A nord delle isole Eolie, al largo delle coste di Campania, Calabria e Sicilia, si staglia sotto il fondo del mare, il più grande vulcano d’Europa, ma non si vede perché è completamente sommerso da 500 metri d’acqua. Si innalza per 3 mila metri: la sua struttura è lunga 70 chilometri ed è larga 30. Secondo l’intrattenitore televisivo Piero Angela «è un’ottima sorgente di energia geotermica».
Tant’ è che il Ministero dello Sviluppo Economico ha conferito il 29 settembre 2009 alla Eurobuilding Spa un permesso di ricerca esclusivo per fluidi geotermici a mare sull'area del Marsili: il programma delle attività prevede in primo luogo la realizzazione di un monitoraggio completo di tale struttura, utilizzando le metodologie e le tecnologie più innovative. Su questo programma la società con sede legale a Servigliano in provincia di Ascoli Piceno, ha già ottenuto una valutazione positiva dalla Direzione Generale per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale ) del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In sostanza, lo Stato italiano ha escluso per decreto la valutazione di impatto ambientale.
Insomma, una follia legalizzata che potrebbe causare disastri
irreparabili. Eppure, per mera sete di profitto economico i padroni del vapore
procedono alla perforazione.
Pochi mesi dopo il rilascio del nulla osta, il 28 aprile 2010, il governo Berlusconi getta fumo negli occhi dell'imbambolata opinione pubblica. E si arriva alla scoperta dell'acqua calda. "Vulcani: sono 12 i sommersi". Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato oggi una ordinanza di Protezione civile che darà il via a un piano di monitoraggio subaqueo di dodici vulcani sommmersi, nel mar Tirreno e nel canale di Sicilia. Lo ha annunciato il Capo Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa nella sede dell’Associazione stampa estera a Roma. Si tratta di un attività che non ha precedenti nel mondo. “Noi dobbiamo alzare il velo su questi vulcani sommersi che non vediamo - ha sottolineato Bertolaso - e cominciare a localizzarli esattamente. Dobbiamo vederli, toccarli, capirne i comportamenti”. Tra questi, ci sono il Vavilov e il Marsili: quest’ultimo è il vulcano con la superficie sommersa tra i più grandi al mondo. E’ necessario studiarli, per prevenire i rischi di possibili tsunami e poi porre in atto piani di prevenzione.
“Per fortuna - ha detto Bertolaso - è avvenuto a
dicembre”. Il progetto di monitoraggio si avvarrà anche della consulenza di
esperti internazionali di vulcanologia e della comunità scientifica.
Pochi mesi dopo il rilascio del nulla osta, il 28 aprile 2010, il governo Berlusconi getta fumo negli occhi dell'imbambolata opinione pubblica. E si arriva alla scoperta dell'acqua calda. "Vulcani: sono 12 i sommersi". Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato oggi una ordinanza di Protezione civile che darà il via a un piano di monitoraggio subaqueo di dodici vulcani sommmersi, nel mar Tirreno e nel canale di Sicilia. Lo ha annunciato il Capo Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa nella sede dell’Associazione stampa estera a Roma. Si tratta di un attività che non ha precedenti nel mondo. “Noi dobbiamo alzare il velo su questi vulcani sommersi che non vediamo - ha sottolineato Bertolaso - e cominciare a localizzarli esattamente. Dobbiamo vederli, toccarli, capirne i comportamenti”. Tra questi, ci sono il Vavilov e il Marsili: quest’ultimo è il vulcano con la superficie sommersa tra i più grandi al mondo. E’ necessario studiarli, per prevenire i rischi di possibili tsunami e poi porre in atto piani di prevenzione.
Bertolaso, ha citato il caso Stromboli, un vulcano
alto quanto l’Etna (per due terzi è sommerso) che oggi è “uno dei vulcani più
sorvegliati al mondo”. Il 30 dicembre 2002, il distacco di una parte in mare, a
una profondità di 2000 metri, provocò uno tsunami “che non fu di poco conto”.
Ci furono onde alte quanto il maremoto del 28 dicembre 2004 nel Sud-Est
asiatico. Non ci furono conseguenze sulle persone, a parte un ferito lieve,
solo perchè era inverno “Se lo stesso evento si fosse verificato in piena
estate - ha sottolineato Bertolaso - il bilancio sarebbe stato sicuramente ben
più pesante”: una decina o anche forse un migliaio di vittime con l’isola e le
spiagge della sosta siciliana affollate di bagnanti e raggiunte dall’onda
anomala.
In altri termini, dichiarazioni tranquillizzanti, anzi di carattere pubblicitario, senza alcun supporto scientifico. Ed è ben strano che il mastodontico progetto - ben instradato - non sia stato sottoposto a valutazioni ambientali di alcun genere (VIA e VAS) e le cosiddette associazioni ambientaliste italiote tacciano. C'è puzza di bruciato lontano anni luce. E magari un interessamento della magistratura non sarebbe male, se non addirittura doveroso.
