beni
architettonici e paesaggistici di Bari.
Infatti, tra le tante irregolarità (mancanza di avvisi di
esproprio, varianti mai esaminate, mancanza di valutazione impatto ambientale,
assenza della stazione Terna in tutti i piani di sviluppo approvati dal
Ministero dello sviluppo economico) è stato accertato il mancato rispetto dei
ripetuti pareri di diniego espressi dalla Soprintendenza per i beni
architettonici e paesaggistici di Bari alla realizzazione della stazione Terna
evidenziando l'interferenza con il vincolo paesaggistico rappresentato dalla
presenza del torrente Basentello e sottolineando l'incompatibilità
paesaggistica dell'opera elettrica.
Si tratta di pareri espressi in tre distinte conferenze di
servizi nelle quali è stata ripresentata a più riprese la stazione elettrica
TERNA prima come opera connessa dell'impianto fotovoltaico della società
Agrienergy di Bari S.r.l., poi come opera connessa dell'impianto fotovoltaico
della società Resolar S.r.l., poi come opera connessa dell'impianto
fotovoltaico della società Guastamacchia S.p.A., poi come opera connessa
dell'impianto eolico della società TRE Tozzi renewable energy spa; ad oggi, il
medesimo progetto della stazione Terna continua ad essere presentato come opera
connessa di svariati altri impianti eolici i cui progetti, depositati presso il
comune di Spinazzola e presso la Regione Puglia, ripresentano la stazione Terna
con identica localizzazione.
Di che si tratta? Semplice: società a responsabilità limitata, ossia scatole vuote, insomma utili paraventi. Trattasi di impianti eolici della Nextwind S.r.l.,
della Gustamacchia spa, della TRE Tozzi Renewable Energy S.p.A., della WKN
Basilicata Development PE2 S.r.l.
Ora si sta cercando nuovamente di autorizzare
la stazione Terna nel medesimo sito, aggirando il diniego della Soprintendenza
tramite l'approvazione del nuovo piano paesaggistico della regione Puglia
(denominato PPTR) che eliminerebbe il vincolo paesaggistico (attualmente
imposto dalla presenza del torrente Basentello per l'intero Foglio Catastale 89
del comune di Spinazzola, foglio in cui ricade interamente la stazione Terna)
non per l'intero corso d'acqua Basentello, ma per un ridotto tratto che guarda
caso capita proprio a ridosso del sito scelto per la stazione elettrica TERNA.
Infatti, il nuovo piano farebbe iniziare il vincolo paesaggistico dal punto di
intersezione del Basentello con la strada provinciale 232 (ex statale 168 al
chilometro 35 + 950 metri) che sovrasta, tramite un ponte, l'alveo del
Basentello.
L'escamotage è banale per salvare le apparenze e dare una tinteggiata verde agli affari rinnovabili. Secondo l'opinione espressa da dirigenti regionali governati dal presidente ecologista Nichi Vendola, in merito
alla vicenda, in base ad una ricognizione delle aree tutelate, il Basentello
non sarebbe più considerato torrente/fiume diversamente da quanto indicato
nella cartografia dell'Istituto Geografico Militare (IGM) e quindi, ai fini della rilevanza paesaggistica, occorre
che sia riconosciuto come acqua pubblica e a questo proposito la posizione
della regione Puglia come spiegato alla fine del paragrafo precedente sarebbe
che il Basentello ha caratteristiche di acqua pubblica dopo l'intersezione con la
strada statale SS168.
In ogni caso il Torrente Basentello è a servizio dell'imponente invaso denominato «Serra del Corvo» formatosi
tramite la realizzazione dell'omonima diga del Basentello, per cui è l'intero
corso d'acqua superficiale, in quanto tale, da considerarsi un corso d'acqua
pubblica ai sensi dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica
18 febbraio 1999, numero238.
In merito all'attribuzione del requisito di acqua pubblica,
il PPTR esclude il tratto del Basentello a monte dell'attraversamento stradale,
ciò è in totale contraddizione con la constatazione visiva/strumentale che il
Basentello è caratterizzato da un'identità idrografica e geomorfologica, a
monte e a valle dell'attraversamento stradale (strada provinciale 232, ex
strada statale 168) tale che il tratto a valle rappresenta la naturale
prosecuzione del torrente che scorre a monte della strada provinciale 232 (ex
strada statale 168). È evidente l'unità idrografica del Basentello e non si
ritiene comprensibile, se non in un ottica meramente discriminatoria, il
diverso trattamento dei due tratti del Basentello ai fini della qualifica di
acqua pubblica e dell'attribuzione del vincolo paesaggistico.
Inoltre, escludendo i periodi di scarsa piovosità, rilevanti
sono i problemi di esondazione del torrente Basentello a monte
dell'intersezione con la strada provinciale 232 (ex strada statale 168), come
evidenziano gli studi condotti dalla società SoilData S.r.l. per conto della
CESI spa incaricata dalla stessa Terna S.p.A. Studi illustrati nell'elaborato
deposito presso l'ufficio tecnico del comune di Spinazzola ed intitolato
«relazione idrologica ed idraulica del piazzale di stazione» (codice elaborato:
RC FR 10009 CER 01891, ultima revisione 5 maggio 2011). In tale elaborato si
considerano i rischi di esondazione a monte dell'intersezione stradale con la
strada provinciale 232 valutando l'interazione negativa tra il Basentello e il
suo tributario tramite somma delle portate critiche di entrambi i corsi
d'acqua. Inoltre, vengono considerati i problemi di esondazione, a monte
dell'intersezione stradale, nel caso di portate critiche ed eventuale
ostruzione del ponte del Basentello che sovrasta il torrente.
È emblematico
leggere a pagina 34 delle conclusioni: «La Stazione di Spinazzola si trova nelle
vicinanze del Torrente Basentello: i calcoli idraulici sulle piene fluviali di
tale corso d'acqua hanno dimostrato che la Stazione è ubicata all'interno delle
aree esondabili nel caso di piena cinquantennale e duecentennale. Per questo
motivo, il piano di Stazione si trova ad una quota di +375.30 m s.l.m, circa 3m
al di sopra della piena duecentennale del torrente. La stazione nella parte più
vicina al Basentello è su rilevato: il terrapieno sarà protetto al piede da una
scogliera in massi ciclopici per evitare possibili azioni di erosione da parte
della corrente fluviale durante i fenomeni di esondazione».
Il Ministero per i beni e le attività culturali - direzione
generale per il paesaggio, ha trasmesso il 4 aprile 2012 la circolare numero 10 nel
rispondere ad un quesito posto dalla direzione regionale per i beni culturali e
paesaggistici della Puglia circa l'esclusione del torrente Basentello dal Piano
PPTR ha tra l'altro asserito che: «appare però indispensabile evidenziare, ai
fini di una ricognizione più esaustiva e per la continuità dell'azione di
tutela svolta da questo Ministero e quindi dalle regioni relativamente
all'individuazione delle categorie territoriali oggetto di vincolo
paesaggistico, che è necessario completare la ricognizione effettuata dalla
Carta Idrogeomorfologica con l'analisi della cartografia utilizzata fin dal
1985 (IGM ed oggi anche CTR) dalle soprintendenze per i beni ambientali architettonici,
archeologici, artistici e storici con la circolare n. 8/85. La suddetta
attività si pone come scopo quello di identificare, alla data di imposizione
del vincolo, quei corpi idrici superficiali aventi caratteristiche di
fiumi-torrenti, la cui rilevanza paesaggistica fu riconosciuta e confermata da
questo Ministero e dalle Regioni».
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