10.6.24

MATTEOTTI E L'ANTIFASCISMO

 


di Gianni Lannes

Le ragioni di una morte raccontano il senso di una vita. Ad assassinare Di Vagno, Matteotti, don Minzoni, i fratelli Rosselli, a provocare la morte di Amendola e tanti altri, furono assassini fascisti al servizio e coperti da Mussolini, che fece morire Gramsci in carcere e mandò al macello in dieci anni di guerre d'aggressione contro Paesi che non ci avevano fatto nulla, centinaia di migliaia di soldati italiani e poi di civili uccisi dai bombardamenti. E coprì l'Italia di infamia partecipando al genocidio degli ebrei.

Quando dopo la marcia su Roma, Mussolini conquistò il potere, il deputato socialista Giacomo Matteotti compilò una sorta di libro bianco in cui dimostrò, dati alla mano, l'inclinazione alla violenza del partito fascista, gli atti di intimidazione, gli abusi squadristi, l'incompetenza politica.

Dopo un secolo dalla sua pubblicazione quasi clandestina, il volume di Matteotti - Un anno di dominazione fascista - rappresenta una testimonianza profetica della dittatura che avrebbe rovinato l'Italia fino ai giorni nostri, con la conseguente occupazione militare anglo-americana. Il testo di Matteotti costituisce ancora oggi una sconvolgente documentazione in diretta di una nazione che correva verso la catastrofe.

Parole di Matteotti: "Il nemico è uno solo: il fascismo. Con il fascismo non si possono fare trattative né accordi se non rinnega se stesso. Se non ritorna alla libertà. E quindi è inutile trattare". L'antifascismo non è solo una negazione radicale del fascismo, ma l'affermazione dei valori della democrazia, della libertà e dell'umana civiltà.

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Matteotti

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