La società Eurobuilding, attualmente è sotto indagine della Procura della Repubblica di Ancona (pm Paolo Gubinelli) per un "appalto truccato legato a lavori e danni ambientali sulla costa marchigiana". Inoltre, il Tar Abruzzo ha respinto la richiesta della medesima società di estrarre notevoli quantità di sabbia dal fondo del mare Adriatico. Gratta e scava, ed ecco Angelo Zerilli, un ufficiale superiore delle capitanerie di porto in congedo: socio e consulente amministrativo Eurobuilding dal gennaio 2006 al maggio 2012 (6 anni e 5 mesi).
Sul suo curriculum Zerilli, uno ben ammanicato, ne fa un motivo di vanto e scrive: "CONSULENTE PER L'OTTENIMENTO DEL PERMESSO DI RICERCA PER LO SFRUTTAMENTO DELLA GEOTERMIA MARINA NELL'AREA DEL VULCANO SOTTOMARINO " MARSILI" NEL MAR TIRRENO IN AMBITO DI PIATTAFORMA CONTINENTALE. PERMESSO DI RICERCA ATTUALMENTE IN VIGENZA".
Il progetto Marsili aveva mosso i primi passi nel 2006, con la presentazione dell'istanza al ministero.
A quanto pare un ex militare ben introdotto nelle
stanze basse del sistema di potere: "1989- 2002: Responsabile della
Portualità Turistica del Ministero Trasporti; 1994: Capo Segreteria del
Sottosegretario di Stato Gianfranco Micciché; 1997: delegato dal Ministro dei
Trasporti per il contratto d' area Torrese - Stabiese; 1997: predispone il
Decreto Burlando per il rilascio delle concessioni per porti turistici, 1999:
relatore per l'Italia alle riunioni dell'ICOMIA, a St. Thomas, US Virgin
Islands, Fort Lauderdale, Istanbul maggio 2000: relatore per l’Italia a
Florianopolis sviluppo del turismo brasiliano; Giugno 2001: Presidenza del
Consiglio - coordinatore per la riconversione dell’Arsenale Militare della
Maddalena, su progetto dallo stesso ideato; 2001 promosso Capitano di Vascello
e posto in congedo a domanda; Aprile
2002: consulente del Principe AgaKan per loYachting Club Costa Smeralda di
Porto Cervo;2005: esperto di Confindustria Lazio; Ottobre 2005: candidato a
Presidente dell’Autorità Portuale Civitavecchia. Dal Novembre 2006 consulente
Regione Lazio, per Piano dei Porti del Lazio. Dicembre 2006: ottenimento 80
anni di concessione per porto di Loano. Dicembre 2006 ottenimento della c.d.m.
per anni 50 in favore della Società Marina di Archimede - Siracusa. 2007 Comune
di Capo D'Orlando, componente commissione esame porto turistico. Dal 2009
consulente Acquamarcia per Venezia".
Allarme inascoltato - "Pericolo tsunami nel Tirreno": geologo lancia l’allarme, "il vulcano Marsili si è risvegliato". A quanto rilevato la sua attività si è ridestata, ed ora la preoccupazione è per una catastrofe che potrebbe originarsi da una sua eruzione e conseguenti eventi franosi sui suoi versanti, onda anomala che colpirebbe le coste meridionali che si affacciano sul Tirreno, appunto.
È stato il professor Franco Ortolani, direttore del
Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio ed ordinario di
Geologia presso l’università Federico II di Napoli, a notare questa attività e
a lanciare l’allerta. Chiaramente è importante, pur dedicando molta attenzione
a ciò che avverrà nel Marsili, evitare facili allarmismi: come ha dichiarato lo
stesso Ortolani è fondamentale organizzare, nel più breve tempo possibile, dei
‘sistemi di difesa dei litorali‘. Ortolani dà un’idea di come si realizzano
tali sistemi mediante uno studio approfondito pubblicato sul Portale Meteo del
Mar Mediterraneo. Secondo l’idea del professore, si potrebbero sfruttare le
isole dell’arcipelago delle Eolie come delle vere e proprie ‘sentinelle’, che
possano preannunciare con un tempo sufficiente all’organizzazione l’arrivo
dell’onda anomala. Questo studio è stato definito dal professor Ortolani in
seguito al maremoto verificatosi il 30 dicembre del 2002, e che aveva colpito
Stromboli, le isole nelle vicinanze e anche le coste della Sicilia vicino a
Milazzo e quelle campane di Marina di Camerota. I dati raccolti in
quell’occasione e pubblicati dal dipartimento di fisica dell’università di
Bologna e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma hanno
rivelato come, negli ultimi duemila anni, sono stati 72 i movimenti anomali del
mare che si sono abbattuti lungo le coste del nostro Paese.
Corriere della Sera (29 marzo 2010) - «Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso». Enzo Boschi presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, pur nella cautela, ha toni preoccupati raccontando i risultati dell’ultima campagna di ricerche compiute sul Marsili, il più grande vulcano d’Europa, sommerso a 150 chilometri dalle coste della Campania. Dal fondale si alza per tremila metri e la vetta del suo cratere è a 450 metri dalla superficie del mare. La sua struttura è imponente essendo lunga 70 chilometri e larga 30. È un mostro nascosto di cui solo gli scandagli hanno rivelato il vero volto. Intorno si sono osservate diverse emissioni idrotermali con una frequenza ultimamente elevata e proprio queste, unite alla debole struttura delle pareti, potrebbero causare crolli più inquietanti della stessa possibile eruzione. Di recente sono stati registrati due eventi, per fortuna contenuti. «La caduta rapida di una notevole massa di materiale — spiega Boschi — scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri». Nel cuore del Marsili gli strumenti hanno dato un volto alla camera di magma incandescente che si è formata e che oggi raggiunge le dimensioni di quattro chilometri per due: è come una pentola ribollente con il coperchio ben tappato. Il Marsili è da anni un sorvegliato speciale per alcuni segni lanciati.
Effetti
collaterali? Mai stranamente considerati dal Governo tricolore. Secondo l’esperto
Enzo Boschi, a capo per lungo tempo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia, «La nostra ultima ricerca mostra che il vulcano non è
strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di
dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe
entrare in eruzione in qualsiasi momento».
Secondo esperti di chiara fama, il più grande
vulcano sottomarino d'Europa può disintegrare e provocare uno tsunami che
potrebbe inghiottire il Sud Italia «in qualsiasi momento. Il vulcano Marsili,
che brucia con magma, ha pareti fragili che potrebbero collassare. Potrebbe
accadere domani». Eventuali smottamenti
lungo le sue falde, innescati da movimenti sismici, potrebbero causare un
maremoto che si abbatterebbe nel giro di pochi minuti sulla costa campana, a
soli 150 chilometri di distanza.
Infatti, il sismologo Enzo Boschi sulla questione ha
pubblicamente dichiarato che «la caduta rapida di una notevole massa di materiale
scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della
Calabria e della Sicilia provocando disastri. Il cedimento delle pareti
muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare
un'onda di grande potenza. Gli indizi raccolti ora sono precisi ma non si
possono fare previsioni. Il rischio è reale e di difficile valutazione. Quello
che serve è un sistema continuo di monitoraggio, per garantire attendibilità».
Corriere della Sera (29 marzo 2010) - «Potrebbe succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili. Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe eruttare all’improvviso». Enzo Boschi presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, pur nella cautela, ha toni preoccupati raccontando i risultati dell’ultima campagna di ricerche compiute sul Marsili, il più grande vulcano d’Europa, sommerso a 150 chilometri dalle coste della Campania. Dal fondale si alza per tremila metri e la vetta del suo cratere è a 450 metri dalla superficie del mare. La sua struttura è imponente essendo lunga 70 chilometri e larga 30. È un mostro nascosto di cui solo gli scandagli hanno rivelato il vero volto. Intorno si sono osservate diverse emissioni idrotermali con una frequenza ultimamente elevata e proprio queste, unite alla debole struttura delle pareti, potrebbero causare crolli più inquietanti della stessa possibile eruzione. Di recente sono stati registrati due eventi, per fortuna contenuti. «La caduta rapida di una notevole massa di materiale — spiega Boschi — scatenerebbe un potente tsunami che investirebbe le coste della Campania, della Calabria e della Sicilia provocando disastri». Nel cuore del Marsili gli strumenti hanno dato un volto alla camera di magma incandescente che si è formata e che oggi raggiunge le dimensioni di quattro chilometri per due: è come una pentola ribollente con il coperchio ben tappato. Il Marsili è da anni un sorvegliato speciale per alcuni segni lanciati.
Allora è pericoloso bucare i vulcani in attività? Sono per caso giganteschi ordigni ad orologeria? C'è qualche nesso tra i giochi di guerra della Nato, proprio in questa area del
Mediterraneo, a ridosso dei vulcani Marsili, Magnaghi e Vavilov, nonché di
faglie sismiche attive, ed i terremoti che stanno sconquassando come non mai lo Stivale, in modo particolare dall'anno 2009?
riferimenti utili:
http://archivio.panorama.it/Mare-Nostrum-di-vulcani
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_marzo_29/vulcano_sommerso_6246e95a-3afc-11df-80d0-00144f02aabe.shtml
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/04/terremoto-palermo-nato-risponda.html
eurobuilding spa:
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/buig/50-6.pdf
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/titoli/dettaglio.asp?cod=1
http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/titoli/dettaglio.asp?cod=1
http://www.eurobuilding.it/index.php?option=com_content&view=article&id=61&Itemid=93
http://89.97.204.228/fparticolipdf/361206.pdf
http://www.ambientediritto.it/sentenze/2010/TAR/Tar_Abruzzo_PE_2010_n.209.htm
http://it.linkedin.com/pub/angelo-zerilli/4a/3a4/a88
http://89.97.204.228/fparticolipdf/361206.pdf
http://www.ambientediritto.it/sentenze/2010/TAR/Tar_Abruzzo_PE_2010_n.209.htm
http://it.linkedin.com/pub/angelo-zerilli/4a/3a4/a88
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